"Alle elezioni provinciali il Partito Democratico ha sostenuto il progetto politico di 'Provincia Unita', un progetto che ha voluto tenere unito il campo del centrosinistra aprendosi al sostegno degli amministratori rappresentativi del territorio. Con un documento votato all'unanimità (un solo voto contrario), l'assemblea provinciale ha deciso questa linea e su questa linea restiamo. Crediamo che tenere unite le forze, le energie e le istanze del centrosinistra sia un valore. Chi parla di 'logiche di partito' fa populismo vacuo: e quali sarebbero le logiche giuste? Quelle personali o quelle di gruppi trasversali?".
Rompe il silenzio la segreteria provinciale del Partito Democratico, e con una nota molto dura del segretario Francesco Piacente condanna la decisione del consigliere provinciale Roberto Giovagnorio, candidato dai dem della Marsica forte del sostegno di Giuseppe e Gianni Di Pangrazio, di dar vita ad un gruppo consiliare con Gianluca Alfonsi, esponente di Fratelli d'Italia, non aderendo al gruppo di 'Provincia Unita' con gli altri eletti di centrosinistra, Fabio Camilli, Paolo Romano e Giovanni Di Mascio.
D'altra parte Giovagnorio, assessore al Comune di Tagliacozzo, era stato candidato nel 2017 con la lista che faceva riferimento ad Andrea Gerosolimo: nei due anni di mandato ha sostenuto il presidente Angelo Caruso che gli ha affidato la pesante delega all'urbanistica. Stavolta si è presentato col centrosinistra: tuttavia, in Consiglio - al momento dell'insediamento - ha evocato la "continuità amministrativa" sottolineando come non risponda a "logiche di partito piuttosto alle esigenze dei territori della Marsica".
E' così che è stata spiegata la nascita del gruppo, come un modo per dare rappresentanza alla Marsica che ha pagato lo scotto del mancato voto dei consiglieri del comune di Avezzano commissariato che ha spostato gli equilibri su L'Aquila; di fatto, però, 'Marsica in Provincia' sarà l'altra gamba della maggioranza di centrodestra.
"Il Partito non risponde di scelte personali arbitrarie", ha tenuto a chiarire Francesco Piacente; "una cosa sono gli accordi locali, nei piccoli comuni, un'altra il livello provinciale: l'opinione pubblica si aspetta segnali di serietà, identità e chiarezza. Negli anni abbiamo conosciuto fenomeni di trasversalismo che hanno portato solo confusione negli elettori e nei nostri iscritti. Abbiamo conosciuto manovre politiche che sono state raccontate come civiche ma in realtà erano solo ciniche. E questo è ancora più grave se praticato alla vigilia di importanti elezioni comunali".
Piacente ha fatto trapelare, dunque, di aver già segnalato il caso alla 'Commissione di garanzia' del Pd: "su Giovagnorio non ho nulla da dire; ci sono organismi politici e di garanzia che hanno il compito di occuparsi della vicenda e lo faranno presto. Mi preme invece dire ai tanti dirigenti, militanti e amministratori seri del nostro partito che restiamo all'opposizione di ogni manovra trasformistica. La Marsica si difende con la serietà della politica, rappresentando i cittadini e i comuni marsicani nella chiarezza delle posizioni, dando un contributo costruttivo di idee e battaglie per il territorio".
E' evidente come il caso Giovagnorio rischi di avere strascichi pesanti in seno ai dem: come accennato, l'assessore al Comune di Tagliacozzo è vicinissimo a Giuseppe Di Pangrazio, già presidente del Consiglio regionale e, stando ai bene informati, tra i papabili candidati di centrosinistra a sindaco di Avezzano alle elezioni di primavera. In questo senso, c'è chi ha letto la nascita del gruppo Pd-FdI in Consiglio provinciale come una mossa verso le amministrative: non è un mistero che la Lega intenda esprimere il candidato sindaco della coalizione di centrodestra e, d'altra parte, Fratelli d'Italia potrebbe tentare di mettersi di traverso. Fantapolitica? Chissà.