La giunta regionale, su proposta dell'assessore al Bilancio Silvio Paolucci, ha approvato il rendiconto della gestione 2017, concludendo il percorso di riallineamento contabile avviato a luglio dello scorso anno che ha visto nell’ordine l’approvazione dei rendiconti 2013, 2014, 2015, 2016 e oggi, appunto, 2017.
Il documento contabile evidenzia un disavanzo di poco inferiore a 552 milioni di euro (di cui 163 milioni rappresentano il Fondo accantonamento di liquidità previsto per legge) e un saldo di cassa positivo di circa 488 milioni di euro.
Il risultato di amministrazione finanziario derivante dalla gestione complessiva dell’ente al 31 dicembre scorso è positivo per 75 milioni di euro, e assume un valore negativo per gli accantonamenti di legge (per 243 milioni) e per l'importo delle economie vincolate (384 milioni).
"Si tratta di un importante successo che, come promesso, è stato portato a termine da questa amministrazione regionale - commenta Paolucci - e che permette finalmente di determinare in modo definitivo l'ammontare del disavanzo regionale, ponendo fine a una carenza informativa ereditata dalla amministrazione precedente".
Dai dati dell'andamento storico dei risultati relativi ai vari esercizi, emerge che il disavanzo totale è passato dai 738 milioni del 2013 ai 552 dello scorso anno. Il disavanzo da ripianare, al netto delle anticipazioni di liquidità, invece, è sceso dai 564 milioni del 2013 ai 389 dell'ultimo rendiconto.
"Una riduzione - continua l'assessore di 185 milioni di euro, a dimostrazione della buona gestione di risanamento portata avanti da questo governo nel corso del mandato. Una politica del rigore evidenziabile anche dal mancato ricorso ad alcun finanziamento da parte di terzi, con un miglioramento strutturale della gestione di competenza che vedrà ulteriori benefici negli esercizi futuri".
Il nuovo contesto contabile introdotto nel 2011 ha imposto una più stringente applicazione del criterio di prudenza, che ha comportato il ricorso a massicci accantonamenti che hanno peggiorato il risultato di amministrazione dell'ente. Complessivamente l'ammontare di questi fondi è passato dai 174 milioni del 2013 ai 243 milioni del 2017. "Se le strutture contabili tra il 2013 e il 2017 - conclude Paolucci - fossero rimaste omogenee, lo scorso anno il disavanzo sarebbe stato ancora migliore e pari a 483 milioni di euro".
Pettinari (M5S): "Dà i numeri"
"Una tecnica consolidata: fare un mix di numeri, omettere qua e là, così da creare confusione nei cittadini. Probabilmente è questa la strategia dell'Assessore Paolucci che, a ridosso della campagna elettorale, prova a giocarsi la carta della confusione per provare a dare una percezione diversa dallo sfacelo della gestione del bilancio della Regione Abruzzo sotto il suo Governo regionale. Numeri parziali, non definitivi e confusionari che danno una visione di risanamento e riequilibrio, che di fatto non esiste".
Ad affermarlo è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Domenico Pettinari. "Paolucci - spiega - dichiara che il disavanzo al 31.12.2017 è pari ad euro 552 milioni, con una riduzione dello stesso rispetto al disavanzo accumulato precedentemente di euro 186 milioni. Ma l'Assessore non contempla tutte le poste contenute nel rendiconto finanziario 2017, perché altrimenti si scoprirebbe che non c'è nessuna riduzione dello stesso. Infatti non chiarisce che con legge n 51 del 16 dicembre 2015 è stata autorizzata l'apertura di un mutuo di 100milioni di euro; quindi si sostiene che un debito non c'è più quando per pagarlo è stato autorizzato un altro debito. Paolucci non chiarisce, inoltre, che al disavanzo vanno aggiunte le risorse ottenute, ex anticipazione articolo 3 del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, per il ripiano dei debiti del Servizio Sanitario regionale per ben 174milioni di euro che la Regione deve restituire. Inoltre Paolucci non cita che al 31.12.2017 la Regione Abruzzo conta nel proprio stato patrimoniale oltre 280 milioni di euro di residui passivi a cui deve fare fronte e non da considerare definitivi, poiché dedotti su un riaccertamento lacunoso, così come riferito dal Collegio dei Revisori dei Conti nel proprio parere rilasciato il 27 novembre 2018. A questi poi vanno aggiunti i 384 milioni di euro del fondo vincolato, almeno questo citato da Paolucci, che da soli, insieme ai 280 milioni dei residui passivi, portano a 664 milioni di euro il disavanzo. Ai quali, a loro volta, va aggiunto il residuo di anticipazione di liquidità ottenuto dalla Regione, che di fatto fanno slittare il disavanzo a quasi un miliardo di euro e non i 552 milioni paventati da Paolucci, che afferiscono, si ripete, ad un dato parziale, inesatto e provvisorio".
Quindi – conclude Pettinari - "a smentire Paolucci non è solo il M5S ma sono i numeri. Un atteggiamento del genere è da considerarsi non solo imprudente, ma anche una presa in giro per i cittadini, che si apprestano a scegliere chi dovrà guidare la regione per i prossimi 5 anni e hanno il diritto di farlo ben sapendo in quale stato si trova la Regione Abruzzo. Un rispetto per l'Abruzzo che, chi si trova nella posizione di Paolucci, non può fare a meno di tener presente".