"L’Aquila come modello di ricostruzione materiale, politica ed amministrativa da esportare in Regione, questa è la spiegazione degli esponenti del centrodestra aquilano per giustificare l’abbandono della nave comunale che affonda ogni giorno di più. Terrorizza la superficialità amministrativa di questo centrodestra, gli errori che si vogliono passare per operazioni strategiche, le scuse che si utilizzano per non far emergere le inefficienze. Terrorizza il fatto che se si è riusciti a paralizzare la macchina del Comune dell’Aquila altrettanto si possa bloccare definitivamente anche la macchina regionale".
L'affondo è di Paolo Romano, capogruppo in Consiglio comunale de 'Il Passo Possibile'.
Sono i dati quelli che bocciano il centrodestra, non l’opposizione, "soprattutto quando si parla di ricostruzione", spiega Romano.
E i dati certificano come ammonti a circa 300 milioni di euro il totale dei 10 elenchi contributo emanati dal Comune dell’Aquila nel 2018. "Una cifra di poco inferiore a quella del 2017, pari a 323 milioni, che però ingloba circa 200milioni delle attività della ex Giunta Cialente", tiene a specificare Romano. "Quello che fa riflettere è che negli ultimi due anni i contributi reali, che afferiscono cioè a cantieri immediatamente operativi perché si tratta di pratiche che hanno concluso il loro iter istruttorio, sono pari a soli 200milioni su 600. Un terzo della cifra totale".
Se poi analizziamo il 2018, "vedremo elenchi contributo terrificanti: quello del mese di ottobre produce pratiche di cantieri reali per 9 milioni e pratiche che sono in attesa del titolo edilizio pari a 44milioni. E il titolo edilizio lo rilascia il Comune dell’Aquila".
Sulla questione, il capogruppo de 'Il Passo Possibile' ha depositato una interpellanza al sindaco, che detiene le deleghe alla Ricostruzione, in data 12 giugno 2018. "La stessa è stata inserita all’ordine del giorno del Consiglio Comunale dell’8 ottobre 2018, ma senza la risposta scritta che l’interpellanza richiede per regolamento. Da allora, il sindaco dell’Aquila, che in aula mi tacciò di fargli perdere tempo nel tentativo di sottrarsi alla discussione, ancora non ha prodotto nessuna risposta, né tecnica, né politica. Tutto ciò che creerebbe un danno al centrodestra deve essere posticipato a dopo le elezioni regionali. E a nulla servono le scuse che vedrebbero i grossi cantieri del centro storico già avviati o conclusi dalla giunta precedente, poiché il tiraggio economico ci sarebbe se fossero tutti cantieri reali. La verità è che la ricostruzione privata arranca drammaticamente, nel centro storico del capoluogo come nelle sue frazioni e che il modello Biondi, che addirittura si vorrebbe esportare in regione, è un modello fallimentare".