Lunedì, 10 Febbraio 2020 12:01

Biondi consegna appello a Mattarella: "Non fermate la ricostruzione dell'Aquila"

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L'Italia non dimentichi L'Aquila e le zone colpite dal sisma del 2009 affinché la loro ricostruzione torni al centro dell'agenda politica nazionale.

È il senso dell'appello che il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, ha promosso e consegnato oggi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L'incontro è avvenuto in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università degli studi di Teramo. "Quest'anno terminano i fondi per la ricostruzione del capoluogo d'Abruzzo e degli altri 56 comuni coinvolti dal terremoto di 11 anni fa - ha spiegato il primo cittadino al presidente - È necessario, pertanto, che il Governo individui e stanzi le risorse necessarie a completare il percorso di rinascita per il quale, secondo i responsabili degli uffici speciali per L'Aquila e il Cratere, sono necessari ancora quattro miliardi di euro. Una liquidità indispensabile per non vanificare l’intervento di 18 miliardi fin qui spesi con cui è stato possibile procedere al recupero di una buona parte degli immobili lesionati dagli eventi sismici e progettare misure parallele per la ripresa economica e sociale".

Ha aggiunto Biondi: "Il presidente Mattarella ha sempre manifestato grandissima attenzione nei confronti delle popolazioni e dei territori terremotati. Per questo gli ho chiesto di essere al nostro fianco: perché L’Aquila diventi orgoglio italiano, dalla disperazione alla ricostruzione, a modello di resilienza materiale e immateriale”.

L'appello, in cui oltre alle risorse economiche vengono invocate norme semplificate e più snelle da parte del Legislatore, soprattutto nei processi di ricostruzione pubblica, è stato promosso da Biondi unitamente ai sindaci degli altri 56 Comuni colpiti dal sisma 2009, dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e dai presidenti delle province dell'Aquila, Teramo e Pescara, rispettivamente Angelo Caruso, Diego Di Bonaventura e Antonio Zaffiri. Lo stesso documento, inoltre, è stato inviato ai parlamentari abruzzesi, ai vertici del mondo produttivo, sindacale e delle professioni per essere condiviso e successivamente trasmesso al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, perché sia calato nelle strategie e nella programmazione governativa.

Di seguito, il testo dell'appello:

NON FERMATE LA RICOSTRUZIONE DELL’AQUILA

Egregio Signor Presidente,

quello che segue è un grido di allarme e un accorato appello che arriva dalla città dell’Aquila e dal territorio del cratere sismico del 2009.

Nell’anno corrente termineranno le risorse messe a disposizione dallo Stato per la ricostruzione pubblica e privata nonché per il rilancio socio-economico del territorio colpito dal terremoto del 6 aprile. Il rischio concreto è che la rinascita di 57 comuni, localizzati su tre delle quattro province abruzzesi sia derubricata dall’agenda delle priorità all’archivio dei processi conclusi.

Così non è. Così non può essere.

Gli Uffici speciali che si occupano di ricostruzione hanno stimato in ulteriori 4 miliardi di euro la somma necessaria a chiudere l’affannoso percorso iniziato all’indomani della tragedia che ha causato 309 vittime e segnato la vita di un pezzo importante dell’Italia. Pertanto, la ricostruzione della città dell’Aquila e del cratere deve tornare a essere una preminente questione italiana. Dobbiamo essere un esempio, per il mondo intero, di concretezza e non di abbandono, dimostrando come si possa mettere in sicurezza il patrimonio monumentale e abitativo e sviluppare le potenzialità di un territorio, incentivandone le capacità attrattive e scoraggiando fenomeni di spopolamento e perdita di valori identitari.

