"E' l'ennesimo protocollo d'intenti: tra l'altro, si sono dimenticati di convocare la Provincia, l'Ente che dovrebbe ricostruire le scuole superiori nel sito della Caserma Rossi: oramai è così, fuffa per fuffa si governa alla giornata".
Così l'ex sindaco dell'Aquila Massimo Cialente che ha commentato in modo sprezzante la firma del protocollo tra Ministero della Difesa, Agenzia del Demanio, Comune e Regione, sottoscritto ieri, a Palazzo Fibbioni [leggi qui]; d'altra parte, a margine della conferenza stampa il direttore dell'Agenzia, Roberto Reggi, già sindaco di Piacenza e renziano della prima ora, non aveva mancato una pesante stoccata al sindaco uscente: "Dal sindaco Pierluigi Biondi è arrivato un impulso determinante per sbloccare una vicenda che si trascinava da tempo, senza trovare soluzione".
"Provo a ripercorrere la storia, per evidenziare i problemi tutt'ora aperti", la replica di Cialente.
"Col Decreto 39/2009, si stabilì che le strutture e gli uffici senza più destinazione d'uso da parte dell'amministrazione proprietaria sarebbero passati di proprietà dei Comuni del cratere; era il caso della Caserma De Amicis', già sede del Distretto Militare. L'Ing. Santariga del Provveditorato alle Opere Pubbliche preparò, dunque, un progetto di recupero dell'intero convento: era la fine del 2010, e riuscimmo ad ottenere un primo finanziamento di 12 milioni di euro, se non ricordo male. Volevamo destinarlo a funzioni culturali. L'Agenzia del Demanio, però, fece la furba, lasciando decadere i tempi del decreto e facendolo modificare. Volevano portare alla De Amicis la sede Regionale dell'Agenzia delle Entrate: mi opposi, il convento doveva avere una congrua destinazione, anche perché nel frattempo avevamo avviato il progetto del recupero di Porta Leone. Quando si decise, finalmente, che avrebbe invece ospitato il Segretariato Generale, la Soprintendenza, il Nucleo Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale e, soprattutto, l'Archivio di Stato, ho espresso il mio consenso. Quindi, sia ben chiaro - l'affondo di Cialente - la Caserma De Amicis, già del Comune, se la sono ripresa. Ma se la destinazione sarà quella annunciata, va bene, soprattutto per la presenza del Nucleo dei Carabinieri".
Per ciò che attiene alla Caserma Rossi, invece, Cialente ricorda che ai tempi del governo Monti, e con l'aiuto dell'allora ministro Fabrizio Barca, venne proposto all'esecutivo di recuperare la Caserma, e l'ex carcere minorile, per realizzare un campus degli studenti medi, nonché un civic center ed impianti sportivi. "Su questa proposta, nella penultima riunione del Consiglio dei Ministri del Governo Monti, ben sette ministeri, Regione, Provincia (chiaramente la chiamai) e Coni, firmarono l'accordo (potete leggerlo qui)". Ma con l'avvio del master plan - aggiunge Cialente - esplosero i contrasti con l'Agenzia del Demanio, che "voleva trattenere per se la metà della Caserma Rossi per costruire migliaia, dico migliaia, di metri quadri d'uffici. Ci opponemmo, spiegando che la città, di lì a qualche anno, sarebbe stata piena d'edifici pubblici restaurati in centro, utilizzabili come uffici; d'altra parte, portare un centro direzionale laddove saranno presenti migliaia di studenti, genererebbe problemi di viabilità insostenibile. Forse Reggi è arrabbiato con me per questo. Mi chiedo: come mai ancora non si chiude l'accordo per il passaggio della Caserma Rossi al Comune dell'Aquila?".
