Sabato, 13 Febbraio 2021 17:04

"Niente ministri del Sud nel Governo": scontro Lega-Fratelli d'Italia

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"E’ necessario che il Presidente del Consiglio Mario Draghi eserciti fino in fondo il ruolo di garante dell’unità nazionale e della coesione territoriale. La distribuzione geografica e geopolitica dei ministeri fotografa un’imbarazzante marginalizzazione del centro-sud e di alcune aree in particolare. Tanto più imbarazzante se si considera che il Governo Draghi è stato presentato, sin da prima che nascesse, come il governo dei ‘migliori’. Si può pensare che i ‘migliori’, questa nuova ‘aristocrazia’ della politica e della società civile, nascano solo in alcune regioni italiane, e che nelle altre – evidentemente – nascano solo i ‘peggiori’?".

L'affondo è del governatore di Regione Abruzzo Marco Marsilio che saluta, così, il giuramento del governo Draghi; d'altra parte, Marsilio è esponente di spicco dell'unico partito dell'arco parlamentare che si ritroverà, di fatto, all'opposizione.

"Spero che nella squadra di viceministri e sottosegretari si proceda a un minimo di riequilibrio", ha aggiunto Marsilio. "Ovviamente, non metto in questione le qualità umane, politiche e morali dei ministri appena nominati, di molti dei quali sono amico personale e sincero estimatore. Faccio in particolare i miei auguri personali di buon lavoro – oltre che a tutto l’Esecutivo – a Massimo Garavaglia, Ministro del Turismo, settore di cui l’Abruzzo guida la Commissione speciale della Conferenza delle Regioni; a Maria Stella Gelmini, con la quale sarà un piacere lavorare (ormai quasi quotidianamente) in Conferenza Stato-Regioni; a Giancarlo Giorgetti, con il quale ho vissuto in Ufficio di Presidenza della Commissione Bilancio la mia prima esperienza parlamentare; a Renato Brunetta, al quale nel mio messaggio di auguri e congratulazioni ho già trasmesso il ‘compito’ di risolvere la vexata quaestio della stabilizzazione dei lavoratori degli uffici della ricostruzione; a Erika Stefani, che ho conosciuto e apprezzato come collega nel suo breve periodo di responsabile delle Autonomie; e, in ultimo, un particolare saluto a Mara Carfagna, che come Ministro del Sud e della Coesione avrà il compito in prima persona di fugare le perplessità – se non le paure – che lo squilibrio territoriale della compagine governativa solleva".

Evidentemente, il saluto di Marsilio è andato ai ministri del centrodestra e a Mara Carfagna, tra gli altri, alla quale "sottoporrò subito l’esigenza di onorare gli impegni assunti ma non mantenuti dal suo predecessore - il dem Giuseppe Provenzano, ndr - in merito alla nomina del commissario della ZES e al rifinanziamento dei fondi europei e nazionali ‘riprogrammati’ per l’emergenza Covid. Resta, però, il tema di fondo: è normale che su 23 ministri 13 sono lombardo-veneti? Che sotto l’Emilia-Romagna non vi sia una Regione che meriti una rappresentanza? Tutta l’Italia centrale, Roma esclusa (Giovannini e lo stesso Draghi), vale a dire Toscana, Umbria, Marche e il resto del Lazio sono assenti. Nessuno nelle isole maggiori (quelle isole che hanno espresso più di un Capo dello Stato…). In tutto il sud, solo 4 ministri, dei quali uno al ministero del… sud (e ci mancherebbe altro). E solo uno (Speranza) con una minima capacità di spesa sul territorio, perché gli altri due (Esteri e Interni) non incidono certo nella distribuzione di risorse, infrastrutture, investimenti; concentrati in due sole regioni, peraltro (Campania e Basilicata)".

Tolto uno ‘strapuntino’ per la Puglia con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, tutto l’asse adriatico (Marche compresa) al di sotto dell’Emilia-Romagna è escluso da Palazzo Chigi, ha tenuto a ribadire Marsilio. "Sarà un caso che le aree meno sviluppate e più in sofferenza, siano così marginalizzate dal centro decisionale del paese? Spero davvero che si apra una riflessione seria su questo tema, che non mi si risponda che è tutto un caso o uno scherzo del destino, e che – soprattutto – mi si dimostri nei fatti che gli investimenti in infrastrutture, crescita economica e coesione sociale e territoriale saranno fatti con equilibrio e attenzione, per ridurre le distanze invece di aumentare il divario storico che affligge il sud e rende l’Italia intera meno competitiva".

