"Finalmente una proposta di legge organica sulle ricostruzioni post-sisma".
Così la deputata dem Stefania Pezzopane ha presentato, stamane, il disegno di legge delega al Governo, di cui è prima firmataria, per l’adozione di un ‘codice della ricostruzione’ nei casi di emergenze di rilievo nazionale.
Il provvedimento verrà incardinato martedì 5 ottobre nella commissione 8a 'Ambiente, territorio, infrastrutture' di Montecitorio per iniziare il suo iter parlamentare.
Obiettivo della legge è costruire un modello unico per le ricostruzioni post-sisma, che rispetti le particolarità dei territori ma che consideri che le stesse possono essere pianificate e organizzate in uno schema adattabile ed esportabile. In sostanza, si tratta di omogenizzare le diverse discipline che regolano i processi, attraverso un Ddl che costituisca il riferimento per disciplinare futuri processi di ripristino e che, nel contempo, assicuri stabilità e sviluppo nei territori post-calamità.
"Mancava un codice della ricostruzione", ha sottolineato Pezzopane; "nonostante i grandi sforzi profusi in questi anni dai nostri governi, mancava un testo che desse certezza agli Enti locali sulle norme da applicare e ai cittadini sui loro diritti specifici. E' assurdo e incoerente che ogni volta il legislatore si ritrovi a ricominciare da capo, a volte ignorando ciò che si è fatto prima e, in particolare, le buone pratiche sperimentate; si pensi all’Abruzzo, con due crateri, quello del 2009 e quello 2016/2017, in alcuni casi sovrapposti, che pure seguono differenti normative di riferimento. Non è più accettabile. Per questo, ho recuperato una storia, iniziata il 6 aprile 2009, riprendendo i principi che erano alla base della Legge di iniziativa popolare che era stato redatta proprio qui, all'Aquila, e mettendo a sistema il meglio delle ricostruzioni che si sono susseguite in questi anni".
Di qui, il testo legge delega che "abbiamo definito ‘codice della ricostruzione’", un codice di regole e norme che stabiliscono chi, cosa e come ci si deve comportare.
Una proposta che, tra l'altro, prevede un coordinamento per le ricostruzioni ancora in corso; "faccio un esempio: nell'emendamento che ho presentato per disegnare la governance per l'attuazione dei progetti del Pnrr, abbiamo messo insieme i crateri 2009 e 2016/2017, in una logica di area vasta, per uniformare i procedimenti", ha aggiunto la deputata dem.
Entrando nel merito del ddl, viene innanzitutto chiarita proprio la struttura di governance: "riteniamo utile la figura del commissario ma precisiamo subito i poteri attribuiti chiarendo le deroghe in termini di procedure d'appalto, ed in particolare per la ricostruzione pubblica. Accanto al commissario agiranno gli Enti locali, con ampi poteri ai sindaci, col coordinamento delle Regioni. Confermato il ruolo degli Uffici speciali, introdotti all’Aquila, che faranno da stazioni appaltanti". Non solo. "Il testo introduce riferimenti chiari alla partecipazione dei cittadini, attraverso luoghi e organismi di confronto democratico; in questo senso, verrà recuperata la piattaforma di partecipazione che era stata pensata da Fabrizio Barca allorquando, da ministro del Governo Monti, ebbe la delega alla ricostruzione del cratere 2009".
Si prevede un vero e proprio Dipartimento nazionale parallelo alla Protezione civile che si occupi specificamente dei terremoti.
Per ciò che attiene la ricostruzione privata, invece, "va avviata subito, in parallelo con la gestione dell’emergenza, attraverso regole chiare e modulando i diversi livelli di danno: stabiliamo, così, chi può intervenire subito e chi, invece, deve avviare le procedure con gli Uffici speciali della ricostruzione. Il modello è quello dell'Aquila, con l'indennizzo immediato che ci siamo conquistati nel 2009".
Infine, le norme per lo sviluppo economico: "non è più pensabile rinviare gli interventi per il rilancio dei territori, come si è fatto, sbagliando, nel cratere 2009; dunque, si prevedono subito zona franca, contratti istituzionali di sviluppo e il 4% dei fondi per la ricostruzione allo sviluppo economico”.
"Penso che L'Aquila - ha concluso Pezzopane - abbia ancora molto da raccontare. La nostra è una esperienza straordinaria, e ci viene riconosciuto: quando parliamo o chiediamo qualcosa lo otteniamo, perché siamo credibili e affidabili".
Dunque, un ultimo riferimento alla proposta di legge per il riconoscimento d'interventi finanziari e per l'accesso al lavoro dei familiari delle vittime: "per Rigopiano si fa la norma, per L'Aquila e Amatrice no; è ingiusto e, mi permetto, vergognoso".
Intanto, anche il Governo sta predisponendo un testo di legge seguito da Elisa Grande, Capo Dipartimento Casa Italia. "Finalmente abbiamo smosso le acque", ha tenuto a sottolineare Pezzopane; "la proposta si concentrerà, in particolare, sulla governance. Ovviamente, dovremo unire i testi. Ma l'interesse dell'esecutivo mi dà fiducia sul fatto che riusciremo a fare un buon lavoro".