"Nell’aprile del 2017, il Biondi candidato sindaco trovava inaccettabile la situazione in cui versava il quartiere di Valle Pretara; la chiesa di Santa Maria Mediatrice era ancora inagibile, la scuola Celestino V versava nel degrado, la pericolosa strada che costeggia la chiesa avrebbe dovuto essere allargata. Neanche un anno dopo, il 28 febbraio 2018, Biondi, diventato nel frattempo sindaco, esultava sulla stampa per l’inserimento, nella Cipe di allora, della chiesa di Santa Maria Mediatrice. Fu una bufala mai smentita: passano infatti ben due anni e il finanziamento in questione viene di nuovo celebrato sulla stampa di qualche giorno fa perché inserito nella Cipe di quest’anno. Che figura".
L'affondo è del capogruppo di Italia Viva in Consiglio comunale, Paolo Romano.
Almeno sulla scuola qualcosa è stata fatta, si dirà. "Certo, la Celestino V di Valle Pretara, presente nell’elenco delle scuole che potevano beneficiare della procedura semplificata dell’accordo Comune-Provveditorato-Anac, è stata, proprio da Biondi, assegnata ad Invitalia che, sappiamo bene, non gode di alcuna procedura semplificata", spiega Romano. Perché? "Perché gli strumenti amministrativi vanno utilizzati e non fatti scadere; vanno attuati e non solo comunicati come risultati da trofeo. Solo l’intervento del sottoscritto fece ritirare dalla Giunta quella delibera da dilettanti e salvare la Celestino V, come altre scuole di quell’elenco".
La strada che costeggia la chiesa infine, deve ancora vedere completati i lavori, "magari attraverso lo sblocco dei 100mila euro che con un mio emendamento, sottoscritto dallo stesso sindaco, erano stati proprio a quell’intervento destinati", aggiunge Romano.
Analogamente ai lavori dell’asse viario che percorre tutta via Monte Velino, attualmente intransitabile a causa delle enormi buche presenti, "Valle Pretara in questi tre anni è stata sistematicamente ignorata dal sindaco, quando non addirittura usata, come successo per la bufala della Chiesa, solo per fini meramente propagandistici. E questo è accaduto per le grandi questioni come per le piccole: persino l’accoglimento di un mio emendamento di un anno fa, riguardante la salvaguardia e l’esposizione di tele di Augusto Pelliccione, non ha ancora visto risultati; si tratta di tele che giacciono arrotolate nella chiesa inagibile di Valle Pretara e che avrebbero potuto riservare un momento di attenzione e visibilità alla comunità di quel quartiere, dando il giusto riconoscimento ad un importante artista aquilano".
L’emergenza CoVid avrebbe potuto essere meno impattante se il cittadino avesse potuto usufruire dei servizi di vicinanza e di quartiere. "Gli abitanti di Valle Pretara non hanno potuto avere questa possibilità. Quando si parla di ricostruzione e della pubblica in particolar modo, si dovrebbe fare qualche parola di meno in considerazione dei troppi progetti drammaticamente fermi. E quando si parla del quartiere di Valle Pretara si dovrebbe fare qualche mea culpa in più".