Venerdì, 30 Agosto 2013 18:29

Palazzo Del Tosto: le sbarre del parcheggio sotto sequestro giudiziario

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E’ oramai guerra, almeno apparente, tra il Comune dell’Aquila e il costruttore Berardino Del Tosto. Vi avevamo raccontato della decisione dell’imprenditore di regolamentare l’accesso al parcheggio del palazzo in via Vicentini. Per abituare i clienti delle attività commerciali che insistono sul piazzale, ci aveva raccontato uno dei custodi, a sostare non più di due ore. Dopo 120 minuti, infatti, il parcheggio sarà a pagamento. Almeno nelle intenzioni. 

L’ultimo capitolo di una vicenda che ha dell’incredibile. Il palazzo, infatti, è stato costruito con procedura di “urbanistica contrattata”. Che è una sorta di accordo fra il privato e l’amministrazione, volto a soddisfare un reciproco interesse. In sostanza, il Comune concede al privato di edificare su aree che, al momento della convenzione, risultano agricole o comunque non edificabili in cambio della costruzione di opere pubbliche di interesse collettivo (strade, scuole, parchi, parcheggi, palestre). Peccato che il costruttore non abbia mai rispettato gli accordi sottoscritti oramai più di trent’anni fa. 

Non solo. Il Comune dell’Aquila ha affittato degli uffici proprio al primo piano del palazzo, con gli annessi parcheggi di pertinenza. Per intenderci, gli stalli oggetto di convenzione e, dunque, di proprietà dell’amministrazione. Insomma, non solo il Comune non ha mai preteso il rispetto dell’accordo ma ha affittato dei parcheggi pubblici di sua proprietà. Che sono stati sbarrati da Del Tosto. 

Di nuovo. Il costruttore, infatti, aveva già provato a sbarrare l’accesso ai parcheggi. Alla fine di giugno, però, i vigili urbani, accompagnati da alcuni tecnici del Comune, si erano presentati in via Vicentini per notificare il provvedimento di immissione in possesso dell’area del parcheggio. 

E’ passato qualche mese e le sbarre sono apparse di nuovo. “E’ una vicenda incredibile”, ha sospirato Stefano Palumbo, presidente della sottocommissione che si sta occupando delle convenzioni mancate. “Hanno approfittato dei giorni di festa legati alle celebrazioni della Perdonanza per istallare di nuovo le barriere e i new jersey. Purtroppo la sensazione è che il costruttore abbia sponde importanti negli uffici comunali. I tecnici, al momento del sequestro, avrebbero dovuto portar via i new jersey. Invece, li hanno lasciati lì. Ora, non voglio pensar male ma… Il parcheggio, però, è di proprietà del Comune e intendiamo far rispettare la convenzione. Dunque, nei prossimi giorni torneremo in via Vicentini e metteremo in pratica azioni ancora più incisive".

Ed in effetti, stamane, le sbarre sono state di nuovo posto sotto sequestro giudiziario preventivo. Staremo a vedere. A lasciare interdetti è che il Comune, nonostante sia in causa con il costruttore, mantenga ancora degli uffici in affitto nel palazzo. E, dunque, privo di agibilità. Non succede solo in via Vicentini. L’amministrazione, in passato, ha affittato degli spazi anche a palazzo Palmerini. In un edificio costruito senza il rispetto degli accordi contrattati. Ed è ancora in affitto a palazzo Rotilio, in via Strinella: anche lì manca l’agibilità, anche lì il Comune dell’Aquila ha degli uffici, affittati a 37.852,50 euro al mese, più I.V.A. Nel contratto, tra le clausole, è scritto che “pel reperimento di sedi istituzionali sul mercato locatizio, l’Amministrazione Pubblica dispone di ampia discrezionalità, posto che non è possibile ancorare a meri dati di maggiore o minore economicità scelte che, invece, richiedono un delicato bilanciamento tra funzionalità, accessibilità da parte del pubblico, adeguata dignità degli immobili e del contesto in cui sorgono e, non da ultimo, onere economico relativo” e che “non vi è alcun profilo che denoti problemi o criticità”. 

Ora, lasciando da parte la questione dell’agibilità che sembra non avere grande importanza, almeno a L’Aquila, il geometra dell’ufficio convenzioni urbanistiche, Francesco Marzi, ha scritto alla Commissione Territorio per segnalare che gli uffici del Rotilio Center di Via Strinella verrebbero meno ad elementari norme di sicurezza: corridoi troppo stretti, nessuna via di fuga in caso di pericolo, mancanza della scala antincendio. La lista è lunga. Insomma, l’edificio non rispetterebbe la legge 626 che regolamenta la sicurezza sui luoghi di lavoro. 

Non stupisce, se è vero che il palazzo non era stato costruito per ospitare uffici pubblici. Stupisce, invece, che il Comune l’abbia affittato e che, a febbraio, proprio nel palazzo di Rotilio siano stati sistemati anche gli uffici dell’USRA, l’Ufficio speciale per la ricostruzione. La locazione avrà durata di 2 anni e il canone mensile è stabilito in 6.666,66667 euro più I.V.A: poco meno di 97mila euro l’anno.

Non ci sono altri uffici, evidentemente. Si continuano ad affittare palazzi di costruttori inadempienti che non hanno rispettato le convenzioni con il Comune. E li paghiamo con soldi pubblici. E’ notizia di ieri l’approvazione di una delibera di giunta che introduce una serie di significativi cambiamenti al bilancio di previsione 2013. Una delle variazioni più contestate è stata lo stanziamento di altri 80mila euro (in aggiunta ai 100mila già messi a bilancio) per l'acquisto di non meglio precisate attrezzature e l'esecuzione di lavori di sistemazione dei locali del piano terra (in sostanza dei garages) del Rotilio Center. “Sono lavori necessari a rendere l'edificio più funzionale per i cittadini. In quei locali dobbiamo aprire l'Urp. Si tratta di un provvedimento già inserito nel bilancio di previsione” ha detto il sindaco. Ma molti consiglieri hanno obiettato che, non essendo palazzo Rotilio uno stabile di proprietà comunale, è inopportuno che sia proprio il Comune ad accollarsi i costi dei lavori di adeguamento strutturale. 

“La maggior parte dei dirigenti comunali andrebbe cacciata”, ha affermato il consigliere della Federazione della Sinistra. Forse le sponde di cui ha parlato Palumbo? “E' responsabilità dei dirigenti se molti costruttori aquilani non hanno rispettato le convenzioni urbanistiche sottoscritte con il Comune” ha spiegato, ricordando proprio i casi di Del Tosto e Rotilio. Con quest'ultimo il Comune ha un contenzioso ancora aperto, ragion per cui, ha aggiunto Perilli, “avrei evitato di stanziare altri 80 mila euro per l'esecuzione di lavori in una delle sue palazzine”.

Evidentemente i rapporti tra politici e costruttori sono più che mai intricati. Basta dare una occhiata ai finanziatori delle campagne elettorali.

Ultima modifica il Sabato, 31 Agosto 2013 14:49

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