A qualche giorno dalle elezioni politiche per il nuovo parlamento italiano che, sabato, ha scelto di rinnovare il mandato di presidente della Repubblica a Giorgio Napolitano, l’associazione Openpolis ha elaborato una mappa dei doppi incarichi, ovvero l’elenco dei parlamentari italiani che “possono vantare nel proprio curriculum un seggio a Roma o a Strasburgo e, contemporaneamente, una fascia tricolore, un assessorato o un ruolo di consigliere in qualche comune e provincia d'Italia”. Sono ben 177. Una abitudine, quella delle doppie e triple poltrone, che riguarda anche la nostra città.
La lista, pubblicata su L'Espresso il 10 aprile, disegna scenari interessanti, tra doppi, tripli e quadrupli incarichi, conflitti di competenze e situazioni al limite del paradossale. Ci sono parlamentari – sindaci o assessori comunali, parlamentari – presidenti o consiglieri di provincia, con alcuni clamorosi casi di quadruplo incarico che, come sottolineato da qualche analista, fanno gridare allo scandalo solo nel “breve arco temporale di una campagna elettorale”.
Non è una questione economica, o almeno non solo. Molto spesso il doppio stipendio non è possibile percepirlo a norma di legge. Per dire, se sono un deputato della Repubblica non posso avere uno stipendio da consigliere comunale. E’ una questione di responsabilità. Come è possibile assolvere, nel pieno delle capacità, a compiti istituzionali così diversi? In molti casi, tra l’altro, non sarebbe neanche possibile ricoprire due incarichi. L’articolo 122 della Costituzione recita: “nessuno può appartenere contemporaneamente ad un Consiglio o ad una Giunta Regionale, ovvero al Parlamento Europeo”.
In Abruzzo sono sei i parlamentari indicati dal rapporto Openpolis. Federica Chiavaroli, al momento dell’elezione a senatrice del Popolo delle Libertà, era anche consigliera regionale e consigliera comunale a Pescara. Dopo l’elezione, ha presentato le dimissioni irrevocabili dalla carica di consigliera regionale e ha rinunciato ad ogni compenso dal giorno della proclamazione. Come vuole la legge. Ha mantenuto, però, l’incarico di consigliera comunale. Filippo Piccone, deputato dello stesso partito, è sindaco di Celano e consigliere comunale. Cariche incompatibili, come stabilito dal decreto legge 138/2011. Dovrà decidere, al più presto, quale poltrona lasciare. Stefania Pezzopane, del Pd, è senatrice oltreché assessora comunale e consigliera provinciale. Antonio Castricone, deputato Pd, è consigliere provinciale a Pescara. Fabrizio Di Stefano è deputato Pdl e consigliere comunale di Chieti. Infine Giovanni Legnini, deputato Pd e consigliere comunale di Chieti.
Non sono solo deputati e senatori, però, a ricoprire due o più incarichi. Basta dare un’occhiata tra i banchi del consiglio comunale dell’Aquila. Oltre a Stefania Pezzopane, ci sono Giorgio De Matteis, consigliere comunale e vice presidente del consiglio regionale, Luigi D’Eramo e Guido Quintino Liris, consiglieri e assessori provinciali. Ora, a L’Aquila sarebbe importante avere consiglieri e assessori concentrati sulle criticità di una città da ricostruire. E, magari, senza conflitti di interessi con altre istituzioni locali. Non è, giusto ripeterlo, questione economica. E’ questione etica. E mai come in questo particolare momento storico che sta vivendo la città, e l’Italia più in generale, ce n’è bisogno.
“C’è sempre più la necessità di atti concreti per ristabilire un minimo di credibilità nelle istituzioni iniziando ad eliminare delle pratiche che, pur essendo consentite dalla legge, non attengono all’etica politica, fattore fondamentale per riconnettere i nodi di fiducia spezzati tra cittadini e rappresentanti”, scriveva in una nota il gruppo consiliare di Appello per L’Aquila, il 28 febbraio scorso, chiedendo un atto di responsabilità. Sono passati due mesi, da allora. Alla richiesta, in consiglio, del capogruppo Ettore Di Cesare, seguì la risposta di Stefania Pezzopane e una nota del Pd locale in cui si annunciava che la senatrice avrebbe rimesso il mandato di assessore, al più presto, nelle mani del Sindaco. Ancora nulla è accaduto. “E’ chiedere troppo alla senatrice di dimettersi immediatamente da assessore del comune dell’Aquila e da consigliere della Provincia in maniera netta e limpida? O si deve aspettare che la maggioranza trovi gli equilibri per formare una nuova giunta? Oppure dobbiamo attendere che si chiarisca se tornare al voto a breve per il parlamento? Tutti abbiamo letto che anche a livello nazionale per altri parlamentari viene messa in evidenza l’intollerabilità dei doppi e tripli incarichi. E’ un caso a cui tutta la stampa mostra giustamente attenzione”, ha scritto ieri il gruppo di Appello per L’Aquila in una nuova nota. “Lo diamo immediatamente e senza meline un segnale netto ai suoi elettori e al Paese?”.
Una richiesta pressante, non solo per la senatrice Pezzopane. Lo stesso invito è stato rivolto, di nuovo, a De Matteis, D’Eramo e Liris che, in realtà, non hanno mai dato alcuna risposta. L’argomento fa discutere e riflettere, di risposte insomma ci sarebbe bisogno. Hanno voluto sottolinearlo anche i consiglieri di minoranza Daniele Ferella, Alessandro Piccinini ed Emanuele Imprudente che lo scorso sabato, nel corso di un aperitivo al Gran Caffè, hanno lanciato l’allarme: “in questo momento non ci sentiamo rappresentati neanche da Giorgio De Matteis perché da troppo tempo diserta le sedute del consiglio comunale”. In effetti, si vede assai raramente in assise. Il doppio incarico lo tiene lontano dalle vicende aquilane e, lo stesso discorso, vale per D’Eramo e Liris.
Parole pesanti, quelle dei giovani consiglieri di minoranza che, con interessante tempestività, fanno rima con quelle contenute in una nota firmata dai giovani del Partito Democratico, tra gli altri il segretario comunale Stefano Albano e il consigliere provinciale Pierpaolo Pietrucci. Dopo la bocciatura della classe dirigente del partito per la gestione dell’elezione del presidente della Repubblica, parlano di rinascita e di svecchiamento anche a livello locale: “a L’Aquila c’è il bisogno di segnare una svolta. La nostra città, a 4 anni dal sisma, si appresta ad avvalersi di una progettualità di lungo periodo […] che rappresenta la forte esigenza di una nuova generazione di dirigenti che possano portarla avanti nel tempo”.
La prima occasione per cominciare questo processo, scrivono, sarà la sostituzione dell’assessorato che la Pezzopane ha intenzione di lasciare. Una intenzione ribadita nel pomeriggio di ieri quando in molti, su invito di Appello per L’Aquila, hanno scritto su twitter alla senatrice: “Basta triple e doppie poltrone a L’Aquila. Senatrice Pezzopane, le diamo queste dimissioni immediatamente?”, così recitava il messaggio. “Il Sindaco mi sostituirà a brevissimo e alla provincia il Pd non vuole farmi dimettere, ma li sto convincendo”, la risposta.
Staremo a vedere. In attesa di capire cosa hanno intenzione di fare i consiglieri di minoranza che occupano anche altre poltrone. Una risposta quanto mai necessaria in un paese dove la politica sta dando uno spettacolo di sé pietoso e pericoloso. E in una città che ha tremendamente bisogno di politici attenti e a pieno servizio.