Rompono il silenzio le forze di opposizione in Consiglio comunale a seguito della notizia della condanna a 10 mesi in primo grado, per il reato di peculato, del dirigente comunale Tiziano Amorosi.
I fatti si riferiscono al 2015, allorquando Amorosi era dirigente della Provincia dell'Aquila: stando ai giudici, avrebbe utilizzato l'auto di servizio per scopi privati, in particolare per alcuni viaggi da e per l'aeroporto di Pescara. In sostanza, gli inquirenti avrebbero rinvenuto un doppio 'brogliaccio', uno artefatto e l'altro rispondente all'effettivo utilizzo dell'auto di servizio e, per questi motivi, hanno condannato anche Paola Cinque a 9 mesi per favoreggiamento e falso e Roberta Bianchi ad 8 mesi per falso.
Amorosi ha già annunciato che ricorrerà in appello per difendere le sue ragioni.
"Ci auguriamo che il dott. Amorosi, condannato in primo grado per un reato contro la pubblica amministrazione, possa dimostrare la sua innocenza nei successivi gradi di giudizio", scrivono in una nota Stefano Palumbo, Stefano Albano, Giustino Masciocco, Paolo Romano, Elisabetta Vicini, Edlira Banushaj e Carla Cimoroni. "Questo non esime tuttavia l'amministrazione attiva dall'immediata applicazione delle misure che la legge Severino prevede in questi casi, così come del resto fatto in passato nei confronti dell'ex direttore del Settore Ricostruzione, Vittorio Fabrizi, oggi assessore della giunta Biondi che, a seguito di una condanna, fu sospeso dall'incarico dirigenziale fino al momento dell’assoluzione ottenuta successivamente in appello".
In effetti, sebbene il tribunale in composizione collegiale abbia concesso i benefici di legge, e quindi non sia 'operativa' l'interdizione dai pubblici uffici, la legge Severino interviene su un altro piano, quello amministrativo, del rapporto tra datore di lavoro e dipendente. E sembra parlare chiaro, nel senso della sospensione del dirigente condannato dall'incarico.
"Sappiamo benissimo quanto sia facile incorrere in incidenti di percorso nell'esercizio di ruoli dirigenziali, a maggior ragione se si ricoprono ruoli delicati e strategici come quelli del dott. Amorosi, dirigente del Settore Economico e Finanziario dell’Ente nonché Capo della Polizia Municipale", aggiungono le opposizioni; "le limitazioni conseguenti che la legge prevede in questi casi sono però pensate a tutela dell'ente pubblico di appartenenza e dei cittadini tutti. È esattamente nel rispetto di questo principio, dunque, che chiediamo all'amministrazione e al segretario generale, responsabile dell'anticorruzione comunale, quali azioni abbiano intrapreso finora. Anche noi, nel ruolo di vigilanza che ci compete, stiamo raccogliendo tutti gli elementi necessari ad una valutazione puntale del caso che, al persistere dell'inerzia da parte della giunta e del segretario generale, porteremo all'attenzione della V commissione".
Evidentemente, sarà il percorso giudiziario a stabilire se la fiducia accordata da Biondi ad Amorosi, attraverso il conferimento dell'incarico di super dirigente comunale, fosse ben riposta. "Su tutt'altro piano è invece il percorso amministrativo a cui sindaco, giunta e segretariato generale hanno il dovere di adempiere con tempestività, trasparenza e rispetto delle leggi", incalzano le forze di opposizione.
"Confondere artatamente i due piani, come si è cercato di fare, attraverso una nota stampa di mera vicinanza e fiducia al dott. Amorosi, appare come l'ennesimo tentativo della maggioranza di fuggire dalle proprie responsabilità".