Al governatore ha replicato il segretario regionale del Partito democratico, Michele Fina. "Anche in questo frangente così delicato per il Paese, che affronta una transizione istituzionale nel pieno della pandemia e dei suoi drammatici effetti, il nostro presidente di Regione non rinuncia a svolgere il suo ruolo di capo partito al servizio della Meloni", l'affondo.

Fina ha sottolineato che Fratelli d'Italia "è l’unico partito che ha deciso di non rispondere positivamente all’appello del presidente Mattarella per un governo di unità nazionale che ci aiuti a tirare fuori tutti insieme il Paese dalle difficoltà in cui si trova. L’Abruzzo è una delle Regioni a guida FdI. Dovremo continuare ad assistere ad inutili polemiche tra livelli di governo che debbono invece solo collaborare? Dovremo vedere l’isolamento della nostra terra? Dovrà essere ancora l’Abruzzo il luogo in cui una leader nazionale sperimenta la sua propaganda d’opposizione a scapito degli interessi degli abruzzesi? Io spero con tutto il cuore di no perché altrimenti si rischierebbe seriamente di perdere il treno della ricostruzione o di finire in coda".

Il segretario del Pd Abruzzo ha ritenuto poi "doveroso augurare buon lavoro al presidente del Consiglio e alla squadra di governo. Il momento è di quelli decisivi per la storia del Paese, e da un successo o da un insuccesso di questo governo dipenderà la traiettoria di sviluppo del nostro Paese nei prossimi anni. Il livello delle personalità e delle competenze in campo per i ruoli da cui dipende la capacità di spesa del Recovery Plan è evidente. La politica, i partiti, partecipando all’azione di governo avranno compiti fondamentali, che comprenderanno anche l’ascolto della società. Un discorso analogo va fatto per le Regioni, che continueranno ad avere anche il ruolo politico di presidio territoriale: nelle azioni contro la pandemia e nella impostazione del nuovo Piano nazionale di ripresa e resilienza. Dalla Regione Abruzzo ci aspettiamo finalmente progettualità e proposte, una visione di futuro, non propaganda. Il Partito Democratico abruzzese continuerà ad esercitare un ruolo di stimolo e proposta, anche da questo punto di vista".

D'Eramo: "Marsilio pensi all'Abruzzo, no a lezioni di geografia a Draghi e Mattarella"

Bordate a Marsilio sono arrivate anche dalla Lega, che, insieme a FI, ha deciso di appoggiare il governo Draghi, arrivando a ottenere, per questo, tre ministeri (Sviluppo economico, Turismo, Disabilità). “Più che fare lezioni di geografia a Draghi e Mattarella, sarebbe utile che Marsilio si occupasse dell’Abruzzo e degli abruzzesi” dice il coordinatore regionale del Carroccio, il deputato Luigi D’Eramo “In questo momento di grave difficoltà - aggiunge D’Eramo - è opportuno che il governatore profonda tutti gli sforzi possibili affinché l’Abruzzo esca quanto prima dall’emergenza sanitaria ed economica piuttosto che criticare il governo appena nato”.

Sigismondi: “Spiace la non condivisione. Auspico che il cdx assicuri all’Abruzzo importanti ruoli istituzionali per sanare squilibrio”

A D'Eramo replica a sua volta il segretario regionale di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi: “Nessuna lezione di geografia da parte del presidente Marsilio  ma grande preoccupazione per l’oggettiva scarsa rappresentatività che l’Abruzzo e il Sud Italia hanno all’interno della formazione del nuovo Governo nazionale. Spiace apprendere che l’amico Luigi D’Eramo non condivida l’ apprensione del Presidente, quotidianamente impegnato , insieme ai rappresentanti della Lega , ad occuparsi dell’Abruzzo in questo grave momento di difficoltà che stiamo affrontando e  che dobbiamo ancora combattere e superare. Una collaborazione stretta, in special modo per tutto ciò che attiene alle complicate questioni sanitarie, condividendo con l’assessore regionale al ramo - espressione proprio della Lega - scelte e strategie per affrontare l’emergenza da pandemia e non solo. L’Abruzzo non ha avuto rappresentanza, in questa legislatura, nei due passati governi e ci auguriamo che gli esponenti del centrodestra, che saranno protagonisti di questa nuova compagine governativa, sappiano assicurare alla nostra regione importanti ruoli istituzionali per superare l’evidente squilibrio che si è venuto a creare. Un augurio che rivolgo in primis al coordinatore regionale della Lega”.

Ultima modifica il Domenica, 14 Febbraio 2021 20:34

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