Mercoledì, 13 Gennaio 2021 12:44

Dpcm 16 gennaio: divieto spostamenti tra regioni. Abruzzo a 'rischio arancione'

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Il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato stamane alla Camera dei Deputati delle misure che il governo ha intenzione di inserire nel Dpcm che entrerà in vigore il 16 gennaio per far fronte al Coronavirus e ha confermato la proroga dello stato di emergenza fino al 30 aprile.

Speranza ha ribadito l'intenzione del governo di confermare le misure fondamentali già vigenti e il modello delle fasce differenziate.

Da domenica, dunque, l'Italia tornerà a presentare una mappa certamente a due, ma forse anche a tre colori, gialla, arancione e rossa, la zona questa con più restrizioni dove secondo l'ultimo monitoraggio dell'Iss rischiano di finire due regioni, Lombardia ed Emilia Romagna che, oltre all'indice di contagio in costante aumento, sono definite ad alto rischio.

Le ordinanze del ministro della Salute con le nuove classificazioni delle regioni per fasce di rischio arriveranno venerdì. Secondo l'ultimo monitoraggio della cabina di regia, “12 regioni e province autonome sono ad alto rischio e potrebbero finire in zona arancione - si tratta di Lazio, Umbria, Val d'Aosta, Sardegna, Puglia, Molise, Liguria, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Sicilia e Calabria - 8 sono a rischio moderato, di cui 2 in progressione a rischio alto, e una sola regione è a rischio basso".

È volontà dell'esecutivo di confermare il divieto di spostamenti tra le regioni, anche tra zone gialle. Speranza ha confermato, poi, la volontà di "ridurre gli assembramenti negli spazi antistanti i locali pubblici, attraverso la limitazione dell’asporto per i bar a partire dalle 18".

Il governo confermerà, inoltre, l’indicazione di non poter ricevere in casa più di due persone non conviventi, come già avvenuto durante le vacanze di Natale.

L'esecutivo sembra orientato anche a stabilire la cosiddetta zona bianca insieme a quella rossa, arancione e gialla: potrà scattare solo con livelli epidemiologici molto bassi; si prevede un’incidenza sotto i 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti con indice Rt inferiore ad 1. Nell’area bianca le regole saranno quelle relative alle fondamentali misure del distanziamento e dell’utilizzo delle mascherine. Speranza ha chiarito, tuttavia, che difficilmente quest’area potrà scattare a breve.

In zona gialla, invece, si va verso la riapertura dei musei che sarebbe, in ogni caso, stabilita nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, su tutti il distanziamento sociale.

Alcuni passaggi dell'intervento di Speranza

"Il 2020 è stato un anno difficile e lungo. Senza sforzo unitario delle istituzioni non si può arginare e sconfiggere questo nemico incredibilmente forte che ci ha costretto a rinunciare alla nostre libertà. Non c'è strada diversa che l'unità per affrontare l'emergenza che stiamo vivendo", ha detto. "Questa settimana c'è un peggioramento generale della situazione epidemiologica in Italia - ha affermato il ministro - aumentano le terapie intensive, l'indice Rt e focolai sconosciuti. Non facciamoci fuorviare: l'epidemia è nuovamente in una fase espansiva". "In tutta Europa sta montando una nuova forte tempesta - ha evidenziato - Il virus verrà piegato con i vaccini ma adesso continua a circolare con forza crescente e può di nuovo colpirci molto duramente".

"In Italia non facciamoci portare fuori pista dalla circostanza che attualmente abbiamo un numero di casi leggermente più basso rispetto ad alcuni altri grandi Paesi europei. I dati dell'ultima Cabina di monitoraggio sono molto chiari e non vanno assolutamente sottovalutati", ha avvertito. In particolare, "per la prima volta nell'ultima settimana, dopo 6 settimane, il dato di Rt è superiore a 1".

"I dati ci dicono - ha dettagliato Speranza - che l'Rt, calcolato sui casi sintomatici, è pari a 1,03: 3 Regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel livello inferiore di valutazione; 6 Regioni lo superano nel valore medio, una lo raggiunge e 3 lo sfiorano". Quanto all'incidenza, "quella nazionale, a 14 giorni, torna a crescere dopo alcune settimane di decrescita; negli ultimi 14 giorni passiamo da 305,47 nuovi casi per 100mila abitanti nel periodo 14-27 dicembre a 313,28 nuovi casi nell'arco temporale che va dal 21 dicembre al 3 gennaio. E nonostante la settimana in valutazione sia stata caratterizzata da un numero più basso di tamponi nelle giornate festive, si osserva di nuovo un aumento dell'incidenza nel Paese, che oggi è di 166,02 per 100mila abitanti in una settimana".

