La Conferenza dei servizi relativa al Parco urbano di Piazza d'Armi ha concluso positivamente l'iter di valutazione del progetto presentato a gennaio 2019 dalla Rialto Costruzioni spa di San Tamaro (Caserta), dando così il via libera alla realizzazione dell'opera per 13 milioni di euro, 3 in più rispetto al progetto originario d'affidamento lavori, risalente al giugno 2016.
Il progetto prevede la realizzazione di un parco con aree gioco, teatro, sala conferenze, uffici, parcheggi, bar, ristorante e libreria.
Tuttavia, i pareri favorevoli espressi dal Ministero dell’Interno, dal Disability manager del Comune dell'Aquila e dai Vigili del fuoco contengono delle prescrizioni che andranno verificate dopo la dichiarazione di agibilità delle strutture.
Non solo.
Il settore 'Ricostruzione Beni pubblici' ha avanzato delle obiezioni, stante il parere favorevole, in merito ad alcune aree non rientranti nel progetto su cui ora insistono installazioni provvisorie e che si presentano in stato di degrado. In sostanza, il timore è che il mancato recupero dell'intero parco potrebbe minare l’omogeneità della realizzazione del progetto e dell’aspetto di tutta l’area di piazza d’Armi. Inoltre non sarebbero stati previsti collegamenti pedonali con via Paolucci e tra la stessa via e viale Corrado IV.
"La conclusione della Conferenza dei servizi contiene pareri positivi, articolati e condizionati però a tal punto da sembrare negativi", l'affondo del capogruppo di Cambiare Insieme/Idv Lelio De Santis. Che ripercorre la storia del progetto del Parco urbano di Piazza d'Armi, iniziata ormai 10 anni fa e sviluppatasi a tempo di lumaca: "inizialmente, era stato stanziato un finanziamento di 23 milioni; si prevedevano diversi interventi di riqualificazione dell'area oltre alla costruzione di un teatro di circa mille posti".
Nel 2016, come detto, l'aggiudicazione dei lavori e della progettazione esecutiva alla ditta Rialto Costruzioni spa, "con un ribasso del 60,53% sul prezzo a base d'asta" sottolinea De Santis. Un ribasso "esorbitante ed inspiegabile", che ha trovato giustificazione allorquando, in sede di progettazione esecutiva, "la società aggiudicataria ha previsto varianti in aumento per circa 5 milioni. Naturalmente, la società PCQ di Ancona, incaricata della verifica della congruità delle varianti, ha espresso parere di non conformità".
E' iniziata allora una serie di incontri a livello tecnico fra la società Rialto, la società di verifica e gli Uffici comunali per trovare una soluzione concordata: "è stato partorito, così, il topolino che accontenta tutti e che mette più soldi a disposizione della società aggiudicataria. Infatti, a fronte di un ribasso del 60.53%, il quadro economico rimodulato e concordato risulta pari a 13.060.010,62 per lavori al netto del ribasso cui si aggiungono 4.128.970,18 a disposizione per un totale di 17.188.980,80 euro rispetto al totale dell'importo messo a gara di 22.950.548,84 euro".
Il nuovo Dirigente del settore, ing. Carugno, ha cercato di fare chiarezza e di accelerare l'iter di definizione del progetto, con la convocazione, appunto, della Conferenza di servizi, che ha espresso pareri articolati.
"Tuttavia - chiarisce De Santis - risulta che la società Rialto sia stata esclusa da alcune gare d'appalto in altre città e che si trovi nella condizione particolare di concordato preventivo. Ritengo, pertanto, che la Giunta Comunale debba affrontare il problema, non lasciando che siano gli uffici ad assumere una decisione così impegnativa, che attiene a profili non solo tecnici, valutando la revoca, se del caso, dell'aggiudicazione dell'appalto. Intanto, penso che sia doveroso che il Consiglio comunale sia informato della vicenda: a tal fine ho chiesto da tempo la convocazione della Commissione di Garanzia e della Commissione Territorio".