Giovedì, 13 Agosto 2020 15:07

Centri diurni, è scontro tra Fioretti e Pietrucci. Il consigliere dem: "L'assessore fa come Ponzio Pilato"

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"La questione dei centri diurni per disabili riguarda l'assessorato alla Sanità, non il mio".

E' questo, in sostanza, il significato della risposta data dall'assessore regionale alle Politiche sociali Pietro Fioretti (Lega) al consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, che, in una nota, lo aveva invitato a dimettersi per il "trattamento sperequativo" subito dai centri diurni non accreditati rispetto a quelli accreditati.

La risposta di Fioretti

In merito a quanto affermato per mezzo stampa dal consigliere Pietrucci sul mancato rinnovo dell’Atto di Convenzione tra la Asl e le associazioni di volontariato del comune dell’Aquila è bene ribadire che la suddetta istanza deve essere riferita dallo stesso al settore sanitario cui fa riferimento la documentazione in oggetto.

L’Assessorato alle politiche sociali sta lavorando da tempo ad una riforma che agevoli sinergie tra la sanità e il sociale e vede nelle realtà presenti nel territorio l’esperienza necessaria per avviare i primi interventi pilota.

Stiamo cercando di dare finalmente attuazione alla Legge 328/2000 che merita dopo tanti anni di essere applicata anche in Abruzzo. Il tono polemico del consigliere Pietrucci è fonte di energia e ci induce a proseguire nella giusta direzione: assicurare agli utenti più deboli l’intervento socio-sanitario necessario, integrato con l’avvio al lavoro e con una inclusione sociale concreta.

Molti utenti delle associazioni citate dal consigliere sono adulti e per loro è assolutamente necessario assicurare una risposta concreta per il “​ dopo di noi”.

Abbiamo ben presente le necessità di tali realtà e il valore in termini di risposta dei servizi resi agli utenti. Per questi motivi la Regione Abruzzo si sta impegnando a fondo su questo aspetto ed è intenzionata ad interrompere la sistematica e silenziosa deportazione di ragazzi a adulti in altre regioni (Campania, Toscana, Emilia, ecc.). Nel dicembre 2014 viene stipulato dall’Azienda Sanitaria n.1 Avezzano- Sulmona- L’Aquila un atto di convenzione per la gestione di Centri Diurni per Disabili da parte delle Associazioni di Volontariato del territorio della suddetta Azienda sanitaria Abruzzese.

L’Aquila nella Regione costituisce il primo esemplare modello di integrazione socio-sanitaria ove si espleta l’indispensabile coordinamento tra i servizi sociali ed i servizi sanitari pubblici ed in convenzione con il pubblico. Attori dell’intervento quattro associazioni di volontariato aquilane “Abitare Insieme”, “APTDH Onlus”, “Associazione Italiana Persone Down”, “Comunità 24 luglio Onlus” e “180 Amici”, che, in assenza di Centri Diurni Accreditati pubblici o in accreditamento nella città capoluogo, operano attività socio/riabilitative e socio/educative in convenzione con la Asl. I servizi erogati attengono alla gestione della cronicità e delle persone in condizione di fragilità o non autosufficienza in ottemperanza al DPCM 14.02.2001 che prevede a carico del Servizio Sanitario Nazionale il 70% della spesa ed il restante 30% in capo al Comune.

Il provvedimento dispone un contributo annuale forfettario di 30.000 € per il soddisfacimento delle azioni in Convenzione. Tutto ciò premesso, la Regione Abruzzo ha soddisfatto quanto di sua competenza per assicurare la riapertura in sicurezza dei centri in oggetto, ordinanza n.71 in adempimento DL 23 febbraio 2020, n. 6 e il DL 25 marzo 2020, n. 19 richiamata la Circolare n. 1/2020 del 27 marzo 2020 recante “Sistema dei Servizi Sociali - Emergenza Coronavirus” ed a compimento del DL 19maggio 2029 n.34.

Ringrazio il consigliere Pietrucci per l’attenzione al mondo della disabilità e delle associazioni, le sue osservazioni ci permettono di illustrare al meglio ciò che la regione ha fatto e ciò che ha intenzione di fare per assicurare a tutti loro una vera e concreta inclusione sociale con avvio al lavoro e la fase sperimentale di un “Durante e dopo di Noi” con il coinvolgimento diretto degli Enti, difatti la ​ sfera operativa contestata concerne nello specifico il settore sanitario ed i livelli essenziali di assistenza (LEA).

