"Vincono le città, le cittadine e i cittadini che hanno scelto per loro le migliori guide. Voglio essere chiaro su questo: non siamo usi, e non lo faremo stamane, a forzature politiciste o a mettere bandierine. Non so se avete notizia di un presidente di Regione che è andato a scovare anche i paesi di 1000 abitanti per capire dove era stato eletto un sindaco non del centrodestra ma di Fratelli d'Italia. Ho letto le sue dichiarazioni: gli possiamo dire di stare sereno, per noi viene prima l'Abruzzo. Detto questo, se al centrodestra nazionale e abruzzese vanno bene i risultati di questa tornata elettorale siamo contenti tutti".
Così il segretario regionale del Pd, Michele Fina, ha commentato stamane i risultati dei ballottaggi in Abruzzo, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Pescara alla presenza dei dirigenti del partito.
"E' evidente che se si considera questa tornata insieme a quella dell'anno scorso, con la vittoria di Chieti, si registra una tendenza chiara. Certo, ogni comune ha la sua specificità: a Vasto è stata premiata l'amministrazione Francesco Menna che ha lavorato bene in questi cinque anni e che ha vinto contro strane alleanze trasversali; anche a Francavilla è stata premiata l'amministrazione del sindaco Antonio Luciani con l'elezione di Luisa Russo, a capo di una coalizione larga e rinnovata; a Sulmona c'è stato un risultato assolutamente inatteso: il centrodestra non è arrivato al ballottaggio, al secondo turno abbiamo sfidato un candidato civico, erede dell'amministrazione uscente, vincendo col 70%; a Roseto, il centrodestra è stato battuto da un candidato civico sostenuto, in modo molto consistente, da una forza politica di centrosinistra, Azione. C'è grande rammarico per Lanciano, dove Leo Marongiu ha fatto una campagna elettorale straordinaria perdendo per soli 400 voti: coloro che conoscono gli equilibri politici dei nostri territori sanno che, in quella città, il centrodestra unito non è mai andato sotto il 70% e il centrosinistra unito mai sopra il 40%; per questo, è stato un miracolo aver conquistato il secondo turno ed essere arrivati così vicino al ballottaggio".
Ribadendo che vanno rispettate le specificità locali, Fina ha spiegato di aver sommato i voti assoluti ottenuti dal centrosinistra nelle cinque città: "siamo oltre i 41mila voti raccolti, col centrodestra che si ferma a 28mila circa. In sostanza, se si fosse votato in un'unica città che, per ipotesi, sommasse al voto le cinque città sopra i 15mila abitanti, i rapporti di forza tra centrosinistra e centrodestra sarebbero stati circa di 60 a 40, numeri che fanno pensare ai bellissimi risultati ottenuti a Roma e Torino".
Una tendenza chiara che va riconosciuta, però, "senza alcun trionfalismo: il senso di responsabilità ci fa dire che c'è una richiesta forte di molte cittadine e cittadini di costruire una alternativa di centrosinistra all'attuale governo regionale di centrodestra. Sarebbe irresponsabile non riconoscerlo: ci sentiamo chiamati dalla maggioranza degli abruzzesi".
Fina è tornato, dunque, alle amministrative che ci siamo appena lasciati alle spalle: in questi casi, "i partiti svolgono una specifica funzione di servizio, sono al servizio degli amministratori locali per l'esigenza che questi hanno di filiere verticali verso il governo e verso l'Europa, ed in particolare in una fase storica come quella che stiamo vivendo, e di filiere orizzontali con altre esperienze amministrative che possano essere sorelle delle nostre amministrazioni abruzzesi. Questo abbiamo fatto e questo continueremo a fare, accanto ai sindaci eletti, nell'idea antica che bisogna agire localmente ma pensare globalmente: d'altra parte, per questo esistono i partiti politici. Con una consapevolezza: attorno a salute, sapere e lavoro si giocherà moltissimo dell'uscita dalla crisi sanitaria e dell'uscita eguale dalla crisi socio economica".
