Martedì, 13 Aprile 2021 17:58

Stop alle pale eoliche nei vigneti e nelle zone agricole di pregio: via libera del Consiglio regionale

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Il consiglio regionale ha approvato, all'unanimità, un emendamento al progetto di legge n. 182/2021 che sospende l’installazione degli impianti di produzione di energia eolica di ogni tipologia, le grandi istallazioni di fotovoltaico posizionato a terra e di impianti per il trattamento dei rifiuti, inclusi quelli soggetti ad edilizia libera, nelle zone agricole caratterizzate da produzioni agro-alimentari di qualità (produzioni biologiche, produzioni D.O.P., I.G.P., S.T.G., D.O.C., D.O.C.G., produzioni tradizionali) o di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale, al fine di non compromettere o interferire negativamente con la valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali e del paesaggio rurale.

A darne notizia è il capogruppo Pd Silvio Paolucci che ha presentato la proposta emendativa.

"Voglio ringraziare tutti i consiglieri regionali che hanno votato, sia la maggioranza che il Movimento 5 Stelle, perché abbiamo concentrato le forze su due argomenti a vantaggio del nostro territorio – sottolinea Paolucci – In merito agli impianti di fonti rinnovabili, c’è oggi l’impegno formale della Regione a lavorare ad un atto che introduca nei regolamenti regionali la tutela delle vigne e dei territori di qualità, perché gli impianti non corrano il rischio di frenare lo sviluppo agricolo e turistico di alcune zone di agricoltura di pregio, ma possano convivere con essi con un’ubicazione appropriata".

Dovrà esserci uno strumento che regolamenti gli insediamenti, a maggior ragione a tutela di vigneti di altissima qualità di cui la nostra regione è ricca. "Ora che abbiamo creato del tempo per agire, sospendendo ulteriori insediamenti, la Regione lavori subito a uno strumento di pianificazione dedicato e capace di definire i vigneti 'siti non idonei', ai sensi di quanto disposto dal decreto ministeriale 10 settembre del 2010. Si tratta di un’azione trasversale per integrare i regolamenti regionali e trovare la via migliore per indirizzare la localizzazione in aree in cui potranno continuare a rappresentare un valore aggiunto, come accade da anni in molti centri abruzzesi, senza diventare un’ipoteca per l’agricoltura di pregio".

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