Domenica, 30 Giugno 2019 23:30

L'Aquila, i lavori del Consiglio comunale: approvati il progetto unitario di 'Sant'Andrea fuori le mura' e la ricostruzione della scuola 'Mazzini'

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E' tornato a riunirsi stamane, nell'aula consiliare Tullio De Rubeis, il Consiglio comunale dell'Aquila.

L'ordine del giorno della seduta prevedeva la discussione relativa alle proposte di deliberazione riguardanti, rispettivamente, una variante al Piano regolatore generale per l'attuazione del progetto unitario "Sant'Andrea fuori le mura", nell'ambito del Piano di ricostruzione dei centri storici, ed una rotazione urbanistica, ai sensi delle Norme tecniche di attuazione, da "zona per attrezzature generali" ad "attrezzature socio – sanitarie" di un edificio sito in via Roma.

Entrambe le proposte, illustrate dall'assessore alle Politiche urbanistiche Daniele Ferella, sono state approvate; la prima, con 19 voti favorevoli e 9 astenuti; la seconda, con 15 voti favorevoli, 10 contrari e 1 astenuto.

Per ciò che attiene il progetto unitario di "Sant'Andrea fuori le mura", prevede una zona residenziale con una diminuzione degli insediamenti abitativi – rispetto a quelli presenti prima del sisma del 6 aprile 2009 - un parco urbano e una strada pedonale di collegamento tra via Sant'Andrea e via Santa Maria degli Angeli. Nell'illustrare il provvedimento all'Aula, Ferella ha specificato come il progetto assicuri una nuova vivibilità nella zona; "inoltre – ha aggiunto – uno dei punti forti risiede proprio nel diradamento degli insediamenti abitativi, in modo tale da ricreare un'area di ampio respiro e di valorizzare quel tratto delle antiche Mura civiche, senza trascurare il miglioramento della qualità ambientale dell'area. Questo obiettivo potrà essere raggiunto grazie all'introduzione di una fascia di inedificabilità attorno alle Mura stesse". Il progetto rientra nell'ambito degli Interventi di riqualificazione dei progetto urbani, relativo a Campo di Fossa, finanziato dal Cipe con un 1 milione e 600 mila euro.

Critiche le opposizioni, non nel merito del progetto ma su alcune questioni tecniche che attengono al procedimento: in particolare, il capogruppo di Art.1 Giustino Masciocco ha sottolineato come la strada d’accesso alle abitazioni, di proprietà privata ma ad uso pubblico, stia di fatto fuori dal piano di recupero: in sostanza, “il piano di recupero impatta sui fabbricati mentre il piano di ricostruzione impatta sulla strada. Chiariamo questo punto”, ha chiesto Masciocco. Tuttavia, l’assessore Ferella ha ribadito che si tratta di una “servitù di passaggio” che, come tale, “non può rientrare nel piano di recupero: sarebbe un onere gravoso e non giustificabile per l’amministrazione, non potendosi rintracciare l’interesse pubblico. E comunque, i diritti acquisiti dai proprietari che hanno ottenuto il passaggio a valle di un ricorso in Tribunale resteranno tali, nessuno chiuderà l’accesso”.

Il capogruppo del Passo Possibile Paolo Romano, invece, si è soffermato sulla decisa equiparazione del valore degli immobili interni al Piano non destinati ad abitazione principale a quello delle prime abitazioni, appunto, e cioè 2.100 euro a metro quadro: “nel 2018, con deliberazione di Giunta comunale 266 – ha sottolineato– avete assunto l’intendimento di riconoscere come valore delle abitazioni non principali quello così detto ‘Omi’ dell’Agenzia delle Entrate. Ora, se intendete modificare l’indicazione per il piano di recupero in oggetto, dovreste, quantomeno, predisporre una deliberazione in deroga alla 266. Non si può procedere per mezzo di pareri”. Anche su questo, però, la posizione di Ferella è stata ferma: “abbiamo i pareri dell’avvocatura e del comitato tecnico giuridico dell’Usra, antecedenti alla delibera richiamata”.

Stando alla rotazione urbanistica, ai sensi delle Norme tecniche di attuazione, da "zona per attrezzature generali" ad "attrezzature socio – sanitarie" di un edificio sito in via Roma di proprietà della ditta 'Edil Porta Romana' di Ercole Rotilio, si tratta della struttura posta ai civici 109-111-113 che, ai primi tre piani - l’ultimo resterà residenziale - dovrebbe ospitare una residenza sanitaria assistenziale con circa una 50ina di anziani. Dovrebbe trattarsi degli stessi attualmente ospiti della residenza dell’ex albergo Duca degli Abruzzi, in via Giovanni XXIII, di proprietà della società ‘Iniziative turistiche alberghiere srl’, al centro di un braccio di ferro con l’amministrazione che, nei mesi scorsi, ne ha intimato “l’immediata cessazione e la chiusura dell’attività e dell’esercizio autorizzato”. In sostanza, il Comune dell’Aquila contesta una situazione di "globale abuso e sistematica strumentalizzazione dell'autorizzazione conseguita" stante la mancata abilitazione della struttura, non convenzionata col sistema sanitario nazionale, all'assistenza di non autosufficienti, "un comportamento illecito - si legge nel provvedimento - perché negli ultimi cinque anni recidivo e continuativo". Il procedimento è stato sospeso dal Tar, sebbene con la prescrizione di trasferire gli anziani non autosufficienti, in attesa del pronunciamento di merito sul ricorso della ‘Iniziative turistiche alberghiere srl’ atteso per il 10 luglio prossimo.

