Giovedì, 30 Maggio 2019 17:51

Asm, procedimento dell'Anac: la Commissione Vigilanza chiede a maggioranza la revoca dell'incarico a Federico

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Della presunta inconferibilità dell'incarico di amministratore unico della società partecipata ASM a Paolo Federico ci siamo occupati diffusamente, svelando l'avvio di un procedimento di vigilanza da parte dell'Autorità Nazionale Anticorruzione [qui, l'approfondimento]

Ebbene, nel pomeriggio si è riunita la Commissione 'Garanzia e Controllo' che su proposta della presidente Elisabetta Vicini, a maggioranza, ha votato una risoluzione che impegna l'assessore alle società partecipate Fausta Bergamotto a sollecitare la revoca dell'incarico al sindaco di Navelli. Hanno votato a favore i commissari delegati dei gruppi di opposizione, con l'astensione - che ha permesso, di fatto, l'approvazione della proposta - dei rappresentanti di Lega e Fratelli d'Italia (o meglio, del neonato gruppo di Forza Italia col passaggio tra gli azzurri dei consiglieri di FdI eccezion fatta per Ersilia Lancia); contro si sono espressi i rappresentanti di Insieme per L'Aquila, L'Aquila futura e Roberto Jr Silveri del gruppo misto.

"La censura si è resa doverosa a fronte dei rilievi sollevati dall'ANAC e della mancata tempestiva comunicazione da parte ASM dell'avvio del procedimento al Consiglio Comunale che rappresenta la proprietà dei cittadini", ha sottolineato a margine Elisabetta Vicini. D'altra parte, "l'eventuale conferma dell'inconferibilità del ruolo, comporterebbe, oltre a sanzioni per il Sindaco e ipotesi di danno erariale, la nullità di tutti gli atti prodotti da ASM, ivi incluso il bilancio di esercizio 2018. Inficerebbe, inoltre, la validità del piano finanziario indispensabile per l'individuazione delle tariffe relative alla TARI del Comune dell'Aquila per il 2019".

Vicini ha aggiunto che convocherà una prossima seduta, "confidando questa volta nella presenza del Sindaco", oggi assente, "per valutare sia le deduzioni che l'Amministrazione Comunale intende trasmettere ad ANAC a sostegno della legittimità dell'incarico, sia gli eventuali provvedimenti che Biondi vorrà assumere a tutela dell'ente".

Evidentemente, si tratta di un fatto politico assai rilevante, non soltanto nel merito della richiesta di revoca dell'amministratore di Asm ma anche, e soprattutto, per la spaccatura, l'ennesima, che si è consumata in seno al centrodestra, con il sindaco Biondi che si ritrova con una maggioranza consiliare piuttosto ostile [ne abbiamo parlato qui].

Il procedimento di vigilanza dell'Anac

Della presunta inconferibilità dell'incarico a Paolo Federico si discute da mesi: l'amministratore unico di Asm, in effetti, è sindaco di Navelli dal giugno 2015, comune che per la raccolta dei rifiuti si affida al consorzio Cogesa di cui l'azienda aquilana ha acquisito di recente una quota; dunque, in seno all'assemblea dei soci Federico avrebbe la possibilità di esprimere due voti. Non solo. Federico è stato consigliere provinciale fino ad aprile 2017, dal 19 giugno dello stesso anno è commissario straordinario liquidatore della comunità montana 'Montagna di L'Aquila' oltre che presidente del Consorzio forestale Campo Imperatore dal 25 agosto 2017.

Come non bastasse, e la fattispecie è stata sollevata in Commissione dal consigliere Paolo Romano, il comune di Navelli conferisce le macerie da ricostruzione nella cava ex Teges gestita da Asm. E si tratta di un altro fatto che andrebbe opportunamente evidenziato.

