Era nell'aria, in serata è arrivata la conferma: Fabrizio Di Stefano fa un passo indietro, e abbandona la competizione elettorale. "Alla luce delle scelte fatte dal centrodestra, la competizione affrontata con le sole liste civiche, i cui componenti non finirò mai di ringraziare per la stima, la fiducia e l'affetto che mi hanno dimostrato, è un progetto che non potrà essere realizzato", le sue parole. "Per coerenza abbiamo continuato fino ad oggi perché ritenevamo e riteniamo che la vera sfida sarà quella dell'11 febbraio, quando chi riuscirà vincitore dalla tornata elettorale dovrà raccogliere la disastrosa eredità lasciata dal governo D'Alfonso, dimostrando di avere capacità, idee e passione per poterlo fare. Cose che personalmente non ho visto negli altri candidati, dei quali non ancora leggo una riga riguardante il loro programma", l'affondo. Per questo, Di Stefano non ha accettato, pur essendo uomo di centrodestra, "di convergere sulla candidatura scelta dalle segreterie romane; anzi, proprio rivendicando il mio essere di destra, ricordo che coloro che sono stati i miei ispiratori politici mi hanno insegnato che la Nazione viene prima della fazione, e quindi l'Abruzzo viene prima della mia parte politica. Questo progetto del centrodestra non mi ha convinto; non voglio però diventare il movente, o meglio il capro espiatorio di un eventuale sconfitta, perché qualora questo dovesse accadere, non ne sarei di certo la causa".
L'ex parlamentare ha deciso di non partecipare personalmente alla competizione elettorale, "e di assistere ad essa come un qualunque cittadino abruzzese, attento a seguire i programmi e gli impegni, sostenendo qualche amico che eventualmente si candiderà a ruolo di consigliere. Abbiamo infatti deciso, che vista questa mia scelta, ognuno potrà sentirsi libero di fare le valutazioni che riterrà opportune, candidandosi eventualmente dove meglio si sentirà di farlo".
Insomma, nessun sostegno ufficiale a Marco Marsilio e, anzi, l'apertura ad eventuali 'altre strade'. "La passione politica non finisce e non si esaurisce in un passaggio elettorale, ma, per chi ci crede, ci accompagna per tutta la vita. Il progetto Civiche per l'Abruzzo resta in piedi - ha dunque assicurato - lo trasformeremo in associazione che, affiancandosi alla Fondazione Cantiere Abruzzo da me presieduta, avrà come obiettivo non solo quello di essere presente in tutti i prossimi passaggi elettorali amministrativi abruzzesi, ma soprattutto di contribuire alla crescita culturale ed umana dei giovani che vogliono impegnarsi nella politica, quella con la P maiuscola".
Un brutto colpo per il centrodestra. Potrebbe non essere l'unico.
Stante la rottura del fronte della sinistra radicale, con Sinistra Italiana che ha aderito al progetto politico dell’ex vicepresidente del Csm rinunciando alla costruzione di una candidatura indipendente con Rifondazione comunista, e vedremo se Prc si presenterà comunque con una sua lista e un suo candidato, sono per ora quattro i candidati alla presidenza: Sara Marcozzi, sostenuta dalla lista del Movimento Cinque Stelle che verrà presentata domattina nel comitato elettorale pentastellato di Pescara, Marco Marsilio, Giovanni Legnini e Stefano Flajani con la lista di Casapound.
Termine ultimo per la presentazione delle liste dei candidati è sabato 12 gennaio, a mezzogiorno.
Ebbene, al momento sono 4 le liste sicure a sostegno di Marco Marsilio:
- Forza Italia che, in provincia dell’Aquila, candiderà, tra gli altri, il presidente del Consiglio comunale del capoluogo Roberto Tinari, l’ex assessore Annalisa Di Stefano, l’ex presidente della provincia Antonio Del Corvo, il consigliere uscente Emilio Iampieri, ricandidato come i colleghi Mauro Febbo (nel chietino) e Lorenzo Sospiri (in provincia di Pescara);
- Lega che ha già svelato le sue candidature da tempo, e che in provincia dell’Aquila metterà in campo l’assessore comunale Emanuele Imprudente, Tiziana Del Beato, il sindaco di Ovindoli Simone Angelosante, Antonio Morgante, Leonardo Casciere, Antonietta La Porta e Giulia Donatelli;
- Fratelli d’Italia, con la candidatura oramai sicura del vice sindaco del Comune dell’Aquila Guido Quintino Liris, in quota Direzione Italia che è federata con i meloniani e, tra gli altri, con Luca Ricciuti e Mario Quaglieri, già sindaco di Trasacco.
