Si muovono le acque al Centro Turistico del Gran Sasso (Ctgs), la municipalizzata del Comune dell'Aquila per la gestione degli affari inerenti al Gran Sasso. Non ci sono solo le polemiche roventi che hanno contraddistinto le ultime settimane di campagna elettorale all'Aquila - ci si riferisce soprattutto a quella tra alcune associazioni di ambientalisti e l'amministrazione comunale sul piano industriale e lo sviluppo del Gran Sasso - ma sarebbe in procinto di cambiare anche il management del Ctgs che, di fatto, è una società per azioni a piena partecipazione pubblica.
Secondo alcune indiscrezioni - riportate ieri anche dal quotidiano Il Messaggero - l'ex dirigente a incarico del Comune dell'Aquila Mario Di Gregorio sarebbe vicino all'incarico come direttore del Cgts, al posto dell'attuale direttore Angelo De Angelis, che divide il ruolo con quello precedentemente assunto di direttore dell'altra municipalizzata Ama. Il nome di Di Gregorio, balzato agli onori delle cronache nel gennaio scorso nell'inchiesta Do ut des sulle presunte tangenti sui puntellamenti, riceverebbe il placet da parte del sindaco Massimo Cialente. E' importante evidenziare che il ruolo di direttore del Ctgs sarà cruciale nei prossimi anni, considerando le ingenti risorse economiche che il Ctgs dovrà gestire (tra 10 e 20 milioni di euro), frutto del finanziamento Cipe sullo sviluppo del Gran Sasso. Di Gregorio è già consigliere di amministrazione, in quanto a causa delle leggi sulla spending review, Cialente lo nominò, come dipendente del Comune dell'Aquila.
Di Gregorio è uno degli tecnici più apprezzati all'interno della struttura comunale. Inoltre, potrebbe anche essere nuovamente nominato dirigente a incarico del settore Ricostruzione pubblica - lo stesso che lasciò vacante in seguito all'avviso di garanzia - in quanto è uno dei 13 preselezionati dell'avviso conoscitivo del Comune.
Tuttavia, il nome dell'ex dirigente comunale risulterebbe indigesto a parte della maggioranza. Rifondazione Comunista, ad esempio, all'indomani degli arresti dell'8 gennaio chiese le dimissioni immediate di Di Gregorio e del vice sindaco Roberto Riga, oltre a sbattere i pugni sui tavoli - fino a minacciare di uscire dalla maggioranza - sulla rotazione dei dirigenti comunali. Se sospensione (e dimissioni) di Di Gregorio e Riga si concretizzarono già qualche giorno dopo gli arresti, a sei mesi dall'annunciato e sbandierato avvio, la rotazione dei dirigenti comunali è ancora un'utopia.
Chissà come la prenderebbe Rifondazione se Di Gregorio andasse a svolgere il ruolo di direttore di quello stesso Centro Turistico, già oggetto di polemiche tra comunisti e Cialente durante la campagna elettorale.