All'attenzione dell'assemblea anche una variante urbanistica, sempre nell'ambito delle Norme tecniche di attuazione, da "zona per attrezzature culturali" a "zona per attrezzature tecniche" di un'area sita in piazza Santa Maria di Bagno all'Aquila, approvata dall'assise con 17 sì e 10 no. "La società 'Abruzzo servizi' di Andrea Di Carlofelice – ha spiegato l'assessore Ferella – ha presentato la richiesta di realizzare un parcheggio, in parte interrato (da 16 posti auto) e in parte a raso da 14 posti, coperti da pensiline munite di pannelli fotovoltaici. La struttura sarà completata da colonnine per ricarica di auto elettriche e gli accessi saranno gestiti da sistemi automatizzati. Questo intervento migliorerà la fluidità del traffico, liberando le strade dai veicoli in sosta e decongestionando il centro storico". Ovviamente – ha precisato Ferella – "il Consiglio ha autorizzato il cambio di destinazione d'uso e i lavori sono subordinati al rilascio del permesso di costruire, che dovrà tenere conto dei vari pareri compreso quello della Soprintendenza".

Sul punto, Giustino Masciocco ha espresso delle perplessità; in quella zona, oltre vent’anni fa è stato restaurato il palazzo di proprietà della società Prosepio che ha innalzato l’edificio di un piano: “siamo sicuri – si è chiesto il capogruppo di Art. 1 – che la superficie oggetto della variazione non sia stata asservita al palazzo? D’altra parte, in quell’area insiste un altro problema, relativo al muro di 14 metri realizzato in fase di ristrutturazione del palazzo della Prefettura. In attesa di discuterne in Commissione territorio, non si potrebbe rinviare il punto all’ordine del giorno per le opportune verifiche?”. A Masciocco ha replicato il dirigente Domenico de Nardis che si è detto certo che non ci sia stato alcun asservimento dell’area in oggetto.

Via libera anche al progetto definitivo per i lavori di recupero della scuola media "Giuseppe Mazzini", con 16 voti favorevoli, 10 astenuti e 1 voto contrario. L'intervento - affidato al Provveditorato alle opere pubbliche - ha un finanziamento Cipe di circa 7 milioni e mezzo e l'assessore ai Lavori Pubblici, il vice sindaco Raffaele Daniele, ha spiegato che sarà aggiunto un altro milione di euro – sempre di fondi Cipe – per la realizzazione della palestra.

Dunque, il presidente del Consiglio Roberto Tinari, resosi conto che in aula poteva mancare il numero legale, in modo piuttosto irrituale ha sospeso i lavori per 15 minuti; alla ripresa, è stata discussa la convenzione fra gli enti locali soci dell'Aquilana società multiservizi (Asm) per l'esercizio congiunto di controllo analogo sulla società: il provvedimento, illustrato dall'assessore Fausta Bergamotto, è stato approvato con 16 voti favorevoli, 7 contrari e 1 astenuto. Attualmente, il capitale della società della partecipata è detenuto dal Comune dell'Aquila (97%), e dai Comuni di San Pio delle Camere, Montereale e Capitignano, all'1% ciascuno. L'assessore Bergamotto ha specificato che la convenzione sarà di tipo aperto e che riguarderà, pertanto, anche le amministrazioni che dovessero successivamente entrare nel capitale dell'azienda in questione. 

E' stata approvata all'unanimità, inoltre, una mozione presentata dalla consigliera Carla Cimoroni, su "regolamento per gli spazi destinati ad attività socio culturali". Entro la fine dell'anno - ha rivendicato la consigliera della Coalizione sociale - "il Comune dell'Aquila si doterà finalmente di un regolamento per l'utilizzo degli spazi destinati ad attività socio-culturali, finora caratterizzati da una gestione a dir poco caotica. Ad oggi, infatti, gli spazi disponibili vengono gestiti da Servizi diversi della struttura organizzativa comunale e non solo, che spesso non dialogano nemmeno tra loro, come sanno bene le tante realtà del territorio che producono e promuovono iniziative in ambito sociale e culturale, che spesso si sono trovate ad affrontare una sorta di percorso ad ostacoli. Soprattutto se sei un'associazione alle prime armi, solo al terzo giro di telefonate capisci che l'utilizzo dell'Auditorium del Parco, per esempio, è in capo al Servizio Patrimonio, previa però verifica dell'utilizzo da parte della Società Barattelli che è concessionaria in pectore dello spazio, anche se l'atto definitivo non è mai stato formalizzato. Per il Palazzetto dei Nobili, invece, bisogna rivolgersi all'Ufficio Cultura, per le sale di Palazzo Fibbioni direttamente al Gabinetto del Sindaco. Il Ridotto del Teatro comunale è assegnato da decenni all'Istituzione Sinfonica, mentre altri spazi soprattutto nelle frazioni sono gestiti da associazioni del posto. Per l'uso di Auditorium e Ridotto, poi, sono previste tariffe giornaliere consistenti, mentre Palazzetto dei nobili e Palazzo Fibbioni vengono ancora concessi gratuitamente. Se poi un'associazione intende richiedere anche il patrocinio dell'Amministrazione all'iniziativa ed eventuali agevolazioni economiche, finisce per dover moltiplicare la stessa istanza ai vari uffici coinvolti, con il rischio di non ricevere nemmeno risposte coerenti".

