"Per la ricostruzione dell’edilizia scolastica comunale Biondi è passato, in tre anni, dall’ordinarietà delle procedure in capo al Comune, alle procedure negoziate date dal protocollo Provveditorato-Anac-Comune, all’accordo con Invitalia rimangiato poi in fretta e furia per tornare di nuovo al protocollo con Provveditorato e Anac. L’ultima novità la apprendiamo per bocca dello stesso Biondi: si cambia metodo ancora una volta e il sindaco attinge ai poteri commissariali conferiti ai sindaci dal DL 22 dell’8 aprile scorso".
Lo scrive in una nota il capogruppo di Italia Viva in Consiglio comunale Paolo Romano.
"Si tratta - spiega Romano - di poteri commissariali straordinari che permetteranno ai sindaci di assumere in maniera diretta le funzioni di stazione appaltante e di operare in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici; in particolare i primi cittadini e i presidenti delle province potranno beneficiare di agevolazioni nei tempi per quanto attiene autorizzazioni, pareri, visti e nulla osta occorrenti per l’avvio dei lavori".
"È esattamente l’emendamento a firma Faraone e Sbrollini che Italia Viva ha presentato nel decreto Scuola, ma la cui ratio risiede nell’opportunità data dalla chiusura delle scuole per intraprendere interventi di adeguamento, soprattutto per quanto concerne il distanziamento interpersonale anti CoVid, all’interno delle strutture nei plessi scolastici. Infatti sia il riferimento agli interventi con importi sotto soglia comunitaria, di cui all’art.35 comma 1 del codice degli appalti, nonché la data del 31 dicembre 2020 come termine ultimo per l’efficacia della norma, sono le ragioni nelle quali si incardina e si esplica la norma stessa. Le domande da porsi sono quanto questo provvedimento normativo possa essere utile per la ricostruzione dell’edilizia scolastica aquilana danneggiata nella quasi totalità dal sisma 2009, quanto convenga in termini di celerità per i lavori sotto soglia comunitaria ripassare da procedure negoziate a procedure aperte e se si riuscirà ad ottemperare a tutti i passaggi della progettazione e dell’aggiudicazione dei lavori entro il 31 dicembre prossimo".
"È chiaro - prosegue Romano - che le procedure negoziate di cui il Comune dell’Aquila beneficiava per il tramite dell’Accordo con Provveditorato e Anac rimangono preferibili in luogo di una gara aperta che, benché dalla durata “accorciata”, conserva intatte le criticità di importi comunque ragguardevoli (fino a 5milioni e 350mila di lavori, fino a 139mila euro di servizi tecnici). Inoltre nelle stesse agevolazioni del Decreto Scuola si prevede che i commissari operino in raccordo con i Provveditorati Interregionali alle Opere Pubbliche anche mediante specifici protocolli operativi per l’applicazione delle migliori pratiche nel rispetto della trasparenza e dei codici antimafia, cosa che il Comune dell’Aquila attraverso le procedure negoziate dell’accordo con Anac e Provveditorato già attuava".
"Registro quindi tristemente che nonostante l’aumento degli strumenti a disposizione tra cui scegliere, insiste una terrificante stasi nell’operatività del Comune: ancora oggi non esiste un piano di edilizia scolastica comunale approvato dal Consiglio e la notizia della nuova struttura di supporto formata dai due dirigenti della ricostruzione pubblica e privata fa solo supporre un “commissariamento” della seconda sulla prima e l’avvicinarsi di una nuova modifica nella macrostruttura comunale".