Mercoledì, 05 Giugno 2019 20:51

L'Aquila, le opposizioni attaccano la giunta: "Fallimento totale"

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Una maggioranza inconcludente, dilaniata dalle divisioni e dalle tensioni interne (specie quelle tra sindaco e consiglieri) e incapace di governare se non per interventi di facciata e iniziative di corto respiro.

All’indomani della contestata approvazione del rendiconto di gestione 2018, le opposizioni vanno all’attacco della giunta Biondi, con una presa di posizione univoca di tutti i gruppi, dal Passo Possibile alla Coalizione sociale.

Lo spettacolo andato in scena martedì in consiglio comunale, osserva il capogruppo del Pd Stefano Palumbo, è stato una dimostrazione plastica di un’impasse politica e amministrativa: “Hanno votato un documento impresentabile, andando avanti a oltranza solo perché incombeva la diffida del prefetto e perché si temevano imboscate da parte di qualche gruppo consiliare. Tra l’altro era il primo rendiconto totalmente a carico di questa giunta, visto che si riferiva al 2018. Ma anziché illustrare i risultati raggiunti ci si è limitati a portare a casa il risultato, in un clima teso in cui sono apparsi evidenti la distanza che ormai separa la giunta dal consiglio e l’isolamento in cui si trova il sindaco. I consiglieri di centrodestra hanno dimostrato di non avere la minima contezza di quello che stavano votando. In due anni di governo non è stato portato a termine nemmeno il programma dei 100 giorni, ormai è evidente come all’interno di questa maggioranza le ambizioni personali dei singoli prevalgano su tutto il resto”.

“Il comune non sta facendo niente per incassare i residui attivi” osserva Giustino Masciocco (Articolo 1-MdP) “Nella delibera per iscrivere nella riscossione coatta i crediti, la giunta ha escluso i 16 milioni di euro di canoni e utenze relative al Progetto Case che deve ancora riscuotere. Perché lo ha fatto? Forse perché la delibera è stata approvata in gennaio, ovvero in piena campagna elettorale. Se continuiamo così, c’è il rischio concreto di una condanna da parte della Corte dei Conti per il mancato recupero dei crediti. Bisogna potenziare l’organico dell’ufficio tributi, dove gli impiegati, quasi tutti precari, sono oberati di lavoro”.

Sulla stessa lunghezza d'onda di Masciocco c’è anche Angelo Mancini (L’Aquila Sicurezza Lavoro): “Non si è detta una parola sul rendiconto degli agenti contabili. Una delle società a cui il Comune ha affidato il recupero crediti ha riscosso solo il 2% dei residui delle precedenti gestioni. Non è stato fatto un inventario preciso e credibile né dei beni immobili né di quelli mobili, per non parlare delle discrepanze tra le previsioni di entrata e di spesa contenute nel bilancio di previsione e le entrate e le spese effettivamente accertate. Nessuno degli obiettivi contenuti nel programma di mandato è stato raggiunto, siamo all’anno zero praticamente su tutto: ricostruzione pubblica, scuole, sicurezza e videosorveglianza, razionalizzazione delle partecipate, aumento della raccolta differenziata”.  

“Quello che è accaduto martedì in consiglio è gravissimo” osserva Lelio De Santis (Cambiare insieme/Italia del Valori) “Il presidente Tinari ha impedito un confronto vero, il consiglio è stato umiliato. Sindaco, assessori e dirigenti non hanno risposto alle picconate che i revisori dei conti hanno inferto al bilancio. Questo comune non solo è incapace di incassare i crediti ma è inadempiente anche nei pagamenti: ci sono centinaia di mandati di pagamento, per decine di milioni di euro, che giacciono fermi anche da anni”.

“Ormai siamo di fronte a un totale fallimento di questa giunta” attacca Paolo Romano (Il Passo Possibile) “e un lassismo di una maggioranza che non legge nemmeno gli atti e i documenti che vengono portati in consiglio. Ritengo che oltre sui residui attivi e passivi, sia necessario fare un approfondimento anche sulla partita che riguarda il sisma. Va effettuato un controllo tra la corrispondenza della cassa a destinazione vincolata e i residui passivi. Sollecitiamo il presidente della prima commissione Di Luzio a convocare quanto prima una seduta per discutere questo aspetto”.

“Martedì è stata una delle giornate peggiori dall’inizio della consiliatura” afferma Carla Cimoroni (Coalizione sociale) “Da parte della maggioranza c’è stato un modo di fare arrogante, il consiglio e i cittadini sono stati presi per i fondelli, basti pensare alle cifre sballate sul patrimonio immobiliare. Ci sono temi completamente spariti dal dibattito, di cui non si parla più. La sede unica del comune, per esempio, che fine ha fatto? Ormai si va avanti per iniziative spot, buone solo ad attrarre consensi in tempi brevi”.  

“Una giunta e un consiglio di incapaci” incalza Elia Serpetti (Il Passo Possibile) “Questa città ha bisogno di progetti seri, non di foto messe sui social. Di questo passo, si spopolerà sempre d più, come peraltro sta già accadendo, specie nelle frazioni. Chi governa ha usato e sta usando il suo ruolo solo come trampolino di lancio per arrivare da qualche altra parte”.

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