Altro strappo, stamane, in seno alla maggioranza di centrodestra nel Consiglio comunale dell'Aquila.
Al momento dell'approvazione dello schema d'accordo con l'Ater per la permuta delle abitazioni ex Incis di Porta Leoni, infatti, il gruppo consiliare di Forza Italia ha abbandonato l'aula [qui, l'approfondimento], eccezion fatta per il presidente Roberto Tinari e per il consigliere Marcello Dundee che, a margine dell'assise, ha annunciato la rottura con gli azzurri e l'adesione al gruppo 'Cambiamo', il partito fondato da Giovanni Toti e che vede tra i suoi vertici nazionali il senatore Gaetano Quagliariello.
D'altra parte, il capogruppo azzurro Giorgio De Matteis aveva avvertito, in apertura di seduta, che il gruppo avrebbe disertato il voto qualora non fossero arrivate risposte immediate rispetto al grido d'allarme lanciato, nei giorni scorsi, dal dirigente del settore 'Ricostruzione privata, SUE, SUAP, CUC e Progetti di carattere strategico', l'architetto Roberto Evangelisti, che ha denunciato le difficoltà degli uffici svuotati di personale. "Nel momento in cui ci sono, carte alla mano, circa 500 aggregati da commissariare per non aver presentato le schede parametriche parte seconda; ciò significa che è necessario un supporto amministrativo e di forza lavoro adeguato. Ad oggi, a svolgere questo lavoro sono soltanto 5 funzionari. Se mi si risponde che c'è un problema di personale, mi viene da dire che si tratta di risposte inaccettabili: se hai emergenze, priorità o necessità, si fanno le dovute valutazioni. E sto parlando soltanto dei commissariamenti, non delle altre incombenze in capo al settore", l'affondo di De Matteis.
Che ha aggiunto: "Credo sia bello avere una città in cui si fanno I Cantieri dell'Immaginario, la Perdonanza e così via; per carità, il panem et circenses è stato sempre bene accolto. Tuttavia, sono convinto che L'Aquila abbia l'urgenza di essere di nuovo una città: se non viene ricostruita, diventa difficile pensare che si possa andare avanti. E' una urgenza da affrontare: la mia richiesta è di avere una risposta formale, già oggi, sul potenziamento di questi uffici. Non si può andare avanti così, ci sono situazioni congelate da anni. Se non dovessero arrivare risposte, assumeremo le determinazioni conseguenti".
Più chiaro di così.
Tra l'altro, De Matteis non ha mancato di attaccare, di nuovo, l'assessore alla viabilità Carla Mannetti sulla rete di mobilità d'emergenza. "Pensavamo di averle viste tutte, invece, è da due giorni che l’assessore, dopo averci sorpreso con le collinette volanti (da lei definite attraversamenti pedonali) sulla ss 80 e sulla ss 17, continua a deliziarci con un'altra cervellotica e incomprensibile segnaletica dedicata alle biciclette, da lei definita rete di mobilità ciclistica d’emergenza. A questo punto viene da chiedersi: quale emergenza giustifica l’uso delle bici? L’emergenza era accontentare qualche fruitore di mezzi a pedalata assistita che gira per la città? La Mannetti forse non si è accorta che in questo modo ha creato l’emergenza, quando mezzi pesanti o di soccorso si incroceranno in contemporanea al passaggio dei mezzi a pedale".
Come dovrebbe sapere - ha rincarato la dose il capogruppo di Forza Italia in una nota congiunta col coordinatore cittadino Stefano Morelli - "la circolazione delle bici va disciplinata in aree extra veicolari, tranne nei passaggi obbligatori (vedi incroci), ma pare disinteressarsene; forse, è più concentrata a dare alle strade cittadine un tocco di colore che sta creando perplessità e ironia da parte dei cittadini aquilani. Grazie alla sua fantasiosa iniziativa, ritroveremo delle carreggiate ridimensionate dal permesso al passaggio delle biciclette in strade già strette. Capiamo che per il titolare della delega alla viabilità la creazione di aree dedicate extra veicolari sia troppo; tuttavia, tanta è stata la pazienza finora dimostrata, da parte nostra, nei confronti delle sue personali iniziative, di cui né la giunta e né il consiglio comunale sono mai stati informati".
E se non bastasse, da giorni De Matteis ha iniziato una personale battaglia avverso la movida in centro storico, chiedendo interventi decisi al sindaco e alla Giunta; nel pomeriggio, con l'avvocato Ferdinando Paone e con un gruppo di residenti e commercianti, il capogruppo di Forza Italia farà un sopralluogo nell'area di via Garibaldi, piazza Regina Margherita.
