Il cantiere dei sottoservizi determina "in maniera incontrollata la morte sia pure temporanea di intere parti di città".
Torna a ribadirlo Carlo Benedetti, ex presidente del Consiglio comunale, con una nota a firma del collettivo politico 'Globuli Rossi'. Benedetti non ha mai taciuto critiche al cantiere del così detto 'tunnel intelligente': "E' paradossale che anche i cantieri insistenti sull'asse centrale non costituiscano più intralcio grave quanto i sottoservizi", ribadisce.
"Intervengo sulle problematiche sollevate, garbatamente, circa la vivibilità e la fruibilità del centro storico e la sua obiettiva e confermata destinazione commerciale e direzionale ribadita dal bando regionale 'Fare centro', ottimo ed efficace sotto ogni profilo", si legge nella nota; "lo faccio con l’orgoglio di aver promosso in Consiglio comunale insieme al presidente della V commisssione, sen. Enzo Lombardi, la delibera che ha definito i confini dell’asse centrale consentendo la ricostruzione del medesimo sin dal mese di gennaio del 2011. Lo faccio con l’orgoglio di chi ha sempre sostenuto 'ab origine' l’incompatibilità della cantierizzazione selvaggia del medesimo a uso della realizzazione della cosiddetta 'rete intelligente'".
Dunque, la proposta: "Oggi la città non può essere nuovamente 'spaccata in due' per effetto dalla realizzazione di un nuovo tardivo cantiere lungo l’asse centrale: il blocco delle attività commerciali tornate in centro potrebbe questa volta essere definitivo. Per questo propongo l’inversione dell’ordine di realizzazione del tunnel intelligente: si termini tutta la rete dei sottoservizi prima di mettere nuovamente mano all’asse centrale". E poi, una volta terminata interamente la rete, "si proceda per tratti brevi non superiori ai 30 metri e in tempi ristrettissimi lavorando h 24 e non interrompendo mai il flusso e la circolazione".
Non solo. Benedetti invita a dotare l'asse centrale di "un arredo urbano provvisorio e di una pavimentazione super economica ma uniforme", oltre che di una "rete di parcheggi provvisoria, utilizzando le piazze ancora dismesse adiacenti al centro storico". E ancora: "si stabilisca con atto formale di Consiglio comunale la definitiva localizzazione degli uffici comunali in centro storico ponendo fine al tormentone decennale della sede unica".