Martedì, 18 Maggio 2021 15:01

Politica: che cosa ci dice il sondaggio Swg che certifica il sorpasso di Fdi sul Pd

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E' stato pubblicato lunedì l'ultimo sondaggio realizzato da Swg per il tg di La7 che certifica, di fatto, il sorpasso di Fratelli d'Italia sul Partito democratico negli orientamenti di voto degli italiani.

Ad oggi, le forze sovraniste italiane sommerebbero il 40,5% dei voti: la Lega è al 21%, ancora in flessione dello 0,3% rispetto a sette giorni fa. Se si aggiunge il 7% attribuito a Forza Italia, e almeno un paio di punti percentuale che potrebbe portare in dote Cambiamo, il movimento di Giovanni Toti e Gaetano Quagliariello, si arriva al 50%. 

Questo il dato. 

Ma cos'altro ci dice l'analisi del sondaggio Swg? 

Il Movimento 5 Stelle è in fase di stallo, in attesa che Giuseppe Conte prenda davvero in mano le redini del partito; tuttavia, i pentastellati non crollano: in flessione certo, lontanissimi dai fasti delle ultime politiche, ma restano comunque intorno al 17% (16,8%, per la precisione). Bisognerà capire che effetto potrà avere la metamorfosi del Movimento, se metamorfosi sarà, e che collocazione vorrà dare l'ex premier ad un contenitore che, di fatto, in questi anni è stato piuttosto liquido. 

Rispetto alla settimana passata, perde consensi anche il Pd che si attesta al 19.2%, sotto la soglia psicologica del 20%. I dem mantengono lo zoccolo duro del proprio elettorato che rende i democratici il cardine intorno a cui ricostruire una coalizione di centrosinistra; tuttavia, non sono stati in grado di rigenerarsi, in questi mesi: è il segnale inequivocabile, l'ennesimo, che le scelte governiste e moderate non hanno pagato. Anzi. L'idea di attirare l'elettorato centrista, ponendosi come argine alla 'deriva sovranista', e l'incapacità di offrire una proposta politica chiara, radicale nei valori di riferimento, ha finito per congelare il partito, che non attira più il voto d'opinione e figuriamoci se è in grado di stimolare una rinnovata vivacità e partecipazione.

L'evidenza dei dati ci dice che il voto centrista, in Italia - e la dinamica si può rinvenire anche fuori dai confini nazionali - va assottigliandosi: Azione di Carlo Calenda è al 3,5%, +Europa all'1,9%, Italia Viva all'1,8%; se pure volessimo aggiungere l'ala moderata di Forza Italia, i moderati non arriverebbero al 10%. 

Si va verso la polarizzazione del voto che, in questo momento, però, è determinata da una proposta politica forte e identitaria, quella della destra sovranista, e, di contro, da un 'voto di resistenza' che tiene a galla il Pd ma non costruisce un campo progressista e socialista che possa davvero contrapporsi alle destre. D'altra parte le forze di sinistra sono sfaldate, incapaci di offrire un approdo ad un elettorato che, di fatto, non si sente rappresentato. 

C'è un altro dato da tenere a mente: il 41% degli intervistati si è detto "indeciso". Se è vero che gli elettori di destra, oggi, hanno una rappresentanza chiara, è presumibile che in quella fetta di elettorato che non si esprime ci sia una rappresentanza non indifferente di simpatizzanti di sinistra che cercano una 'casa comune'. 

Di qui la lezione che dovrebbe valere anche al livello locale, con i dovuti distinguo com'è ovvio: è necessario che il Pd trovi una sua collocazione chiara, progressista, e che la sinistra italiana si rigeneri nella spinta per la costruzione di un contenitore 'coraggioso', socialista e ambientalista; soltanto così, e di certo non rincorrendo un elettorato moderato e in via di estinzione, ci si potrà contrapporre alla 'deriva sovranista'. Alternative non ce ne sono, se non l'irrilevanza. 

 

 

 

 

Ultima modifica il Mercoledì, 19 Maggio 2021 09:13

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