La notizia è arrivata stamane, come un fulmine a ciel sereno.
In occasione della conferenza stampa convocata per discutere del rilancio del centro storico [qui], il direttore generale della Confcommercio Celso Cioni ha spiegato che, a margine dell'iniziativa organizzata dalla confederazione per il decennale del terremoto dell'Aquila, ha chiesto al presidente nazionale Carlo Sangalli di insistere affinché il Governo procedesse alla nomina di commissari straordinari per la ricostruzione delle opere pubbliche, a L’Aquila e, così, nel cratere 2016. "Ebbene - ha chiarito Cioni - il vice premier Matteo Salvini, ospite ieri sera di Porta Porta, ha annunciato che l’intervento verrà inserito nel decreto Sblocca Cantieri. Così, si potrà cambiare davvero la storia della ricostruzione pubblica".
Evidentemente, si tratterebbe di una sterzata al comparto pubblico, al palo rispetto alla ricostruzione privata.
Da mesi il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi - l'ha fatto anche di recente, nell'intervista rilasciata a newstown [qui] - chiede procedure derogatorie per la ricostruzione pubblica; anche il deputato aquilano della Lega Luigi D'Eramo, il giorno delle commemorazioni per il decennale alla Camera, ha sollevato la questione, chiedendo un intervento dell'esecutivo. Tuttavia, mai si era parlato di commissariamenti. Almeno fino ad oggi.
Ma che cosa ha detto esattamente Matteo Salvini a Porta a Porta? Parlando del decreto 'sblocca cantieri', il giornalista Bruno Vespa ha citato il caso dell'Aquila, "la mia città", dove - ha aggiunto - "la mano che ha assicurato le risorse è la stessa, lo Stato, ma i privati hanno ricostruito, e il comparto pubblico, invece, è fermo. Farete dei commissari come si è detto, con poteri speciali?". Testuale, la risposta del vice premier Matteo Salvini: "sì, ci sono i commissari nello sblocca cantieri, con poteri speciali come per la ricostruzione del ponte di Genova" [la puntata qui, dal minuto 27].
Insomma, parole che suonano piuttosto chiare.
Eppure, a leggere il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale non c'è alcun riferimento a L'Aquila e al cratere 2009, se non per i 10 milioni per il riequilibrio del bilancio del Comune capoluogo e il mezzo milione per le spese tecniche afferenti ai comuni del cratere. Sul punto, torneremo. A leggere il capo che fa riferimento agli eventi sismici del Molise e di Catania, all'articolo 13 si fa riferimento, in effetti, alla figura dei commissari per velocizzare le procedure pubbliche; all'articolo 14, però, sugli Enti che potranno fungere da commissari, si parla, appunto, di Istituzioni molisane e siciliane. Arrivando al capo dedicato al terremoto del centro Italia, quello, per intenderci, che contiene anche l'intervento sul cratere 2009, di nuovo si parla di commissariamenti ma solo per il cratere 2016/2017.
A confermarlo è il capogruppo del Passo Possibile in Consiglio comunale, Paolo Romano. "Ad una lettura del Decreto non posso non notare come i commissariamenti sulla ricostruzione pubblica di cui ha parlato il ministro Salvini riguardino solamente i territori colpiti dagli eventi sismici della provincia di Campobasso e di Catania (art.13, capo 2). Per L’Aquila, presente nel Decreto all’art.21 capo 3, insieme al cratere del centro Italia e ai comuni dell’isola di Ischia, si fa riferimento solo ai 10milioni e 500mila euro che riguardano le minori entrate e maggiori spese del bilancio dell’Ente e il funzionamento degli Uffici del cratere sismico aquilano".
Aggiunge Romano: "Sia il precedente che l’attuale sindaco avevano auspicato uno snellimento delle procedure amministrative per uscire dalle pastoie della ricostruzione pubblica; invero, adesso non basterebbe neanche più solo il reinserimento dell’appalto integrato, considerato che la maggior parte dei progetti pubblici è fermo ai preliminari svolti dalla precedente amministrazione: ci sarebbe davvero bisogno di commissari con poteri in deroga. Se il Governo istituisse per L’Aquila la figura dei commissari, a questo punto con un emendamento in sede di conversione del decreto, sarebbe la prova del fallimento di questa governance cittadina; se invece il provvedimento dovesse rimanere così com’è, e L’Aquila dovesse fruire delle stesse norme al pari dei territori di tutta la penisola, si determinerebbe un’ulteriore distanza tra il governo e questa amministrazione".
Staremo a vedere se alle parole di Salvini seguiranno dei fatti concreti, se il provvedimento, cioé, verrà inserito come provvedimento in fase di discussione parlamentare. Per il momento, fonti dell'amministrazione comunale non confermano che sia stata inserita nel decreto alcuna norma che consentirebbe di poter ricorrere a commissari straordinari.
Sta di fatto che L'Aquila, dal decreto sblocca cantieri, non ha avuto l'attenzione richiesta, e che meritava il cratere a dieci anni dal terremoto. Stando al provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale, infatti, ci sono soltanto i 10 milioni e mezzo cui accennavamo. Annunciando il provvedimento su facebook, il ministro delle Infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli ha scritto che "il decreto contiene anche norme per la ricostruzione a seguito degli eventi sismici che hanno colpito per esempio l'Abruzzo e il Centro Italia. In più, sempre in tema di terremoti, ci sono 300 milioni di euro per il Molise, Catania e L'Aquila".
Toninelli si è dimenticato di aggiungere, però, che 75.5 milioni dei 300 annunciati sono stati presi - "momentaneamente", ha assicurato il sottosegretario Gianluca Vacca - dai capitoli per la ricostruzione dell'Aquila e del cratere; di questi, 65 milioni sono stati destinati agli altri territori colpiti da calamità e 10.5 hanno finanziato, appunto, il riequilibrio di bilancio del capolugo e le spese tecniche degli altri comuni. Significa che il decreto, per il cratere 2009, non stanzia neanche 1 euro: anzi, preleva risorse dai capitoli dedicati per destinarli altrove e per 'autofinanziare', in sostanza, gli interventi salutati come salvifici.