Ci sarà poi Azione Politica, con la candidatura di Roberto Santangelo nell’aquilano.
Queste le liste sicure. E’ improbabile che Marsilio presenti una lista ‘del presidente’ e, dunque, l’unico nodo da sciogliere è la presenza in coalizione del cartello che raccoglie i moderati di centrodestra, con Udc, Democrazia Cristiana e il movimento Idea che fa riferimento al senatore Gaetano Quagliariello: in questa lista dovrebbero essere candidati l’ex consigliere regionale Mario Olivieri, tra i malpancisti della maggioranza che ha governato la Regione negli ultimi 4 anni e mezzo, e Marianna Scoccia, già assessore provinciale, sindaco di Prezza e moglie di Andrea Gerosolimo, ex assessore regionale della giunta D’Alfonso con cui ha rotto poi i rapporti, con lo stesso Olivieri e con l’altro malpancista di lunga data, anche lui assessore dimissionario, Donato Di Matteo. Stante il veto della Lega su Olivieri e Scoccia, bisognerà capire come si comporteranno i centristi, se faranno un passo indietro sui nomi indigesti al ‘Carroccio’ o se romperanno, invece, col centrodestra.
In questo senso, assai interessante è stata la conferenza stampa tenuta ieri mattina proprio da Di Matteo che, annunciando il suo sostegno a Giovanni Legnini con la lista Abruzzo Insieme, ha inviato un appello assolutamente esplicito a Gerosolimo e, più in generale, ai moderati di centrodestra che, ha ribadito, potrebbero essere protagonisti del percorso politico avviato dall’ex vice presidente del Csm che, da parte sua, non ha mai nascosto di guardare anche a quel mondo.
A tirare le fila, dunque, si possono ipotizzare 4 o 5 liste per Marsilio, tra i 116 e i 145 candidati consiglieri per intendersi, e 8 o 9 liste per Legnini, tra i 232 e i 261 candidati consiglieri.
Nella coalizione progressista ci saranno le tre liste civiche ‘del presidente’:
- Legnini presidente, con l’ex rettore dell’Università di Teramo Luciano D’Amico, le dirigenti scolastiche Antonella Di Pietro e Paola Di Renzo e il commercialista aquilano Americo Di Benedetto, già candidato sindaco del capoluogo alle amministrative del 2017 e che si presenterà in ‘tandem’ con l’ex assessora comunale Emanuela Iorio, a correre da capolista provinciali, oltre alle candidature indicate da Sinistra Italiana, e cioé Enrico Raimondi, Giorgio Gianella e Giovanni Di Iacovo;
- Abruzzo in Comune, con i sindaci del territorio e, nell’aquilano, è certa la candidatura di Francesco Di Paolo oltre che di Lorenzo Berardinetti e, più che probabile, Lucia Pandolfi;
- Democratici e popolari per l’Abruzzo, con Licio Di Biase, tra gli altri, Alfonso D’Alfonso e Pierangelo Guidobaldi.
A sostegno di Legnini correrano inoltre:
- Partito Democratico, con gli uscenti Pierpaolo Pietrucci che, in provincia dell’Aquila, farà tandem con Patrizia Masciovecchio, Giuseppe Di Pangrazio, presidente del Consiglio regionale in questa legislatura, gli assessori Dino Pepe e Silvio Paolucci, Luciano Monticelli e con l’incognita Antonio Di Marco, interrogato, giusto ieri, sui fatti tragici di Rigopiano;
- Progressisti con Legnini, la così detta lista ‘rosso verde’, ispirata da Articolo 1 e aperta ad altre esperienze della sinistra, con Mario Mazzocca, Marinella Sclocco e, nell’aquilano, con le candidature, tra gli altri, del coordinatore regionale Fabio Ranieri, dell’assessora alle politiche sociali del comune di Scoppito Pamela Soncini e di Roberta Dell’Aguzzo, in quota Sinistra Italiana che, in provincia, correrà appunto con i ‘rosso verdi’;
- Avanti Abruzzo, col segretario regionale Idv Lelio De Santis ed il socialista Giorgio D’Ambrosio;
- + Abruzzo, declinazione locale di + Europa, con il consigliere regionale uscente Maurizio Di Nicola, l’ex sottosegretaria Federica Chiavaroli, Giorgio D’Ignazio, Lucrezio Paolini, Fabio Pingue in Valle Peligna e, si vocifera, ma la voce deve trovare conferma, Elisabetta Vicini, consigliera comunale a L’Aquila.
L’ottava lista, presentata ieri, è Abruzzo Insieme - come accennato - con Donato Di Matteo e Mauro Di Dalmazio. E chissà che non se ne aggiunga una nova.
Staremo a vedere.