Concussione, corruzione, falso e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche: con queste accuse, al finire di giugno, Vladimiro Placidi, architetto ed ex assessore con delega alla ricostruzione dei beni culturali, già direttore del Consorzio dei Beni culturali della provincia dell'Aquila, finiva sul registro degli indagati.
L’inchiesta, portata avanti dalla Direzione distrettuale antimafia, era allora alle indagini preliminari e teneva insieme due vicende distinte: il puntellamento di palazzo Carli e la progettazione di alcuni Moduli Abitativi Provvisori. Al centro l’ex assessore: nel primo caso avrebbe fatto da tramite per l’avvio dell’appalto, nel secondo sarebbe invece entrato di persona con una società di cui detiene parte del pacchetto azionario.
Evidentemente, gli inquirenti hanno scoperto molto altro.
Andiamo con ordine. Per quel che riguarda il puntellamento della storica sede del Rettorato dell’Università dell’Aquila, si indagava su di una presunta appropriazione indebita tra due ditte, per oltre un milione di euro. Secondo l’accusa, Placidi sfruttando il ruolo di assessore avrebbe fatto da tramite, “verosimilmente previa corresponsione di compenso illecito”, nell’individuazione di una seconda società per affiancare quella preesistente che, a quanto pare, aveva avuto difficoltà nel dare seguito ai lavori.
Spulciando tra le società che avevano lavorato ai puntellamenti nel dopo terremoto, scoprimmo che a palazzo Carli aveva lavorato la “Silva Costruzioni Srl” che opera a L’Aquila dal 2005. La società aveva ottenuto anche il puntellamento di palazzo Mannetti, palazzo Bafile e palazzo Ventura oltre a palazzo Carli dove, però, a leggere le carte pubblicate dal Comune sul sito internet aveva lavorato anche una costituenda associazione temporanea di imprese.
Un A.T.I. con molti lavori di puntellamento, dall’1 al 7, in via Roio dal 29 al 67, in via Vico dei Roiani dal 2 al 10, oltre a palazzo Carli, palazzo Colantoni, palazzo Vicentini, palazzo Visconti e palazzo Persichetti.
Non ci siamo fermati lì: abbiamo continuato a sfogliare le carte, fatto ulteriori ricerche, fino a scoprire che i puntellamenti del palazzo del Rettorato, in realtà, erano stati affidati in subappalto dalla “Silva Costruzioni srl” alla “2P Costruzioni” di San Giorgio di Piano. La società aquilana, a dire il vero, aveva affidato in subappalto tutti i puntellamenti ottenuti: palazzo Carli e palazzo Ventura alla “2P Costruzioni”, palazzo Mannetti alla “CI.DE.PO group”, palazzo Bafile alla “Ecosystem”.
Qual è stato, dunque, il ruolo dell’ATI? Assolutamente nessuno. Erano sbagliati i dati pubblicati dal Comune sul suo sito internet. L’ATI ha svolto lavori di puntellamento su palazzo Carloni e non su palazzo Carli. Sollecitati dalle imprese coinvolte, gli uffici del Comune hanno provveduto immediatamente a chiarire la vicenda. Insomma, i lavori erano stati ottenuti dalla Silva Costruzioni e subappaltati alla 2P Costruzioni.
Non solo. Lasciò stupiti che il puntellamento di palazzo Carli si intrecciasse con un’altra vicenda: gli inquirenti eseguirono una perquisizione nello studio di Placidi, socio della società Proges. Avrebbero portato via una cartellina con elaborati grafici e un contratto di progetto per la realizzazione di Moduli abitativi provvisori. Contratto firmato proprio da Placidi, quale socio della Srl, e da una delle società impegnate nei lavori all'ex Rettorato. Stamane, all'alba, gli arresti. Che hanno scatenato unabufera sul Comune dell'Aquila.