"La gara europea per le Fontari è già in corso. La procedura per ottenere la Valutazione d'impatto ambientale (Via) è iniziata e se non ci saranno troppe osservazioni lungo i 60giorni in cui sarà pubblicata, i lavori potranno cominciare a luglio in tempo per aprire la prossima stagione".
Parola di Giovanni Lolli (Pd) che, qualche giorno fa, aveva difeso la legittimità dello spostamento della vecchia funivia in sostituzione dalle critiche arrivate dal coordinamento di ambientalisti "Emergenza Abruzzo". Lunedì tra l'esponente del Partito democratico e i rappresentanti degli ambientalisti ci sarà un incontro informale, teso al dialogo, a cui saranno presenti probabilmente anche altri personaggi dell'amministrazione Cialente e del Ctgs.
Intanto domenica Emergenza Abruzzo si incontrerà nuovamente sul Gran Sasso per una riunione informale più ristretta. Primo punto della discussione sarà probabilmente sciogliere il nodo sulla presentazione o meno del discusso ricorso sul bando delle nuove Fontari, che metterebbe una pietra sopra l'apertura nella prossima stagione. Antonio Perrotti di Italia Nostra (che fa parte di Emergenza Abruzzo) lo ha già considerato in realtà come "non impugnabile", precisando comunque di rimanere "contrario all'ampliamento della stazione nel secondo arroccamento di Monte Cristo". Ma un altro esponente del Coordinamento, la Guardia Forestale e menbro del Touring club italiano Bruno Petriccione, ha precisato che (almeno per ora) "non c'è nessun dietro front" in tal senso da parte di Emergenza Arbuzzo.
Lo scorso incontro del cartello di associazioni ambientaliste, tenutosi il 3 maggio, aveva criticato inoltre anche il Piano di sviluppo generale sul Gran Sasso messo in atto dall'Amministrazione comunale tramite un Piano industriale, creando anche qualche dissapore con i Maestri di sci e altri operatori intervenuti nell'assise, che invece hanno affermato di "vedere nel Piano Industriale l'unica strada percorribile per la sopravvivenza di Campo Imperatore".
"ll Piano di sviluppo ecologico - presentato in alternativa da Emergenza Abruzzo - è basato sulla conversione in chiave ecologica dei principali complessi turistico-sciistici, con smantellamento e rinaturalizzazione completa degli impianti obsoleti o inattivi, chiusura e rinaturalizzazione della viabilità minore, la realizzazione di una rete di percorsi per sci fondo-escursionismo, il potenziamento, la sistemazione e la valorizzazione della rete dei sentieri escursionistici, nonché dei Centri Visita e di quelli di ricerca ecologica a lungo termine".
L'amministrazione dal canto suo, sta procedendo col suo progetto che prevede investimenti per ammodernare gli impianti e le strutture d'accoglienza, delineando allo stesso tempo una strategia per privatizzare la loro gestione.
Il Piano Industriale approvato dal Consiglio comunale, propone sostanzialmente di attuare il Piano d'area iniziato nel 1995, approvato dalla Regione nel 2004 e recepito dal Comune dell'Aquila nel maggio 2005, e che prevede la rimessa in funzione dell'accesso diretto al comprensorio da Monte Cristo.
9milioni sono stati già trasferiti nelle casse comunali per questo dal 5% riservato alla Ricostruzione, e altri 10 ne sono previsti per il prossimo anno.
Secondo Lolli e il Sindaco Cialente, i privati interessati a prendere in gestione gli impianti e le strutture del Ctgs ci sarebbero, e trapela anche la possibilità che a preparare il complesso bando possa essere proprio Paolo Aielli e il suo Ufficio speciale per la ricostruzione.
Amministrazione che sta dando la sua importanza anche al Progetto Gran Sasso anno zero, presentato da guide alpine, appassionati, imprenditori e operatori presenti sul territorio aquilano e che lavorano già sulla montagna più alta degli Appennini. Il progetto sta avendo il suo corso e ci sono stati in tal senso, alcuni incontri tra le parti definiti "proficui", volti a definire i progetti nel loro aspetto pratico.
Infrastrutture, snowpark, sci di fondo, parapendio, trekking, mountain bike, sicurezza e cultura della montagna, arrampicata, alpinismo e nuove tecnologie rappresentano solo alcuni aspetti del progetto di Gran Sasso Anno zero: "Il tutto rafforzato da una capillare calendarizzazione di eventi e promozione come la spring session dello scorso aprile".
Secondo un primo Piano presentato dalle associazione aquilane, il progetto avrebbe un costo di poco più di 200mila euro (con altrettanti ricavi) e una ricaduta occupazionale di una 50ina di posti di lavoro.