Sul palco, una scenografia con sfondo azzurro: "Abruzzo. Una storia da scrivere insieme" il messaggio; accompagnato da un auspicio: "Legnini Presidente".
Si presenta così l'ex vice presidente del Csm che, stamane, a Pescara, in un padiglione Becci gremito, ha lanciato ufficialmente la sua candidatura a governatore. In platea i sindaci che hanno sottoscritto l'appello per la discesa in campo dell'ex sottosegretario, amministratori e semplici cittadini: "Credo che il modo migliore per partire sia proprio far sì che all'esito della sollecitazione forte che mi è giunta io possa dire che sì, sono disponibile e mi candido, ma mi candido con voi per cambiare la Regione", le parole di Legnini.
"Se ho vinto ogni resistenza è perché vorrei scrivere con voi un’altra storia", ha aggiunto. "Oggi siamo qui per questo, per avviare un nuovo percorso".
Legnini sta costruendo una coalizione "aperta, plurale, civica, rappresentativa non solo del centrosinistra ma della società civile, del mondo del lavoro, delle professioni, della cultura e dell'istruzione, tutti settori che saranno ampiamente rappresentati nelle liste. C'è da comporre un progetto politico capace di rendere la competizione una competizione effettiva e di puntare alla vittoria elettorale". Stamane, il primo passo: "Poi proseguiremo con il confronto programmatico", ha assicurato. Aggiungendo che "non vi sarà più un partito e satelliti di quel partito, ma un'alleanza tra progressisti e liberali, tra il popolarismo e i moderati. Un campo delineato dai valori della Costituzione, dai valori fondativi del diritto dell’uomo e della democrazia rappresentativa".
Non sono mancate stoccate agli avversari, sebbene l'ex vice presidente del Csm non abbia mai nominato la candidata pentastellata Sara Marcozzi e il candidato 'ufficioso' del centrodestra Marco Marsilio. "Le decisioni che riguardano gli abruzzesi non si prendono a Milano [chiaro il riferimento alla Casaleggio Associati, ndr], a Roma o a Bruxelles, si prendono qui in Abruzzo", l'affondo. "Vogliamo rivolgerci, con rispetto, ai tanti elettori del M5S che stanno constatando come le aspettative che avevano riposto nel cambiamento stiano tardando, nella migliore delle ipotesi, a realizzarsi, e con lo stesso rispetto vogliamo rivolgerci agli elettori del centrodestra, per dire loro di aderire e scommettere su questo progetto, perché non li deluderemo e vogliamo animare una nuova alleanza per l’Abruzzo, l’alleanza tra i cittadini, le forze politiche e le istituzioni locali".
Il primo impegno assunto da Legnini con i sindaci presenti, in caso di elezione a governatore, è "l'approvazione di una legge che dia finalmente poteri al Consiglio delle autonomie locali, così che i suoi pareri siano davvero vincolanti. Andrà instituito un canale diretto di comunicazione con voi sindaci, la vostra voce, le vostre istanze saranno ascoltate. L'istituzione regionale non può essere vista da voi e dai cittadini come un organo respigente e burocratizzato" . "
La priorità, però, sarà il lavoro, "la tutela di quello che c'è e la nuova occupazione da incentivare. La Regione c’entra con questo obiettivo, che va assunto come paradigma dell’azione di governo. Esiste una quota di cose possibili da fare che dipende dalla Regione e che noi dovremo fare, come il farsi rispettare anche dalle imprese multinazionali che non si possono permettere di utilizzare, sfruttare e mandare a casa i lavoratori, non motivando le scelte, non presentandosi ai tavoli, come è già accaduto per la Honeywell e ora sta accadendo per la Ball. Vorrei peraltro che noi inviassimo da qui un forte abbraccio e solidarietà vera a quei lavoratori e a quelle famiglie, e vorrei ringraziare i sindacati, Giovanni Lolli e le associazioni datoriali per quello che stanno facendo per evitare che altre fabbriche chiudano".
Legnini ha ribadito, dunque, che non sarà capolista nella provincia di Chieti: ciò significa che si presenterà alle elezioni "senza paracadute".