Questo lavoro il Pd non lo ha fatto da solo, "anzi ha completamente cambiato se stesso" ha tenuto a sottolineare l segretario regionale; "se in passato abbiamo peccato di arroganza e autorefenzialità, in questo caso il partito è stato radicalmente coalizionale, inclusivo, aperto. Abbiamo unito il centrosinistra, dove è stato possibile l'abbiamo coalizzato col Movimento 5 stelle e con formazioni civiche vere, associazioni e forze sociali. E ciò ha premiato: nasciamo esattamente per essere questo, la forza che unisce intorno a principi e programmi chiari. Voglio ringraziare le forze politiche con le quali abbiamo fatto un percorso comune laddove è stato possibile, con la certezza che siamo chiamati a farlo per l'Abruzzo: Italia viva, Azione, le forze socialiste, +Europa, Articolo Uno, Sinistra italiana, il M5s che ho già citato. Con loro abbiamo selezionato le migliori candidature, capaci di interpretare le esigenze della città convincendo, così, anche molte elettrici e molti elettori che non sono di centrosinistra".
Fina ha poi citato Berlinguer: 'il potere è uno strumento insufficiente ma necessario per realizzare gli ideali in cui crediamo'. "Necessario, e siamo qui per raccontare di un impegno che tutti abbiamo garantito nei comuni per vincere: la guida delle Istituzioni locali cambia la vita delle persone, in meglio o in peggio. Insufficiente però, e permettetemi di ricordare l'appuntamento di sabato scorso, la bellissima piazza di San Giovanni a Roma contro le violenze fasciste raggiunta da centinaia e centinaia di abruzzesi, con decine di pullman riempiti anche dalle democratiche e dai democratici: la realtà si cambia anche facendo battaglia culturale, manifestando, combattendo insieme riempiendo le piazze. Dopo l'assalto vile alla sede della Cgil, abbiamo chiesto di sciogliere le forze che si richiamano a matrici neofasciste e neonaziste ma ci siamo fatti anche carico di dare una forte risposta popolare per dire che siamo di più, siamo di più a difendere la democrazia e il lavoro che non a caso è stato colpito".
Il Pd è una intelligenza collettiva, ha proseguito Fina, "intorno a questo tavolo vedete tanti e tanti: ognuno ha portato un mattone, facendo uno sforzo unitario; quando il Pd collabora, invece che competere soltanto, vince anche unendo gli altri".
Dunque, il segretario regionale dem ha dettato l'agenda: "venerdì prossimo terremo la nostra assemblea regionale, tornerà a trovarci il ministro Andrea Orlando per ribadire la centralità del lavoro: dobbiamo tornare ad essere pienamente il partito del lavoro. Permettetemi la battuta: ci siamo definiti, in passato, il partito delle primarie o dei congressi, sempre il partito di qualche forma di selezione della classe dirigente interna; lo ripeto, dobbiamo tornare ad essere il partito del lavoro, delle lavoratrici e dei lavoratori: se non lo facciamo, perdiamo la nostra identità. Il 5 novembre, poi, convocheremo il Comitato delle Idee, un appuntamento con personalità importanti che hanno deciso di dare una mano all'Abruzzo attraverso il Pd; un paio di settimane dopo, riuniremo la conferenza delle lavoratici e dei lavoratori. Nel frattempo, faremo una task force sulle agorà contro l'astensionismo: abbiamo colto questo dato drammatico che, probabilmente, si deve a diversi fattori, non ultima la paura che ancora c'è tra i cittadini e le cittadine, ma che segna indubbiamente la distanza, in particolare dei giovani e delle donne, che si sentono distanti da una politica che si occupa poco e male di loro. Vogliamo usare questo strumento per continuare a coinvolgere tante e tanti che non sono iscritti e provare a riavvicinare, anche così, i cittadini al voto".
A stretto giro, inoltre, si terrà un tavolo di coalizione, con i consiglieri regionali e le forze che si riconoscono nel centrosinistra; "manterremo un dialogo con il M5s che, tra l'altro, si sta dando una organizzazione territoriale che ci consentirà di interloquire in modo più agevole, sebbene in Abruzzo l'interlocuzione sia stata forte e fruttuosa; infine, inizieremo a selezionare le nostre candidature per le prossime regionali: rappresentare il Pd non significa rappresentare una qualunque lista che s'inventa all'ultimo minuto. Bisogna dare voce a tanti amministratori, a tanti circoli: ebbene, vogliamo dare alle candidate e ai candidati il tempo di essere il volto giusto del Pd che vogliamo".
Fina si è concesso un'ultima riflessione, in coda alla conferenza stampa: "dobbiamo fare in modo, anche dall'opposizione, che l'Abruzzo non perda il treno della ricostruzione post pandemica; tifare per la sconfitta dell'Abruzzo non ci appartiene: ci facciamo parte diligente per sostituire la regione tutte le volte che ne avremo la possibilità e la capacità".