Ebbene, il 17 aprile scorso l'Anac ha inviato una pec al sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, all'amministratore unico di Asm Paolo Federico, all'assemblea dei soci e ai membri del Cda del Consorzio forestale, informando dell'avvio del procedimento di vigilanza "relativo a presunte ipotesi di inconferibilità ai sensi dell'articolo 7 del d. Lgs 39/2013". In particolare, l'Autorità nazionale anticorruzione ha puntato l'attenzione sull'incarico di commissario straordinario ricoperto da Federico presso la comunità montana 'Montagna di L'Aquila' e di presidente del Consorzio forestale Campo Imperatore che, di fatto, rileverebbero i motivi di inconferibilità. A farla breve, il sindaco del capoluogo non avrebbe potuto nominarlo amministratore unico della società partecipata dal Comune.

E allora, leggiamolo l'articolo 7 del d. Lgs 39/2013: "a coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della giunta o del consiglio della provincia, del comune o della forma associativa tra comuni che conferisce l'incarico, ovvero a coloro che nell'anno precedente abbiano fatto parte della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune superiore ai 15mila abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione, nella stessa Regione che conferisce l'incarico, nonché a coloro che siano stati presidente o amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte di province, comuni e altre forme associative della stessa regione, non possono essere conferiti gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico da parte di una provincia, di un comune con popolazione superiore a 15mila abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione".

Iniziamo dall'incarico di commissario straordinario liquidatore della comunità montana 'Montagna di L'Aquila' che Federico ricopre da giugno 2017: Anac spiega nell'istruttoria che si tratta di una forma associativa tra comuni pari complessivamente a 27.210mila abitanti, di un ente d'ambito distrettuale che esercita le funzioni amministrative in materia sociale per una popolazione di circa 36mila abitanti risultando affidatario, appunto, dei servizi socio assistenziali. Pertanto, riveste la natura di pubblica amministrazione benché sottoposto a gestione commissariale. In questo senso, aggiunge l'Autorità, i commissari esercitano funzioni amministrative. 

Ciò premesso, l'incarico risulta ascrivibile nella definizione di "componente di organo di indirizzo politico", di cui all'articolo 1 comma C lettera f del citato d. Lgs 39/2013. In altre parole, Federico sarebbe stato inconferibile avendo fatto parte, nell'anno precedente, di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione (15mila abitanti, ndr), nella stessa Regione che conferisce l'incarico.

Passando all'incarico di presidente del Consorzio forestale Campo Imperatore, l'Anac chiarisce come si tratti di un ente di diritto privato in controllo pubblico; il consorzio è una società mista pubblico privata avente quale oggetto sociale la gestione tecnico economica dei terreni degli aderenti - i proprietari pubblici e privati - anche ai fini della valorizzazione e della salvaguardia ambientale e dell'incremento occupazionale locale.

La disciplina di settore - il d. Lgs 3 aprile 2018 n. 34 - prevede i consorzi quale forma di gestione associativa delle proprietà forestali pubbliche e private che le istituzioni sono chiamate a sostenere per promuovere e tutelare l'economia forestale; lo stesso Testo unico, all'articolo 10, chiarisce che "le regioni promuovono l'associazionismo fondiario tra i proprietari dei terreni pubblici e privati nonché la costituzione e la partecipazione ai concorzi forestali". Ebbene, appare evidente che i consorzi forestali svolgano un servizio finalizzato allo sviluppo del patrimonio agro-silvo-pastorale per conto delle PA. Inoltre, è prevalente - nel caso del Consorzio forestale Campo Imperatore - la partecipazione pubblica al capitale sociale, detenuto in maggioranza da enti locali della Regione.

Quindi, Federico sarebbe stato inconferibile essendo stato "presidente o amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte di province, comuni e altre forme associative della stessa regione".

Per questi motivi, l'Anac ha avviato il procedimento di vigilanza avvertendo i destinatari della comunicazione che avrebbero avuto 20 giorni, dalla ricezione della stessa, per presentare eventuali memorie scritte, documenti, deduzioni o pareri; il termine di conclusione del procedimento è stato fissato in 120 giorni.

