Giovedì, 13 Gennaio 2022 13:06

Centrale 118, Pd a Biondi: "Conferenza stampa elettorale". La replica del sindaco dell'Aquila

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"Una conferenza stampa da becera campagna elettorale che mostra l’affanno della destra a dimostrare che ha fatto qualcosa in questi anni; al contrario, proprio ieri e’ stato plateale il buco nero della sanità aquilana".

E' l'affondo dei parlamentari Stefania Pezzopane e Luciano D’Alfonso e dei consiglieri regionali dem Silvio Paolucci, Pierpaolo Pietrucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli che commentano, così, la conferenza stampa tenuta ieri, all'Emiciclo, per annunciare l'approvazione del progetto esecutivo per la realizzazione della centrale operativa del 118 all'Ospedale San Salvatore dell'Aquila.

"In pompa magna, tutta la destra abruzzese si è ritrovata per presentare un progetto esecutivo. A Pescara, in pochi mesi, hanno realizzato ed inaugurato un ospedale COVID con 13 milioni di investimento; a L’Aquila, in tre anni, dobbiamo accontentarci di una elaborazione grafica".

I dem si dicono "stupiti" delle affermazioni del sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi che ha addebitato alla precedente giunta regionale di centrosinistra la mancata realizzazione della centrale, "dimostrando anche una scarsa conoscenza dei meccanismi di cui si dice interprete. Dovrebbe semmai cercare la risposta a tale situazione nell’inerzia dei tre anni di governo del centrodestra e nella mancata programmazione della sanità da parte della Giunta Marsilio che, fino ad oggi, non ha ancora prodotto un atto, se è vero che gli atti di programmazione sono ancora quelli della Giunta di centrosinistra e sono fermi al 2018. Come sono fermi i 500 milioni di investimenti sulla rete ospedaliera che quel buon governo ha messo in cantiere e che avrebbero consentito alla centrale di prendere vita ben prima, se con l’arrivo di Marsilio non si fosse bloccato tutto il lavoro".

"Meraviglia inoltre che, come membro del Comitato ristretto dei Sindaci della Asl, Biondi non sappia che non si possono utilizzare le risorse senza atti di programmazione – incalzano i rappresentanti del Pd in Parlamento ed in Regione – Un’inerzia, quella della Regione guidata da Fratelli d’Italia, divenuta persino imbarazzante per l’Abruzzo, dopo i ripetuti e severi richiami da parte del Tavolo tecnico di monitoraggio della sanità. In quelle carte Biondi troverà la risposta veritiera al perché il progetto non ha visto la luce; infatti, nei verbali delle riunioni di Tavolo e Comitato del 18 dicembre 2020 e poi del 20 luglio e 5 agosto scorsi è scritto e ribadito chiaramente che 'per poter finanziare l’intervento in oggetto con risorse a valere sull’ex articolo 20 della legge 67 del 1988 è necessario che la regione Abruzzo trasmetta la relativa proposta di accordo di programma. L’adozione del documento di programmazione della rete ospedaliera è propedeutico anche all’accesso delle risorse ex articolo 20 della legge sopracitata'. Questa è la storia, che, però la destra ha cambiato, rinunciando a diversi progetti e promettendo riqualificazioni che non è ancora stata in grado di portare avanti, così come non è stata capace di fare uno straccio di programmazione in grado di attivare, come la legge prevede e a catena, tutti gli importanti investimenti sulla rete ospedaliera che erano stati progettati da chi li ha preceduti e che rischiano di restare fermi per tutta la consiliatura, visto che siamo nel quarto anno e non abbiamo ancora nulla di concreto sulla sanità".

Di questo si deve preoccupare Biondi "e su questo si dovrebbe attivare – evitando di fare polemiche boomerang come quest’ultima - perché sul territorio vengano attivati, in questa fase della pandemia, i servizi territoriali indispensabili per dare una risposta concreta alla comunità. Invece, l’inerzia che Biondi premia ha prodotto solo debiti che ci riporteranno ad un commissariamento del comparto che pagheranno gli abruzzesi tutti, come l’Aquila ha pagato l’attesa di quanto previsto in questi tre anni di governo della Regione. E qualche volta - concludono i dem - il sindaco dell'Aquila si ricordi di ringraziare per tutte le ingenti risorse che, grazie al Pd ed al governo, sono arrivate all’Abruzzo per la sanità durante il governo Conte 2 e adesso con il governo Draghi".

