"Un risultato straordinario. Girando il territorio avevo capito che c'era un grande entusiasmo e che le cose potevano andare nel migliore dei modi. La cosa più evidente emersa dal voto di ieri è l'esigenza di territorialità".
Il neoeletto consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci commenta così l'esito delle elezioni di domenica, che lo hanno consacrato, per numero di preferenze, primo nella provincia dell'Aquila e quarto su scala regionale, dietro Paolo Gatti, Silvio Paolucci e Dino Pepe.
Nel primo pomeriggio Pietrucci ha incontrato Luciano D'Alfonso a palazzo Silone, nella breve visita tenuta dal nuovo governatore a L'Aquila all'indomani della vittoria elettorale.
"E' stato importante" ha osservato Pietrucci "il fatto che mi abbiano votato in quasi tutti i Comuni della provincia dell'Aquila, perché ho preso voti nella Marsica, nell'Alto Sangro e nella Valle Peligna. Segno che bisogna riportare in Consiglio regionale le istanze delle aree interne. Non soltanto L'Aquila e il Cratere ma tutte le aree interne, che vivono una situazione di disagio per il venir meno di servizi e presidi sociali, infrastrutture e collegamenti".
Pietrucci ha confermato che saranno la ricostruzione e il lavoro i due temi al centro della sua agenda: "Saranno i due asset principali su cui si dovrà concentrare la mia azione politica, partendo dalle esigenze dei territori ma senza imporre provvedimenti calati dall'alto. Voglio che ogni provvedimento scaturisca a seguito di incontri con la gente, le associazioni, i cittadini. Voglio portare metodi e idee nuove, basati su trasparenza e partecipazione".
L'exploit elettorale (più di 7 mila preferenze) potrebbe mettere Pietrucci in lizza anche per un posto da assessore regionale. Lui però preferisce glissare: "E' presto per dirlo, siamo una squadra e le cose le decideremo insieme. Vediamo anche quale sarà il quadro politico che si andrà a delineare, ci sono ancora dubbi. Solo a quel punto sapremo valutare quale sarà la scelta migliore. Mi sentirei pronto ma ci sono delle persone che in questi anni hanno dimostrato una disponibilità e una generosità senza precedenti e hanno delle qualità che servono a questo territorio. Penso anzitutto a Giovanni Lolli. Io comunque sono a disposizione sulla base di quello che è il mandato che mi hanno dato gli elettori quindi anche sulla base del rinnovamento e del cambiamento. C'è bisogno di una freschezza e di un'energia nuove per ricoprire il ruolo di assessore perché quello che ti chiedono i territori, soprattutto quelli di montagna, è la presenza sul campo, la capacità di ascolto e il pragmatismo, risolvere i problemi delle persone".