Il contraddittorio con l’opposizione, tuttavia, mi permette una riflessione sul virtuoso esempio aquilano, la relazione posta in essere tra l’ambito sociale e quello sanitario al fine di realizzare un intervento ottimale; evitare l’acutizzazione della patologia e promuovere l’inserimento, nella comunità e nel mondo del lavoro, delle persone vulnerabili costituiscono gli obiettivi del mio operato al fine di concretare una fattiva e reale inclusione sociale.

Ritengo indispensabile informare i cittadini che mentre la Commissione Politiche Sociali della Regione discute, proprio in questi giorni, la ripartizione del Fondo per la Non-Autosufficienza (FNA) 2020, istituito con Legge 27 dicembre 2006, l’Abruzzo attende l’erogazione del finanziamento da parte del ministero per l’annualità 2019.

I colpevoli ritardi del dicastero preposto inficiano l’efficiente e certosino lavoro degli uffici regionali competenti e gravano sulle disagevoli condizioni delle persone con disabilità e dei loro familiari già afflitti da innumerevoli difficoltà quotidiane.

Pertanto ​ auspico che i consiglieri regionali di opposizione intervengano nei riguardi dell’attuale Governo Centrale e del loro partito di riferimento con la medesima meticolosa attenzione che riservano all’amministrazione regionale, affinché venga trasmesso in tempi brevi il trattamento finanziario dovuto e si possa rispondere nei fatti, e non con sterili polemiche alle reali e palpabili asperità che vivono le persone non autosufficienti.

Le Istituzioni Pubbliche che operano nel cruciale settore delle Politiche Sociali sono imprescindibili e risolutive per garantire alle persone fragili l’espletamento dei bisogni assistenziali essenziali, sicché emerge con vigore l’esigenza di un intervento ministeriale tempestivo per salvaguardare le categorie più vulnerabili della comunità. Le associazioni di volontariato e promozione sociale ricoprono ruolo cardinale e strategico nel nostro territorio e costituiscono il solido collante delle comunità abruzzesi e, sin dal principio del mio assessorato, ho promosso l’ascolto attivo e la piena collaborazione con le associazioni.

La mia totale solidarietà ed attenzione è diretta al mondo della disabilità, assicuro la mia più completa disponibilità a mettere in campo tutte le azioni possibili.

La replica di Pietrucci: “L’assessore fa come Ponzio Pilato”

"Una toppa peggiore del buco e una risposta pilatesca: questo è il succo delle parole con cui l’assessore Fioretti affronta le mie critiche sui Centri Diurni nella provincia dell’Aquila".

Così il consigliere regionale dem Pierpaolo Pietrucci che sottolinea come la vicenda sia drammaticamente e tristemente chiara: "da 5 (cinque) mesi le associazioni di volontariato aquilane – “Abitare Insieme”, “APTDH Onlus”, “Associazione italiana persone down – sezione dell’Aquila”, “Comunità 24 luglio Onlus” e “180 Amici” – non riescono a garantire l’indispensabile assistenza alle persone disabili. L’assessore, invece di preoccuparsi di questo, nel suo intervento prova prima a lavarsene le mani come Ponzio Pilato scaricando le proprie responsabilità su altri assessorati o sul Governo nazionale, poi è costretto ad ammettere che il tema è di sua competenza e allora si perde in un mare di chiacchiere in cui si dichiara attento, sensibile, disponibile. Col risultato di non produrre un benché minimo atto concreto in grado di assicurare l’attività delle Associazioni per l’assistenza ai disabili che non essendo accreditate non riescono ad operare".

Aggiunge Pietrucci: "Conosco benissimo, da tempo e da vicino, questa dolorosa situazione e per questo ho promosso – l’ho promosso io, non l’assessore Fioretti – un emendamento finanziario al “Cura Abruzzo 2”, come primo atto di sostegno alle Associazioni. Ma è stato subito evidente che le risorse non erano sufficienti. E dunque poiché all’Aquila non ci sono Centri Diurni accreditati, la Regione oltre a rinnovare le Convenzioni deve intervenire con fondi aggiuntivi. Il vice presidente Imprudente ha ricevuto una copiosa e completa documentazione a riguardo, conosce il problema e l’urgenza di intervenire. La Regione deve fare un Bando e mettere a disposizione tutte le risorse necessarie. Punto. Spero che l’assessore Fioretti dedichi a quest’unica e concreta soluzione le sue energie. Così potrà evitare di polemizzare inutilmente con me per concentrarsi su un tema di straordinaria urgenza e civiltà".

Ultima modifica il Venerdì, 14 Agosto 2020 09:35

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