Martedì, 09 Marzo 2021 18:15

Collegio D'Aragona, via libera definitivo dal consiglio comunale

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Il consiglio comunale ha approvato la delibera per con l'atto e lo statuto della fondazione che gestirà il collegio universitario diffuso Ferrante D’Aragona [leggi QUI l'approfondimento].

L’aula si è espressa quasi all’unanimità: a favore hanno votato infatti 28 consiglieri mentre le astensioni sono state due (Giustino Masciocco di Articolo 1 e Paolo Romano di Italia Viva). Non ci sono stati voti contrari.

Hanno votato sì anche Forza Italia (malgrado i malumori e alcune dichiarazioni polemiche della vigilia), il Pd (ma era un sì annunciato) e anche Coalizione sociale.

Con il voto di oggi, il collegio potrà finalmente essere istituito. Se tutto va bene, dovrebbe essere funzionante e operativo già dal prossimo anno accademico.

Il testo originario del provvedimento è stato corretto con un emendamento presentato e firmato dal sindaco Pierluigi Biondi al termine di una negoziazione condotta sia con la maggioranza che con l'opposizione (tanto che è stato necessario interrompere il consiglio e convocare la capigruppo), in merito ai criteri per la scelta dei componenti della governance (vice presidente e presidente del collegio dei revisori) e dei tre membri del comitato scientifico della fondazione che gestirà il collegio; fondazione di cui faranno parte Comune dell’Aquila, Università e Gran Sasso Science Institute.

In pratica si è stabilito che le nomine le farà il primo cittadino ma rispettando dei paletti ben precisi. Per quanto riguarda il vice presidente, dovrà essere una “personalità di indubbia moralità che dia garanzia di obiettività, onorabilità, autonomia e professionalità” che non abbia ricoperto, negli ultimi 5 anni, cariche politiche o di nomina in enti, istituzioni e aziende partecipate dal comune dell’Aquila”. Criteri analoghi dovranno orientare la scelta anche dei membri del comitato scientifico e il presidente del collegio dei revisori.

Durante la discussione consiliare, sono stati espresse alcune perplessità in merito a ciò che potrebbe accadere nel caso in cui il collegio universitario non dovesse trasformarsi, al temine dei tre anni di startup in cui potrà beneficiare dei 4,3 milioni di euro di fondi Restart stanziati dal Cipe, in collegio di merito vero e proprio, ossia in un’istituzione formalmente riconosciuta e finanziata dal ministero dell’Istruzione.

Molti consiglieri, in particolare, hanno chiesto che, qualora questo passaggio non dovesse concretizzarsi, i 150 alloggi equivalenti di proprietà del Comune che l'ente darà alla fondazione in comodato d’uso gratuito per garantire posti letto a 600 studenti di Univaq, Gssi, Accademia di belle arti e conservatorio (di cui 400 borsisti), non vengano immessi lo stesso sul mercato degli affitti universitari ma siano usati per altri scopi. L’assessora Fausta Bergamotto ha dato garanzie spiegando che che la cessione di quegli appartamenti al collegio universitario è vincolata a un unico scopo, quello di ottenere il riconoscimento di collegio di merito.

In base alla delibera approvata, alla fondazione saranno dati subito una sessantina di alloggi, situati dentro il centro storico, inteso come tutto ciò che si trova all’interno delle mura urbiche. Cinque appartamenti di questi 60 saranno destinati al GSSI e i restanti 55 a Univaq. Il resto dei 150 alloggi che andranno a comporre il campus diffuso è localizzato nel complesso dei 201 appartamenti, a Pettino, e nel Progetto Case di Roio 1.

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