Venerdì, 04 Dicembre 2020 18:16

Abruzzo, Marsilio prova a forzare i tempi per uscire dalla zona rossa

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Come prevedibile, l'Abruzzo resterà in zona rossa per un'altra settimana, fino al 10 dicembre, ultima regione in Italia che resterà in area critica dal 6 dicembre.

In serata, "il ministro Roberto Speranza mi ha comunicato la proroga di una settimana della zona rossa per l’Abruzzo, dopo che la Cabina di Regia ha registrato anche questa settimana la permanenza in una fascia inferiore, nella logica di completare i 14 giorni di permanenza previsti dal DPCM vigente", ha reso noto il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.

D'altra parte, il decreto della Presidenza del Consiglio parla chiaro: per uscire dall'area critica, quella con maggiori restrizioni, bisogna attendere, appunto, due settimane di calo continuativo dei contagi e della pressione dei ricoverati sugli ospedali.

"Il Ministro mi ha anticipato che nel report della Cabina di Regia si dà atto positivamente del fatto che l’Abruzzo ha autonomamente anticipato di alcuni giorni l’adozione delle misure maggiormente restrittive", ha tenuto a precisare Marsilio. "Questa tempestiva iniziativa ha contribuito ad accelerare il percorso di rientro dalla scenario 4 (RT superiore a 1.5) all’attuale scenario 1 (RT a 0.9). Come già annunciato, continueremo a monitorare i dati nel fine settimana, e dopo la lettura dei dati di domenica pomeriggio, se il trend in miglioramento verrà confermato, proporrò di rivalutare la posizione della nostra Regione. L’obiettivo è anticipare l’uscita dalla zona rossa in tempo per riaprire le attività commerciali l’8 dicembre”.

Con queste parole, il governatore ha provato a placare i malumori che stanno spaccando il fronte della maggioranza di centrodestra. Per l'economia abruzzese - e per la vendita al dettaglio, in particolare - è l'ennesima insopporabile mazzata perdere un altro fine settimana, considerato pure che, a ridosso delle festività natalizie, il governo - pur mantenendo tutte le regioni in 'zona gialla' - introdurrà altre misure restrittive; in questo quadro, perdere un'altra settimana è un problema enorme che avrà ripercussioni anche politiche, con gli esponenti della maggioranza nel mirino delle associazioni di categoria, degli imprenditori e dei sindacati.

In particolare, sono gli esponenti politici del centrodestra pescarese e chietino che sono sul piede di guerra. Così come la Calabria, infatti, l'Abruzzo è entrato in zona rossa - su pressione del governo regionale - non per indici particolarmente critici sulla diffusione del contagio bensì per la delicata e specifica situazione della provincia dell'Aquila, con i contagi in aumento esponenziale, gli ospedali in difficoltà, il tracciamento saltato e la medicina territoriale travolta dalla seconda ondata; evidentemente, Marsilio non ha voluto assumere decisioni restrittive specifiche in provincia per motivi squisitamente politici, denunciano oggi gli esponenti della sua stessa maggioranza, e cioé per dare copertura alla gestione disastrosa della Asl 1, col manager Roberto Testa indicato dalla 'filiera' di Fratelli d'Italia, e per non mettere in difficoltà il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, decisivo per la 'discesa in campo' di Marsilio alle elezioni regionali.

Tuttavia, non si è pensato alle conseguenze e al rischio, appunto, che l'intera Regione restasse in zona rossa oltre il 3 dicembre sebbene le tendenze sulla diffusione del contagio a livello regionale non lo richiederebbero.

E intanto le opposizioni sono salite sulle barricate.