Avevamo anticipato, nei giorni scorsi, che un gruppo di residenti, difesi dall'avvocato Corti, ha presentato una istanza al sindaco dell'Aquila affinché adotti "misure di contenimento degli orari dei locali posti su via Garibaldi, via Castello e nelle aree limitrofe in modo da renderli compatibili con il diritto al riposo ed alla quiete delle persone che vi abitano e di apprestare, nella medesima zona, adeguati spazi di sosta riservati ai residenti"; un'istanza che, è stato specificato, "va intesa come formale richiesta, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 1219 del Codice civile, del risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale a noi arrecato dalla mancata adozione, da parte del Comune, di misure volte ad evitare il prodursi nelle vicinanze delle nostre abitazioni di una situazione di degrado, disturbo della quiete e compromissione dell'igiene pubblica, che ha pregiudicato e pregiudica sia la qualità della nostra esistenza che la nostra salute psichica e fisica, oltre ad incidere sul nostro patrimonio, riducendo in modo consistentissimo il valore degli immobili di nostra proprietà".
Un richiamo nient'affatto casuale; nel marzo 2021, infatti, con sentenza 1261, il Comune di Torino è stato condannato dal Tribunale a pagare un risarcimento di quasi 1,2 milioni di euro a 29 residenti di San Salvario che, nel 2018, fecero fatto causa alla città "per non aver assunto le misure necessarie a contenere entro i limiti di legge i rumori notturni provocati dalla movida".
Un pronunciamento simile è arrivato dal Tar della Lombardia che, per gli stessi motivi, ha condannato il Comune di Milano. "Le due ordinanze si calano perfettamente nel contesto del centro storico della nostra città", ha sottolineato il capogruppo azzurro. "Infatti, i risarcimenti nei confronti dei condomini interessati da movida molesta obbligano il Comune ad una riflessione seria e chiara sulle azioni da intraprendere. Non servono ordinanze che non esercitano reale efficacia, non serve solo dichiarare che si attiveranno misure di controllo senza specificare come e con quali forze. Questo Comune ha sempre fatto della civile convivenza e del rispetto delle regole un punto fermo. Nel prossimo consiglio comunale convocato già nei prossimi giorni su questi argomenti ci aspettiamo non parole ma fatti e azioni concrete".
La frattura è oramai insanabile.
Ora, bisognerà capire se Forza Italia 'andrà dietro' a Giorgio De Matteis. Ci spieghiamo meglio: il passaggio di Marcello Dundee in 'Cambiamo', segna una spaccatura in seno al gruppo che si era già manifestata con le posizioni divergenti assunte dal presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari; di fatto, il partito di Gaetano Quagliariello - vicinissimo al sindaco Pierluigi Biondi - sta depotenziando gli azzurri: non è un caso giri voce, da tempo, che alle prossime elezioni Tinari si candiderà con 'Cambiamo'. E se ciò è vero, si può presumere che anche Chiara Mancinelli, fedelissima del presidente del Consiglio, prenda le distanze da De Matteis che, a quel punto, si ritroverebbe vicino soltanto Berardino Morelli, anche lui in rotta di collissione col sindaco Biondi e con la sua Giunta.
In questo scenario, che posizione assumerà la segreteria regionale di Forza Italia? Non è un mistero che gli azzurri abbiano valutato la possibilità di contribuire alla costruzione di un contenitore centrista, fuori dalla coalizione classica di centrodestra, verso le elezioni amministrative del 2022, sperando di portarsi dietro anche la Lega ed isolando, così, Fratelli d'Italia. Tuttavia, la strada è strettissima: se il candidato sindaco dovesse essere Biondi, e tutto lascia credere che sarà così sebbene non si possa escludere un passo indietro del primo cittadino tentato dalle elezioni politiche, sarebbe difficile 'rompere' la coalizione di centrodestra che partirebbe avvantaggiata rispetto ad un centrosinistra ancora in cerca di una cornice unitaria, se si troverà.
Non solo.
Sarebbe complicato giustificare una spaccatura nel capoluogo di una Regione guidata dal centrodestra e, d'altra parte, a livello nazionale i rapporti tra Forza Italia e Lega si sono rinsaldati con l'adesione al governo Draghi di unità nazionale; sul tavolo, tra l'altro, c'è l'ipotesi, non tramontata, del partito unico.
Insomma, è difficile che Forza Italia arrivi alla rottura; più probabile che De Matteis rompa col partito per coltivare l'ipotesi di un campo moderato, di ispirazione civica, un'esperienza già tentata in passato, in tempi non sospetti, e che potrebbe incontrare, sulla sua strada, Il Passo Possibile di Americo Di Benedetto.
Staremo a vedere.