Una vicenda 'tenuta nel cassetto'...

Come detto, la pec dell'Anac con la comunicazione dell'avvio del procedimento è datata 17 aprile 2019, indirizzata al sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, all'amministratore unico di Asm Paolo Federico, all'assemblea dei soci e ai membri del Cda del Consorzio forestale. 

Tuttavia, resta chiusa in un cassetto. Audita in Commissione, la segretaria generale del Comune dell'Aquila, Alessandra Macrì, responsabile dell'anti corruzione, ha chiarito che è venuta in possesso della missiva soltanto il 16 maggio scorso, un mese dopo. L'assessore delegata alle partecipate, Fausta Bergamotto, ha aggiunto che l'esecutivo comunale ne ha preso contezza il 20 maggio, a margine di una seduta di Giunta. La presidente del collegio sindacale di Asm, Carla Mastracci, ha svelato di esserne stata informata addirittura il 22 maggio. Formalmente, i consiglieri comunali - che a nome dei cittadini gestiscono la società partecipata - ne sono venuti a conoscenza qualche giorno dopo, al momento della convocazione della seduta di Commissione.

Evidentemente, c'è stata - quantomeno - una sottovalutazione del problema che potrebbe aggravare ulteriormente una vicenda già gravissima. Infatti, l'amministratore unico Paolo Federico ha partecipato, nel frattempo, a due sedute di Commissione - una, riunita per discutere della situazione finanziaria dell'azienda e, l'altra, per l'approvazione del contratto di servizio da 14.5 milioni tra Comune e Asm - e non ha fatto mai riferimento al procedimento di vigilanza avviato dall'Anac. Non solo. L'amministratore ha anche approvato il bilancio della società. Come ha giustamente rilevato il consigliere Giustino Masciocco, saputo dell'azione dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Federico si sarebbe dovuto immediatamente autosospendere, informando l'amministrazione di ciò che stava accadendo. 

Non l'ha fatto. Ed ora, come ribadito dalla presidente Vicini, si corre il rischio che gli atti assunti siano considerati nulli

La presidente del collegio sindacale di Asm Mastracci non ha mancato di sottolineare come "la mancata comunicazione dell'avvio del procedimento sia dispiaciuta al collegio, che opera a tutela del Comune dell'Aquila, anche perché - ha chiarito con estremo garbo - l'approvazione di alcuni provvedimenti si sarebbe potuta anche rimandare", per evitare, appunto, il rischio di nullità. Più chiaro di così. 

Le controdeduzioni del Comune dell'Aquila

Come detto, il Comune dell'Aquila aveva 20 giorni per presentare eventuali memorie scritte, documenti e controdeduzioni: è stato appurato in Commissione che il termine scatta dal 16 maggio, il giorno della comunicazione alla segretaria generale. 

Che ha svelato la 'strategia difensiva' del Comune dell'Aquila: in sostanza, per ciò che attiene l'incarico di Federico come presidente del Consorzio forestale Campo Imperatore si punterà a dimostrare che l'amministratore unico, in realtà, non abbia funzioni gestionali dirette. In questo senso, è stata rimessa una comunicazione di uno dei componenti del Cda del consorzio. "Starà all'Anac valutare", ha tagliato corto la segretaria generale Macrì.

Sull'incarico di commissario straordinario liquidatore della comunità montana 'Montagna di L'Aquila', che Federico ricopre da giugno 2017, invece, la segretaria ha tenuto a specificare che la fattispecie non è esplicitamente richiamata nel citato articolo 7 del d. Lgs 39/2013: "la comunità montana è una forma giuridica a sé stante - ha spiegato Macrì - ben diversa da una unione di Comuni. Per questo, non ci si è posti il problema. L'unico organo che potrà darci la corretta interpretazione è l'Anac: se ci diranno che siamo stati asini, indosseremo le orecchie da asino". E comunque, ha aggiunto, "si potrebbe rilevare la fattispecie della incompatibilità, piuttosto". 