La replica di Biondi: "Pezzopane si accorge della sanità dopo anni di torpore. D’Alfonso e Paolucci difendono le loro scelte sciagurate"

"Che Luciano D'Alfonso e Silvio Paolucci difendano le scelte fatte nella sciagurata stagione dei fondi per l'edilizia ospedaliera mai spesi non stupisce, sorprende che li seguano a ruota le quinte colonne aquilane, a partire dalla deputata Stefania Pezzopane che, dopo anni di torpore, si accorge della sanità del capoluogo".

Lo afferma in una nota il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, in risposta al comunicato stampa diffuso ieri da alcuni esponenti del Partito democratico in merito alla realizzazione della centrale operativa del 118.

"La Pezzopane non ha mosso un dito quando D'Alfonso stravolse la Rete dell'emergenza-urgenza predisposta da Gianni Chiodi, nella parte in cui parlava di un'unica centrale operativa per tutto l'Abruzzo all'Aquila, divenute poi due nell'epoca del centrosinistra - aggiunge Biondi - La Pezzopane non ha detto una parola quando è stato imposto il turn-over al 20% del personale, per cui ogni cinque pensionamenti si poteva assumere un solo operatore, la Pezzopane non ha fiatato quando si è tentata la strada scellerata, e poi sventata dalle proteste del centrodestra, di un project financing capestro per il San Salvatore".

Ed è proprio questo il nodo del blocco delle risorse previste nel terzo accordo di programma per l'edilizia sanitaria, sottolinea Biondi: "l'ingresso prepotente dei privati nella strategia di messa in sicurezza sismica di alcuni ospedali dell'Abruzzo, Avezzano, Lanciano e Vasto, che in precedenza prevedevano solo l'apporto pubblico. È solo per inseguire questa prospettiva, fragorosamente tramontata, che vengono immobilizzati oltre 100 milioni di euro, poi diventati 144, in un continuo rimpallo di carte tra Regione Abruzzo e ministero della Salute, e nel braccio di ferro rimane stritolata la centrale operativa del 118, il cui costo previsto di 6,3 milioni di euro era coperto con 4 milioni a carico dello Stato e 200mila della Regione, con la generosa donazione post sisma della Regione Emilia-Romagna di 2,1 milioni".

Aggiunge Biondi: "Posseggo un'ampia documentazione, che posso mostrare in qualsiasi momento, anche in un confronto pubblico con Paolucci, che testimonia quanto affermo: compresa la richiesta che il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici in sanità fa alla Regione di ribadire la garanzia sulla sostenibilità economico-finanziaria dei project. Tanta è la voglia di consegnare ai privati la costruzione e la gestione dei tre ospedali, anche nella parte relativa alle tecnologie sanitarie, che a febbraio 2018 Paolucci si premura di scrivere al ministero dichiarando la disponibilità della Regione a coprire con il proprio bilancio le rate di canone per un importo di circa 18 milioni di euro a partire dal 2021, quindi scaricando sulla legislatura successiva i costi di questa spericolata operazione. Questo ha bloccato gli investimenti in Abruzzo, non altro, ed è solo grazie all'attuale presidente della Regione, Marco Marsilio, e alla sua amministrazione se oggi finalmente il progetto del 118 vede la luce, con la scelta di destinare a febbraio 2021 quasi 2 milioni di euro delle donazioni di Banca d'Italia che lo rende 'autonomo' rispetto alla programmazione del terzo stralcio. È grazie all'attività congiunta portata avanti insieme al Comune se si è sbloccato il contributo dell'Emilia-Romagna attraverso la condivisione della realizzazione di un lotto funzionale ed è grazie a chi guarda alla sanità solo e soltanto come bene pubblico se un domani le aree interne avranno un presidio a servizio delle popolazioni che le abitano".

Ultima modifica il Venerdì, 14 Gennaio 2022 15:32

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