Per queste ragioni, al Presidente del Consiglio, anche quale titolare della delega alla Ricostruzione, chiediamo:

• di assumere impegni formali ai fini di garantire, attraverso idonei strumenti normativi, risorse certe per la ricostruzione, da trasferire secondo tempistiche adeguate, nella misura valutata e indicata dai titolari degli Uffici speciali, per il quinquennio 2021-2025;

• misure normative semplificate e strumenti legislativi utili per accelerare il processo di ricostruzione, con particolare riferimento al comparto dell’edilizia pubblica e scolastica. Non possiamo essere lasciati soli, sospesi nell’attesa di un ritorno alla normalità per il quale abbiamo lottato, nel quale abbiamo creduto, in nome del quale abbiamo ipotecato le nostre vite e il futuro dei nostri figli.

La città dell’Aquila e i territori del cratere non lo meritano per la dignità e il coraggio dimostrati, per il lavoro incessante condotto, giorno dopo giorno, con passione, onestà e competenza, per quanto è stato dato al Paese, in termini di ritorno economico e produttivo ma, anche, di esperienza e conoscenza. Siamo riusciti, con il lavoro e la caparbietà che ci contraddistinguono, a non farci schiacciare dal peso della tragedia che ci ha colpiti. Non vogliamo morire, ora, schiacciati dall'indifferenza della politica e da una burocrazia che ci soffoca.

La ricostruzione dell’Aquila e del suo territorio deve essere motivo di orgoglio nazionale. Fermarla sarebbe una sconfitta di tutto il Paese.

Promotori:

Pierluigi Biondi, Sindaco dell’Aquila;

Francesco Di Paolo e Sandro Ciacchi, coordinatori dei Sindaci del cratere 2009, in rappresentanza dei Comuni di seguito elencati: Acciano, Arsita, Barete, Barisciano, Brittoli, Bugnara, Bussi sul Tirino, Cagnano Amiterno, Campotosto, Caporciano, Capestrano, Capitignano, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio, Castel del Monte, Castelli, Civitella Casanova, Colledara, Castel di Ieri, Castelvecchio Subequo, Cocullo, Collarmele, Cugnoli, Fagnano Alto, Fano Adriano, Fontecchio, Fossa, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, Lucoli, Montebello di Bertona, Montereale, Montorio al Vomano, Navelli, Ocre, Ofena, Ovindoli, Penna Sant’Andrea, Pietracamela, Pizzoli, Poggio Picenze, Popoli, Prata d’Ansidonia, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Scoppito, San Demetrio ne’ Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Santo Stefano di Sessanio, San Pio delle Camere, Tione degli Abruzzi, Tornimparte, Torre de’ Passeri, Tossicia, Villa Santa Lucia e Villa Sant’Angelo;

Marco Marsilio, Presidente della Regione Abruzzo;

Angelo Caruso, Presidente della Provincia dell’Aquila;

Antonio Zaffiri, Presidente della Provincia di Pescara;

Diego Di Bonaventura, Presidente della Provincia di Teramo.

Quagliariello: "Aderisco convintamente all'appello"

"Aderisco convintamente all'appello promosso dal sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, e consegnato oggi al presidente Mattarella con la firma dei sindaci del cratere del terremoto del 2009 e di istituzioni provinciali, regionali e nazionali, e mi farò parte attiva in Parlamento affinché l'Italia non dimentichi la scommessa aquilana sottoscritta undici anni fa sotto gli occhi del mondo intero".

Lo dichiara Gaetano Quagliariello, senatore eletto per il centrodestra nel collegio uninominale L'Aquila-Teramo.

"La gestione dell'emergenza e della ricostruzione del 2009, anche alla luce delle esperienze successive – prosegue -, è un esempio virtuoso che ha coinvolto tutti gli italiani dal punto di vista emotivo e anche economico per gli investimenti fin qui compiuti. Perdere questo patrimonio a pochi metri dal traguardo per una cifra relativamente modesta rispetto alle risorse già impiegate sarebbe, ancor più che uno spreco, un delitto a danno di tutta la nazione e non solo della città dell'Aquila e dei territori interessati. Siamo sicuri che il presidente Mattarella, garante del bene comune della nazione oltreché della sua coesione – conclude Quagliariello - non lascerà che l'appello cada nel vuoto".

Ultima modifica il Lunedì, 10 Febbraio 2020 13:31

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