Cialente svela che a margine dell'ultimo incontro ufficiale, svoltosi ad aprile, alla presenza di Generali del Ministero e dell'Adsu, sarebbero emersi due ordini di problemi; il primo: la Difesa si era detta disponibile a lasciare la Caserma Rossi a patto venisse pagato il trasferimento dell'officina mezzi alla Campomizzi, per un costo stimato di circa 10 milioni di euro; il secondo: si sarebbero dovuti liberare subito gli alloggi che attualmente ospitano gli studenti dell'Adsu. "In quella riunione, l'Agenzia regionale per il Diritto allo studio affermò di non avere alcuna intenzione di lasciare la Campomizzi. Il protocollo firmato ieri non scioglie questi nodi, "se non per una generico impegno della Regione (non dell'Adsu) a realizzare nuovi alloggi (dove? quando? quanti posti letto?), e per un ipotetico impegno del Comune dell'Aquila a trasferire con propri fondi l'officina dei mezzi militari. Si è andati avanti con la trattativa che avevo avviato? - si chiede Cialente - quanto ci costerà alla fine la Caserma Rossi? Che fine farà l'ex carcere minorile. Siamo quindi fermi al mese di aprile 2017, e tutto viene rinviato, poiché il protocollo ribadisce quanto acclarato da anni".
L'ex sindaco tocca anche la vicenda del parcheggio realizzato a servizio del Tribunale, laddove il Ministero della Difesa voleva ricostruire le vecchie abitazioni crollate, portando il numero degli alloggi dai 20 originari a 40. "Come amministrazione, abbiamo proposto lo scambio con le case comunali di via Di Vincenzo, sia perché il residenziale in mezzo al direzionale non ha senso, sia perché avevamo bisogno di un'area parcheggio al servizio del tribunale: d'altra parte, per i residenti di quelle case parcheggio il Comune dispone di oltre 90 alloggi nel grande condominio dei 201 appartamenti a Pettino. L'accordo si è fatto, da tempo. Perché non partono i lavori per ricostruire gli alloggi di via Di Vincenzo? La mia amministrazione aveva risolto gli aspetti legali. Manca l'appalto. Quindi il protocollo firmato ieri, senza la Provincia, nulla aggiunge, ma ratifica solo gli interessi dell'Agenzia del Demanio e del Ministero della Difesa. I soldi per la Rossi servirebbero per realizzare le altre strutture, oltre le scuole: auspico il Convitto Nazionale, il Conservatorio, palestre, impianti sportivi".
Infine, una stoccata sull'attuale sede Inps in viale Rendina che dovrebbe ospitare, una volta che l'Istituto tornerà negli storici uffici, alcune funzioni del Comune dell'Aquila. "Reggi è contento poiché il Comune dell'Aquila gli risolverà un problema grande come un macigno. La sede Inps non è dello Stato, ma di un fondo privato, FIP. L'Agenzia del Demanio lo "amministra" e lo affitta ad enti statali pagando, credo, il 30%, e lasciando il 70% all'ente locatario. L'Inps dell'Aquila, e quindi l'Agenzia del Demanio, hanno un contratto con Fip sino al 2021. Ma l'Inps andrà via nella sede unica di corso Federico II nel giugno 2018. Chi ci va nella sede Inps, che se resterà vuota dovrà continuare ad essere comunque pagata? Il comune. Questa cosa non si poteva fare, poiché l'Agenzia del Demanio, per legge, poteva affittare solo ad Enti statali. Il governo ha chiesto a dei Senatori di presentare un emendamento che permettesse di affittare anche ad altri enti. L'emendamento è passato, e così Reggi ha risolto un problema enorme. Ha trovato il locatario. Può andar bene, purché si sappia se e quanto pagherà il Comune dell'Aquila, e quanto costa l'affitto al metro quadro dell'edificio FIP. Questo per la trasparenza. Forse Reggi ha ragione: sono stato molto cauto, gli ho posto una serie di questioni: d'altra parte, mi piace fare le cose per bene, ed una volta per tutte, con la sicurezza di non aprire altri fronti, in primis con gli studenti universitari che dovremmo trattare con grande rispetto".