Oltre le parole della segretaria generale, però, la sensazione è che sia difficile 'smontare' il procedimento dell'Anac che avrà 120 giorni per esprimersi.

"Non possiamo che attendere la chiusura del procedimento", ha riconosciuto l'assessore Fausta Bergamotto. "All'epoca della nomina sono stati fatti dei riscontri - ha aggiunto, sebbene all'epoca Bergamotto non fosse stata ancora nominata in Giunta - è evidente che non ci si è posti il problema specifico su alcune questioni che stanno emergendo; d'altra parte, la norma non è così estensiva".

Staremo a vedere.

Le possibili sanzioni 

E se l'Anac dovesse confermare che l'incarico a Paolo Federico era effettivamente inconferibile? All'articolo 17 del d. Lgs 39/2013 leggiamo che "gli atti di conferimento di incarichi adottati in violazione delle disposizioni del presente decreto e i relativi contratti sono nulli": significa che la nomina stessa di Paolo Federico ad amministratore unico di Asm sarebbe nulla.

E se così fosse, ci sarebbero delle pesanti sanzioni, previste all'articolo 18 dello stesso decreto. In particolare, "i componenti degli organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli sono responsabili per le conseguenze economiche degli atti adottati; i componenti degli organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli non possono per tre mesi conferire gli incarichi di loro competenza". In sostanza, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi non solo risponderebbe economicamente di eventuali conseguenze economiche arrecate dalla nomina ma potrebbe essere sospeso fino a 3 mesi dal potere di conferimento di incarichi di sua competenza.

Non solo. Come abbiamo ribadito, gli atti compiuti da Paolo Federico nella sua qualità di amministratore unico di Asm sarebbero nulli, compreso il bilancio approvato nei giorni scorsi con un utile di 10 mila euro.

Davvero un bel guaio. 

Le responsabilità politiche

Ricostruita la vicenda, non possiamo che sottolineare le responsabilità politiche del sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, titolare della nomina.

Ne abbiamo scritto diffusamente: il primo cittadino ha gestito le nomine delle partecipate col vecchio manuale Cencelli, piazzando a capo delle aziende dei profili selezionati non per le loro effettive competenze nell'ambito d'intervento delle società ma per soddisfare le aspettative delle forze di maggioranza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: ci è voluto più di un anno per chiudere la partita - al momento il Sed è privo di amministratore a seguito delle dimissioni di Luciano Bontempo, subentrato in Consiglio a Raffaele Daniele che è stato nominato vice sindaco a valle del rimpasto di Giunta - ed oggi sull'amministratore del Ctgs c'è lo spettro del conflitto d'interesse, per non parlare di ciò che è accaduto prima, con la cacciata di Giuliani e la nomina del dirigente de Nardis ad interim, e per Federico, invece, si parla addirittura di incompatibilità. 

D'altra parte, il sindaco dell'Aquila ha aspettato un anno per la nomina di Paolo Federico, espressione del gruppo politico che fa riferimento all'ex vice sindaco e assessore regionale Guido Quintino Liris, per evitare - guarda il paradosso - che l'incarico fosse inconferibile, stante l'obbligo di far trascorrere 12 mesi per chi avesse ricoperto in precedenza l'incarico di consigliere provinciale. E il sindaco di Navelli aveva opportunamente segnalato gli incarichi ricoperti. Tant'è vero che il collegio dei revisori di Asm aveva pure sollevato le sue perplessità alla responsabile dell'anti corruzione dell'azienda, non ricevendo alcuna risposta. 

Insomma, davvero non si poteva individuare un'altra figura a capo della società partecipata tanto da attendere per un anno Paolo Federico? 

 

 

Ultima modifica il Mercoledì, 31 Luglio 2019 12:14

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