E' stato presentato questa mattina a Pescara, nella sede del Consiglio regionale, il "Patto per le donne", un documento che, su iniziativa della Commissione regionale per le Pari Opportunità, si pone l'obiettivo di contribuire a superare le criticità, producendo nuove soluzioni e valorizzando le buone pratiche esistenti, attraverso la creazione di una nuova rete comunitaria mutualistica e solidale in grado di accogliere le istanze concrete delle donne.
All'incontro hanno partecipato i rappresentanti di associazioni e organismi che hanno dato il loro contributo alla stesura del documento oltre ai quattro candidati alla Presidenza della Regione, Giovanni Legnini, Marco Marsilio, Stefano Flajani e Sara Marcozzi che hanno voluto sottoscrivere il Patto per le Donne.
"Questo progetto di rete – ha spiegato la Presidente della CPO Gemma Andreini – che si ispira al documento #unpattoperledonne realizzato dagli Stati generale delle Donne, è una sorta di "sperimentazione" dalla quale prendere spunto per proporre alla nuova Amministrazione regionale di realizzare un progetto innovativo, il primo tra le regioni d'Italia, che preveda la creazione di una piattaforma digitale, (per la quale ho pensato anche un nome emblematico "L'Orecchio di Dionisio") in grado raccogliere le istanze di tutti dal singolo cittadino, alle associazioni , alle associazioni di categorie e organismi operanti sul territorio e divenire uno strumento strutturato ed utilizzabile come apporto di idee a supporto dell'amministrazione regionale".
Il Patto per le Donne è stato stilato con l'ausilio di tante professioniste, associazioni e organismi operanti sul territorio, che si occupano a vario titolo di politiche di genere, il cui contributo è stato dettato dall'esperienza maturata nel confronto quotidiano con le peculiari esigenze del mondo femminile. Pertanto, maturando la consapevolezza che occorrono politiche ad hoc, la Commissione pari opportunità si fa portavoce di tutte le esigenze emerse.
La CPO, dal canto suo, chiede una congrua dotazione di risorse umane e finanziarie per lo svolgimento dei numerosi compiti stabiliti dalla Legge regionale n.26 del 2012, oltre a una modifica normativa al fine di rendere questo importante organismo più operativo e propositivo per le politiche di genere".
La nota di Emanuela Iorio (Passo Possibile - lista Legnini Presidente)
"Il "Patto per le donne", documento che, su iniziativa della Commissione regionale per le Pari Opportunità è stato recentemente presentato e sottoscritto dai quattro candidati presidenti alla Regione, non può non tenere conto di un dato allarmante, come quello che vede un’escalation di violenza, non solo verbale, contro le donne impegnate su fronti diversi nella politica abruzzese, intesa come cura della comunità".
A scriverlo, in una nota, è Emanuela Iorio, consigliera comunale all'Aquila nel gruppo Il Passo Possibile e candidata alle regionali nella ista Legnini Presidente.
"L’animalista Cristiana Graziani, alla quale hanno fatto trovare interiora di animali in una busta fuori casa, l’avvocata Simona Giannangeli che ha avuto le gomme dell’automobile squarciate sono stati solo due tra gli esempi più eclatanti. Come non possono ignorarlo i candidati presidenti che dovrebbero, devono anzi, perché ne hanno il dovere morale, abbassare il livello di scontro verbale che si registra che è purtroppo ancora più estenuato dalla campagna elettorale".
"L’ultimo episodio, in ordine di tempo, è quello che vede, loro malgrado, protagoniste Lilli Mandara, giornalista del blog Maperò e Teresa Nannarone, avvocata di Sulmona impegnata da sempre in politica".
"Una utente del blog della Mandara, una donna!, ha augurato loro lo stupro, poco importa a chi delle due o se ad entrambe, e un altro ha rilanciato l’incitamento; la motivazione sta nello striscione, appeso dalla Nannarone a Sulmona, nella piazza che ospitava il Ministro Salvini, nel quale si leggeva soltanto un monito di Ovidio “è empio colui che non accoglie lo straniero” e nella colpa di aver riportato la notizia da parte della Mandara".
"Nell’esprimere loro tutta la mia solidarietà, dico che non possiamo più stare zitti. C’è bisogno di un’immediata presa di coscienza sull’aumento generale della violenza che si sta registrando nel Paese, della quale purtroppo l’Abruzzo non è esente. E sul dato preoccupante che vede le donne più esposte a minacce e intimidazioni".