L’Archivio di Stato dell’Aquila è al collasso.
Di recente, sono stati collocati in pensione tanti archivisti e amministrativi che non sono stati sostituiti; a gennaio, l’ufficio amministrativo rischia di restare completamente sguarnito e non ci saranno più neanche gli archivisti se non s’interverrà per tempo.
E’ un problema enorme, in particolare nell'aquilano ancora interessato dai processi di ricostruzione; l’Archivio di Stato, infatti, conserva, tra l'altro, gli atti del Genio civile del Novecento e i provvedimenti della commissione edilizia comunale relativamente al secondo Dopoguerra. Si tratta di documenti fondamentali per avere i permessi a costruire relativi alla ricostruzione post-sisma e il via libera ai cantieri finanziati col 110%, se non conservati dalle famiglie.
Insomma, rischiano di fermarsi persino i processi di ricostruzione.
Sulla vicenda si è riunita stamane la Commissione Politiche sociali, su impulso del vicepresidente Giancarlo Della Pelle e della consigliera Ersilia Lancia, entrambi di Fratelli d'Italia. “Ben presto la struttura si troverà ad affrontare una situazione di vero e proprio stallo nel caso in cui il personale d'ufficio che si appresta al pensionamento, sia nella dirigenza che tra gli archivisti, non venisse prontamente sostituito”, hanno ribadito stamane Della Pelle e Lancia che hanno raccolto l’allarme lanciato dalla direttrice dell'Archivio, Sebastiana Ferrari, che stamane ha dipinto un quadro a tinte fosche.
In Commissione si è discussa la possibilità che gli ordini professionali possano collaborare alla soluzione del problema, mettendo a disposizione, magari, personale per tamponare l’emergenza, almeno per la gestione dei documenti del Genio civile e del Comune; d’altra parte, anche l’Ente potrebbe intervenire sebbene i margini di manovra siano davvero stretti.
Per determinare la strada da seguire, si è deciso di convocare un Consiglio comunale straordinario da tenersi in tempi piuttosto stretti, coinvolgendo, tra l’altro, la Regione e la Biblioteca Tommasiana.
L'Archivio dell'Aquila è tra i più antichi del Sud Italia: conserva circa 20 km di materiali – atti notarili, pergamene, archivio civico aquilano e così via, persino gli atti del Vajont - una Istituzione che ha un’utilità storico-culturale oltre che economica e sociale.