Mercoledì, 04 Dicembre 2013 18:20

Legge elettorale, Consulta boccia il Porcellum: incostituzionale

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La Corte Costituzionale ha bocciato il Porcellum in tutti e due i punti sottoposti al vaglio di costituzionalità: ovvero il premio di maggioranza, considerato abnorme, e la mancanza delle preferenze.

"La Corte costituzionale - si legge in una nota - ha dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme della legge n. 270/2005 che prevedono l'assegnazione di un premio di maggioranza (sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della Repubblica) alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, almeno, alla Camera, 340 seggi e, al Senato, il 55% dei seggi assegnati a ciascuna Regione. La Corte ha altresì dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali 'bloccate', nella parte in cui non consentono all'elettore di esprimere una preferenza".

"Resta fermo - precisa comunque la Consulta - che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali". Le motivazioni vere e proprie del pronunciamento della Corte "saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici".

Tra le prime reazioni, quella di Roberto Calderoli (Lega Nord), il padre del porcellum: "Si è aperto il vaso di pandora. Ora ci saranno una serie di conseguenze da valutare che derivano da questa bocciatura. Potrebbe essere delegittimato il parlamento, potrebbe essere delegittimanto il governo sostenuto da questo parlamento delegittimato. E' delegittimato il presidente della Repubblica eletto per due volte da un Parlamento eletto con questa legge elettorale. E ancora - conclude - è delegittimata la Corte costituzionale che in parte è composta da membri eletti da un Parlamento illegittimo. E' legittima una sentenza espressa da un organismo che non è legittimato?".

Anche Forza Italia parla di Parlamento delegittimato e invoca lo scioglimento delle Camere: "In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza della Consulta, una considerazione si deve fare sul merito del suo contenuto", ha sottolineato Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario alla Camera. "Se il Porcellum è considerato incostituzionale sia per le liste bloccate sia per l'eccessivo premio di maggioranza, è allora che una volta riformata la legge elettorale, e in permanenza di un Parlamento non più legittimato, l'unica decisione costituzionalmente valida che può essere presa dal Capo dello Stato è lo scioglimento delle Camere e il voto anticipato".

Attacca Beppe Grillo. "La sentenza della Consulta di fatto cancella il Porcellum che va considerato decaduto con il ritorno immediato al voto con la precedente legge elettorale Mattarellum", scrive il leader del M5S. "Si torni al Mattarellum, si sciolgano le Camere e si vada al voto. Non ci sono alternative".

Diversa, e non poteva essere altrimenti, la posizione dei partiti che sostengono il governo Letta e che auspicano si arrivi, finalmente, ad una nuova legge elettorale. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano (Ncd), ha definito "ottima" la decisione della Consulta. "A questo punto non ci sono più pretesti e alibi per alcuno. Si deve procedere con urgenza a cambiare la legge elettorale".

A parlare per il governo anche i ministri Gaetano Quagliariello e Dario Franceschini. "Attendiamo di leggere le motivazioni. Quanto già emerso autorizza a dire che da domani una riforma complessiva delle istituzioni, a cominciare dal bicameralismo e dalla riduzione del numero dei parlamentari, che comprenda anche la legge elettorale, è ancora più essenziale. Senza questo non si va da nessuna parte", dice Quagliariello.  La decisione della Corte sul Porcellum, rincara Franceschini, "spinge ancora di più il Parlamento ad approvare una legge elettorale che funzioni e dia stabilità al Paese".

La pensa così anche l'ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani, il Parlamento non può più scansare il suo dovere: "La nostra proposta di doppio turno di collegio risponde perfettamente alle obiezioni della Corte e alle esigenze del Paese. Speriamo di poter convincere chi fin qui ha fatto melina sperando alla fine di tenersi il Porcellum".

Il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, ha inteso ricordare che "abbiamo lavorato per anni all'introduzione delle preferenze nella legge elettorale, inoltre abbiamo sempre considerato una grave anomalia un premio di maggioranza costruito senza un'adeguata soglia. Oggi non possiamo che considerarci soddisfatti della pronuncia della Corte Costituzionale e invitare il Parlamento a lavorare subito all'approvazione delle due modifiche".

 

 

Ultima modifica il Giovedì, 05 Dicembre 2013 00:22

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