"C'è un drammatico mutamento dell'indice di rischio attribuito alle singole regioni: 12 regioni e province autonome sono ad alto rischio, otto sono a rischio moderato, di cui due in progressione a rischio alto nelle prossime settimane, e una sola regione è in questo momento a rischio basso", ha affermato.

"Lunedì dopo un confronto con le Regioni abbiamo avviato il lavoro del nuovo dpcm che sostituirà quello in scadenza il prossimo 15 gennaio - ha quindi annunciato Speranza - Nel nuovo decreto prevediamo una conferma delle misure fondamentale già vigenti e del modello per fasce differenziate che ci ha consentito di abbassare la curva tra novembre e dicembre".

"E' inoltre intenzione del Governo confermare il divieto di spostamenti anche in zona gialla, ridurre gli assembramenti negli spazi antistanti i locali pubblici a rischio di aggregazione attraverso la limitazione dell'asporto per i bar a partire dalle 18 e confermare l'indicazione di poter ricevere a casa massimo due persone non conviventi come già avvenuto durante le vacanze di Natale e stabilire l'ingresso in area arancione tutte le Regioni a rischio alto secondo i 21 parametri definiti dal decreto del 21 aprile", ha precisato il ministro.

"Quando tutti i parametri peggiorano contemporaneamente abbiamo l'obbligo di prendere nuove misure proporzionali al rischio e il Governo ritiene inevitabile prima di tutto prorogare al 30 aprile lo stato di emergenza", ha annunciato inoltre Speranza. "E' intenzione stabilire una quarta area oltre quelle rossa, arancione e gialle, un'area bianca che potrà scattare solo con livelli epidemiologici molto bassi, incidenza sotto i 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti, Rt sotto 1 e indice di rischio baso. In quest'area le limitazioni saranno relative alle regole fondamentali come indossare le mascherine. E' difficile quest'area possa scattare nel breve ma iniziamo ad indicare un percorso di speranza per i mesi che verranno", ha fatto sapere ancora.

"Teniamo fuori dalla battaglia politica la salute degli italiani. Serve una forte e leale collaborazione tra le Istituzioni - ha poi detto Speranza - Il Paese che si stringe a coorte per essere vicino ai nostri medici e infermieri che combattono in prima linea. Serve unità a Roma come in tutte le Regioni, siamo nell'ultimo miglio, un passaggio delicato e difficile per vincere battaglia contro un nemico invisibile, adesso ancor di più che nelle altre fasi dell'epidemia".

"Ero e resto convinto che, in un clima positivo e di dialogo, la stragrande maggioranza degli italiani deciderà di vaccinarsi" contro Covid-19 "senza necessità di ricorrere all'obbligo. A chi ha dubbi dobbiamo rispondere con trasparenza, con l'evidenza scientifica, con la capacità di ascolto e di dialogo, non con gli insulti o con una guerra ideologica tra fan della scienza e primitivi delle caverne", ha affermato ancora il ministro. "E' chiaro - ha comunque precisato - che per il Governo resta fondamentale l'obiettivo dell'immunità di gregge, che perseguiamo con ogni energia".

"Non trascorreranno troppe settimane prima che si approvi un terzo vaccino - ha affermato ancora Speranza - una data segnata in rosso sul nostro calendario è quella del 29 gennaio", quando l'Ema potrebbe approvare il vaccino di AstraZeneca. "Con il vaccino di AstraZeneca, avremmo a disposizione altre dosi fondamentali per la nostra campagna di vaccinazione".

"Sempre nel primo trimestre dell'anno - ha aggiunto - è attesa l'autorizzazione per il vaccino di J&J". Ancora, "negli ultimi giorni la Commissione europea ha annunciato l'acquisto di ulteriori dosi di vaccino Pfizer/BioNTech, per una fornitura di vaccini che per l'Italia significherebbe altri 40 milioni di vaccini, di cui i primi 9 a disposizione nel secondo trimestre. Altre interlocuzioni sono in corso anche con Moderna, che ha già aumentato le proprie forniture con l'Europa da 80 a 60 milioni di dosi, di cui 20 arriveranno all'Italia".

Ultima modifica il Mercoledì, 13 Gennaio 2021 19:20

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