Promuovere un’azione unitaria di tutte le istituzioni e le forze sociali per far uscire L’Aquila e il Cratere del terremoto del 2009 dal “cono d’ombra” in cui sono sprofondate e rimetterle, se non in cima, al centro dell’agenda politica del governo.
E’ questo il senso dell’incontro convocato ieri dal presidente vicario della Regione Giovanni Lolli a palazzo Silone. Incontro al quale hanno preso parte anche il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, il coordinatore dei sindaci delle aree omogenee Francesco Di Paolo, i rappresentanti delle associazioni di categoria, i sindacati e i parlamentari Stefania Pezzopane (Pd) e Luigi D’Eramo (Lega).
Lolli ha in mente un’iniziativa non politica ma di “comunità”, una sorta di pressing morbido sull’esecutivo giallo-verde per chiedere risposte certe su alcune questioni chiave: nomina del nuovo sottosegretario delegato alla ricostruzione; scelta dei nuovi vertici del due uffici speciali (Usra e Usrc); soluzione definitiva al problema della restituzione delle tasse sospese alle imprese all’indomani del sisma del 6 aprile.
“La situazione sta diventando preoccupante” ha affermato Lolli “L’Aquila è scomparsa dai radar. Intendiamoci, ci può stare che con il passare degli anni e con tutte le nuove tragedie che si sono purtroppo verificate, ultima quella di Genova, l’attenzione non sia la stessa ma obiettivamente siamo di fronte a un momento delicatissimo. Il senso dell’incontro di oggi non è assolutamente quello di fare un’operazione politica, anzi io chiedo che la politica rimanga fuori da questo tavolo. Dobbiamo operare come comunità, tutti uniti. Tramite i parlamentari abruzzesi, chiederemo al governo un incontro”.
“In primis” ha osservato Lolli “servono risposte sulla governance: ancora non sappiamo chi è il referente che seguirà il terremoto dell’Aquila. Marchesi, il capo della Struttura di missione, ha detto sia a me che al sindaco Biondi che non accetterà nuove proroghe. C'è da affrontare la questione della scelta dei responsabili degli uffici speciali: bisogna rinnovarli tutti e due, a ottobre scade la proroga di Fabrizi ma è tutto fermo. E poi ci sono le tasse: bene la proroga fino a fine anno ma dicembre arriva in fretta e non possiamo pensare di chiederne un’altra. Ultima ma non ultima, poi, c’è la questione dei lavoratori degli uffici della ricostruzione: la procedura per il rinnovo è lunga e siamo già fuori tempo massimo”.
“Mi è capitato” dichiara sempre Lolli “di parlare con Giorgetti, che si è mostrato molto disponibile ma è ingolfato da altri impegni. Capisco che ci siano altre priorità, il mio timore è che L’Aquila venga considerata una situazione risolta quando non è così. Questo stato di incertezza sta provocando una certa disgregazione, persino la ricostruzione privata, che in tutti questi anni ha continuato a camminare, purtroppo ha rallentato e si è quasi fermata”.
“Sia chiaro” conclude Lolli “il governo è pienamente legittimato a pensare a un nuovo modello per la ricostruzione ma nell’attesa non si può bloccare tutto, bisogna fare in modo che la macchina continui a funzionare. Non voglio pensare che la nostra richiesta, fatta coralmente, non abbia esito positivo. Qualora ciò non accadesse, come abbiamo fatto sempre in passato, ci faremo ascoltare in altri modi”.
D’Eramo: “Non è vero, governo c'è”
“Quando si parla di questioni legate al terremoto, le critiche lasciano il tempo che trovano. Non è vero che non c’è attenzione da parte del governo, sia per il terremoto del 2009 che per quelli del 2016/2017. Anzi, il governo è molto attento e attraverso noi parlamentari si tiene particolarmente informato, come abbiamo constatato con la proroga per le tasse”.
Luigi D’Eramo, assessore comunale e deputato della Lega, non la pensa come Lolli, anche se promette che si farà portatore, di fronte al governo, insieme agli altri deputati leghisti eletti in Abruzzo, “delle istanze che usciranno dal tavolo istituzionale. Con il sindaco dell’Aquila stiamo mettendo a punto un dossier sui problemi più urgenti e importanti da affrontare e da sottoporre all’attenzione della presidenza del Consiglio”.
Per quanto riguarda le tasse, spiega D’Eramo, “il governo si sta muovendo per dirimere con l’Europa l’interpretazione che quest’ultima ha voluto portare avanti in maniera restrittiva. Se dovesse essere necessario, è chiaro che si lavorerà per un’ulteriore proroga, questo non è un governo che mette in ginocchio, come è accaduto in passato, le partite Iva e le imprese che hanno investito e continuano a dare occupazione al territorio”.
Quello degli uffici speciali, invece, afferma sempre D’Eramo “mi sembra un falso problema: l’individuazione dei nuovi responsabili è frutto di un processo di concertazione tra comuni del cratere, comune dell’Aquila, Regione e Governo”.
Quanto ai lavoratori, conclude l’esponente del Carroccio, “va trovata una soluzione definitiva che possa dare stabilità, sicurezza e prospettive a lungo termine ai tanti giovani e ai professionisti che da anni lavorano ai processi della ricostruzione. Stabilizzare i lavoratori vuol dire anche migliorare il lavoro che gli uffici portano avanti quotidianamente. Su questo tema ho incontrato anche i sindaci e la Cgil, su argomenti così delicati non piace che ci sia una spettacolarizzazione. Preferisco lavorare in silenzio e fare annunci vorrei solo quando sono corrispondenti a quanto sta accadendo”.