Mercoledì, 20 Febbraio 2019 11:10

TSA, l'affondo del PD: "Vile dileggio di Biondi nasconde la sua inadeguatezza: mai si era caduti così in basso"

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"E’ finita la stagione dei direttori artistici presi a prestito dal mondo delle fiction".

Con queste parole pronunciate in assise comunale e in pieno delirio d’onnipotenza, "il sindaco è arrivato a dileggiare i direttori artistici che si sono succeduti negli anni nel Teatro Stabile d’Abruzzo, ente culturale del quale con onore dovrebbe essere socio, solo al fine di screditare l’operato degli avversari politici che li avevano chiamati a ricoprire quel ruolo".

L'affondo è di Fabiana Costanzi, responsabile cultura del Pd, Stefano Palumbo, capogruppo dem in Consiglio comunale e del consigliere e segretario cittadino Stefano Albano, che rilevano come Gassman, D’Alatri, Preziosi, direttori TSA del passato, "abbiano ottenuto nel campo dello spettacolo quei riconoscimenti di rilevanza nazionale che Simone Cristicchi, al momento, incassa esclusivamente in campo musicale con la vittoria a Sanremo del 2007. Un brano delicatissimo, quello di Cristicchi, che mal si attaglia alla sua richiesta di aumento degli emolumenti percepiti dal TSA e alle sgarberie di Biondi", la stoccata.

"È la cultura del vile dileggio quella che il sindaco ha dimostrato in più di un'occasione di voler inoculare nella città", sottolineano i democratici. "Anche perché, come tutti i bulli, Biondi cela dietro queste provocazioni un forte senso di inadeguatezza, tanto da dover ricorrere, forte del suo ruolo, a pressioni sulle associazioni culturali del territorio perché firmassero un documento di plauso al suo operato; e questo per uscire vincitore da una querelle che dura da giorni con la sua oramai ex assessora alla cultura. A chi giova questa ennesima e inutile prova muscolare, alla città o solo all’ego del primo cittadino? Le associazioni culturali si sono così trovate dinanzi ad un documento infingardo nelle modalità di stesura, in quelle di somministrazione e persino nei contenuti, smentiti in tempo reale dal sottosegretario Gianluca Vacca la cui precisazione suona come un alert al sindaco".

Un documento che in realtà è un "inno alla grandeur del primo cittadino - aggiungono Costanzi, Palumbo e Albano - attraverso il quale si è voluto trascinare inopportunamente gli operatori culturali in una diatriba politica e che ha spinto la presidente del Teatro Stabile, Annalisa De Simone, a prenderne le distanze pubblicamente. Per tutta risposta, la De Simone ha ricevuto da Biondi un invito alle dimissioni accompagnato dalla minaccia di rimozione tramite spoil system. Mai si era caduti così in basso. Queste sono le azioni di chi doveva rompere i meccanismi? Le pressioni sfacciate della politica verso le associazioni culturali? La manipolazione personalistica di un Ente morale ad iniziativa pubblica come il Teatro Stabile d’Abruzzo? La rimozione di una figura impegnata in prima linea nella costruzione delle celebrazioni del decennale dal sisma?".

Alla proposta di Annalisa De Simone di tenere all'Aquila il festival degli incontri si deve, infatti, lo stanziamento di settecentomila euro nell'ambito degli eventi del decennale, "un progetto che restituisce alla nostra città una dimensione internazionale e che dà il giusto riconoscimento alla solidarietà dimostrataci da tanti Paesi all'indomani del sisma. Quanto livore e irriconoscenza deve animare un uomo delle istituzioni per voler impedire alla De Simone di veder raggiunto un obiettivo d’interesse per la città? Consapevoli del momento di forte e generale imbarazzo che si è creato chiediamo di porre fine a questa vergognosa vicenda, richiamando la politica all’esercizio del suo ruolo. Pertanto consapevoli dell’innegabile importanza dei fondi FUS alle istituzioni culturali che operano all’interno del cosiddetto cratere del 2009, chiediamo al Sottosegretario Vacca di farsi garante per la reintroduzione della norma di salvaguardia che in questi anni ha garantito una tutela nell’attribuzione dei fondi, dando a lui quella fiducia istituzionale che il sindaco ogni giorno dimostra di non meritare". 

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