Centrosinistra: "Un danno per milioni di euro che pagheranno famiglie e imprese”

“Tanto tuonò che piovve, dal Governo arriva la conferma che l’Abruzzo non potrà uscire ancora dalla zona rossa. E non potrà passare in zona gialla prima del 21 dicembre, data fissata dall’ultimo DPCM. Questa non è una forzatura dell’esecutivo nazionale, come Marsilio da giorni cerca di far passare, ma è il regalo di Natale che lui ha fatto all’Abruzzo, perché quando ha forzato per portare la regione nella zona rossa, conosceva bene anche i termini temporali della questione. E così sotto l’albero di famiglie e imprese oggi c’è un danno enorme, nel periodo più proficuo dell’anno, divenuto tanto nero da far scendere la gente in piazza e mobilitare le forze sociali”.

Così il centrosinistra in consiglio regionale a fronte della notizia arrivata da Palazzo Chigi nel pomeriggio.

“Dopo aver richiesto con urgenza le restrizioni solo per vincere la folle corsa ad anticipare e contrastare il Governo, tattica che caratterizza l’azione amministrativa di Marsilio e di tutti i colleghi governatori di centrodestra - l'affondo degli esponenti di Pd, Legnini presidente, Gruppo misto e Abruzzo in comune - ora il nostro cerca da giorni di scaricare proprio su Roma le responsabilità della scelta che è stato lui a fare, cercando di disincastrare la regione dal garbuglio in cui l’ha gettata e salvare la faccia. Ci resteremo anche in barba alle promesse fatte stamane sui social da alcuni consiglieri regionali di centrodestra che promettevano uscite immaginarie dalla massima restrizione".

"Ci chiediamo perché prima di firmare Marsilio non abbia fatto mente locale su cosa significasse stare in zona rossa in termini temporali, visto che reclamava l’applicazione di una norma nazionale vigente al momento della firma dell’ordinanza e di cui ben conosceva anche i tempi di permanenza nelle varie aree".

"Ci chiediamo da cosa derivasse la convinzione che il presidente aveva prima di firmare, che di lì a poco tutta l’Italia sarebbe divenuta zona rossa, quando invece è accaduto l’esatto contrario, tanto che l’Abruzzo dal 6 dicembre sarà l’unica zona rossa rimasta in Italia".

"Ci chiediamo, infine, come si possa gettare un intero territorio in balia della propaganda contro il Governo, non rendendosi conto dei danni causati agli abruzzesi per aver sbagliato scelta".

Un pasticcio mai visto nella storia amministrativa della regione - ribadiscono i consiglieri del centrosinistra - e che dice molto anche su come questo governo regionale abbia approcciato e gestito l’emergenza portata dalla pandemia: amministratori occupati troppo ad apparire, che a porre in essere vaccini, posti letto, strutture sanitarie dedicate, tracciamenti, ad evitare casi di malasanità. Come dimenticare la processione del presidente nelle trasmissioni nazionali e l’invito a seguirlo sulla testata di turno rivolto via Facebook e quelle grafiche di ringraziamento arrivate dal partito di elezione per aver sottoposto la popolazione aquilana a tamponi antigienici".

"Uno spettacolo di bassa lega che ha evidenziato ancora di più la mancanza di una governance efficace ed efficiente, situazione che lamentiamo da mesi e che peggiora progressivamente, insieme alla mancanza di un’unione fra alleati, visto che molti hanno preso le distanze dagli ultimi provvedimenti che hanno paralizzato l’Abruzzo".

"Nel frattempo le attività resteranno ancora chiuse, salvo quelle di prima necessità; le scuole saranno solo a distanza, dalla seconda media in poi; smart-working e il comparto economico, quello turistico e commerciale, in ginocchio e ancora in attesa delle risorse a fondo perduto promesse dalla Regione".

"Pensi, Marsilio, ai danni che ha fatto e faccia arrivare almeno le risorse promesse in primavera ai destinatari, fra cui ci sono lavoratori, imprese e attività che per via della sua ordinanza hanno dovuto incrociare le braccia e ai quali siamo vicini e solidali”.

Ultima modifica il Sabato, 05 Dicembre 2020 19:05

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