Per questo la consigliera Cimoroni, e il Consiglio tutto ha approvato che venga individuato un unico riferimento all'interno della struttura organizzativa comunale per la gestione degli spazi destinati ad iniziative socio-culturali e realizzato un regolamento generale in cui siano indicati tutti gli spazi nelle disponibilità dell'Amministrazione destinati a tali attività e, per ogni spazio: collocazione, dimensione, capienza, dotazione, tariffe, tipo di attività previste, nonché le modalità di presentazione delle richieste attraverso moduli predisposti chiari ed esaustivi. E ancora: che tali informazioni vengano riportate su una pagina web del sito del Comune dell'Aquila e che vengano verificati, aggiornati ed eventualmente uniformati gli atti di affidamento degli spazi destinati ad attività socio-culturali.

"Entro l'anno dovrà essere tutto predisposto e vigileremo in questo senso", assicura Cimoroni. "Crediamo, infatti, sia compito dell'Amministrazione favorire e implementare lo sviluppo dell'esercizio e delle imprese culturali, attraverso servizi e risorse messi a disposizione degli operatori (spazi, strumenti, risorse umane, ecc.) per creare sinergie, economie di scala, opportunità. Per questo è importante far conoscere, incentivare e agevolare l'uso di tutti gli spazi attualmente individuati a fini socio-culturali; così come crediamo sia imprescindibile recuperarne altri, a cominciare dai progetti del Parco della Luna presso l'ex O.P. e dell'ex Asilo occupato lungo il Viale, già finanziati ma caduti colpevolmente nel dimenticatoio con il rischio concreto di perdere addirittura i fondi. Altrettanto importante è garantire continuità in termini di servizi e risorse a chi produce cultura: non possiamo che stigmatizzare il ritardo che si è accumulato nella concessione dei contributi alle attività culturali, fermi al 2017, e di cui abbiamo già chiesto conto all'Amministrazione".

In conclusione, il Consiglio ha approvato all'unanimità un ordine del giorno, firmato da tutti i capigruppo, riguardante il Convitto Nazionale, che rischia la chiusura a causa del basso numero di iscritti. "Il Consiglio comunale – è scritto nel documento – impegna l'amministrazione a promuovere una concertazione con l'Ufficio scolastico regionale per derogare sul numero minimo delle iscrizioni previsto, fissato in 40 (al momento sono 18)". L'ordine del giorno impegna l'amministrazione a:

• Agire al fine di trovare soluzioni perché gli educatori e tutto il personale ATA impiegato nell’anno scolastico 2018/19 (5 educatori, 9 collaboratori scolastici, 3 cuochi, 2 guardarobieri ed un infermiere) non perdano il posto di lavoro;

• Agire affinché il personale educativo coinvolto possa essere riassorbito in organico di fatto, magari attraverso una concertazione con l’Ufficio Scolastico Regionale che potrebbe decidere di derogare sul numero minimo delle iscrizioni previsto che è fissato in 40 unità;

• Agire affinché le 18 famiglie che, comunque, hanno effettuato l’iscrizione dei loro figli al Convitto Nazionale Cotugno abbiano un’adeguata risposta educativa all’esigenza del servizio offerto dal Convitto Nazionale Cotugno;

• Mettere in atto misure informative presso la cittadinanza che favoriscano la possibilità alternativa e salvifica del semi convitto;

• Far pressione affinché si acceleri la ricostruzione pubblica della sede storica del Convitto Nazionale ‘Cotugno’ con la chiara destinazione di ospitare il Convitto e di restituire, così, dignità all’Istituzione;

• Favorire l’apertura di tavoli di confronto istituzionale tra i diversi attori della ricostruzione scolastica che non può limitarsi alla ricostruzione edilizia, ma deve interessare un progetto di ricostruzione sociale partecipato, dimostrando nei confronti del ruolo di presidio culturale e sociale della scuola un’attenzione che è mancata nell’ultimo decennio;

• Mettere in agenda la richiesta al ministero competente di revisione dei parametri numerici che impediscono alle scuole che agiscono sul territorio aquilano di lavorare in serenità senza il timore di essere ogni anno sottodimensionate. 

Ultima modifica il Lunedì, 01 Luglio 2019 18:14

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