Martedì, 03 Novembre 2020 18:59

Nuovo Dpcm: Italia divisa in tre fasce di rischio, "coprifuoco" alle 22

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"Coprifuoco" dalle 22 alle 5; capienza dei mezzi pubblici ridotta al 50% (esclusi gli scuolabus); chiusura di tutti i musei e dei centri commerciali nel weekend. E poi ancora smart working ai massimi livelli possibili, sia nel pubblico che nel privato, stop ai concorsi tranne che per il personale della sanità.

Sono questi alcuni dei punti del nuovo Dpcm che il premier Conte ha firmato nella notte ma che non è stato ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale

Il provvedimento suddivide il Paese in tre aree - rossa, arancione e gialla - in base alla gravità e all'andamento della curva di contagio, con misure diversificate a seconda degli scenari di rischio.

Nella zona rossa dovrebbero finire Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige Campania e Valle d'Aosta mentre Puglia, Liguria e Veneto sembrerebbero destinate a diventare zona arancione. In zona gialla dovrebbero andare tutte le altre, Abruzzo compreso.

Saranno i criteri "scientifici e oggettivi" dell’Istituto superiore di Sanità a fare da guida nell’adozione caso per caso delle azioni di contenimento dell’epidemia. Si tratta dell'indice Rt, dei focolai e della situazione di occupazione dei posti letto negli ospedali. La situazione è in costante evoluzione: nelle prossime ore saranno disponibili i dati aggiornati del monitoraggio.

Le disposizioni del Dpcm si applicheranno dal 5 novembre al 3 dicembre 2020.

Nelle zone rosse sono previste anche un'ulteriore stretta alla mobilità (anche interna) e chiusure per le attività commerciali.

In Parlamento il premier Giuseppe Conte ha parlato di un "nuovo corpus di misure restrittivi" indicando sette interventi che riguarderanno tutto il Paese. Tra essi ci sono la chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, a eccezione delle attività essenziali presenti all’interno (farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabacchi e edicole); la chiusura di centri scommesse e sale slot ovunque siano collocati, anche all'interno di bar e tabaccai; la chiusura di tutti i musei e di tutte le mostre; la riduzione della capacità di riempimento di bus e metropolitane del traporto pubblico locale con la capienza che passa dall’80% al 50%, una misura chiesta da mesi dal Comitato tecnico scientifico per ridurre la diffusione del contagio. Via la percentuale del 75% di Dad a settimana e lezioni digitali da casa tutti i giorni per gli studenti delle scuole superiori (ma gli alunni di elementari e medie invece restano in classe, almeno nelle Regioni che non hanno già applicato ordinanze più restrittive).

Ultima modifica il Mercoledì, 04 Novembre 2020 18:22

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