"Oggi, non siamo qui per presentare un simbolo: siamo il Partito democratico, la più importante forza politica del centrosinistra, in città e nel paese. Siamo qui per rivendicare il lavoro fatto in questi anni per L'Aquila, anteponendo il bene della città a qualsiasi logica di appartenenza politica".
Parole della segretaria cittadina dem Emanuela Di Giovambattista che, stamane, ha aperto così la conferenza stampa convocata dal partito nella sede di via Paganica; accanto alla segretaria, la deputata dem Stefania Pezzopane, candidata sindaca del centrosinistra alle amministrative del 12 giugno. Intorno al tavolo, i consiglieri regionali Silvio Paolucci e Pierpaolo Pietrucci, il presidente del partito Carlo Benedetti, il segretario del circolo di Sassa Quirino Crosta, i consiglieri comunali Stefano Palumbo e Stefano Albano, ricandidati nella lista dem, la portavoce delle Democratiche Eva Fascetti, anche lei candidata alla carica di consigliere, e il segretario dei Giovani democratici Paolo Antonelli.
Di Giovambattista ha messo in evidenza i risultati colti dal Pd, dalla filiera locale a quella nazionale, per la ricostruzione dell'Aquila e del cratere: "E' stato un governo Pd a strutture i fondi per la ricostruzione; è stato un ministro Pd, Vincenzo Amendola, di concerto con David Sassoli, a risolvere l'annosa questione della richiesta restituzione delle tasse sospese a seguito del terremoto; è stato il nostro partito, col ministro Dario Franceschini, a scommettere sul rilancio culturale del territorio, portando all'Aquila il festival Jazz e la sede distaccata del MAXXI; sono stati i nostri parlamentari, ed in particolare va messo in evidenza il lavoro svolto da Stefania Pezzopane, a far approvare una mole di norme per il territorio, e penso alla stabilizzazione dei precari e al fondo complemetare al Pnrr. Fatti concreti, non chiacchiere".
Ha aggiunto la segretaria cittadina: "Abbiamo avuto, e continueremo ad avere la libertà di occuparci dell'Aquila al di là dell'appartenenza partitica; ricordo che il Pd aquilano ha ammainato le sue bandiere criticando il governo guidato da Mario Monti, che pure il partito sosteneva, perché non stava garantendo i fondi necessari alla ricostruzione; l'allora sindaco Massimo Cialente restituì la fascia tricolore per le stesse ragioni pur essendo primo ministro Enrico Letta. Insomma, non siamo come il sindaco Pierluigi Biondi che ha le mani legate dal presidente della Giunta regionale Marco Marsilio per ragioni partitiche".
La differenza con centrodestra - ha proseguito Di Giovambattista - "è che noi, quando governiamo, lo facciamo avendo in mente una visione, un progetto; purtroppo, in questi anni L'Aquila è stata governata inseguendo le emergenze del momento. Il progetto strategico che abbiamo messo in campo nel post terremoto, puntando sulla formazione e sull'alta conoscenza, continua a dare i suoi frutti ancora oggi: gli investimenti decisi dal Governo sulla città, la scuola di formazione dei Vigili del fuoco e così la scuola della Pubblica amministrazione, stanno dentro quella visione. E pare incredibile che a rivendicarli, oggi, sia il sindaco Biondi che, tra l'altro, è esponente di un partito che sta all'opposizione dell'esecutivo Draghi".
Ora, L'Aquila ha bisogno di un nuovo piano strategico, ha incalzato la segretaria cittadina dem: "mai come oggi, abbiamo a disposizione una mole straordinaria di fondi - e risorse del Pnrr, quelle del fondo complementare, il programma Restart, i fondi strutturali europei - per disegnare una città attrattiva, aperta al lavoro, green, vocata al turismo, connessa e inclusiva. Non possiamo perdere la straordinaria occasione di sfruttare le risorse disponibili per il rilancio del territorio, disperdendole in piccoli interventi ordinari". La filiera regionale e nazionale - ha assicurato Di Giovambattista - "è a disposizione per sottoscrivere, insieme, un nuovo patto per L'Aquila; siamo compatti al fianco della nostra candidata sindaca, Stefania Pezzopane, che ha l'autorevolezza, l'esperienza amministrativa e la capacità politica di mettersi alla guida di un grande progetto di rilancio della città".
Il Pd "c'è sempre stato con tutte le sue articolazioni, in ruoli sia di maggioranza che di opposizione, guarando sempre al bene comune" ha ribadito il capogruppo Stefano Palumbo, che sarà capolista alle amministrative del 12 giugno; "come consiglieri comunali di opposizione, in questi anni, abbiamo potuto contare sempre su una filiera, dal livello locale al parlamento passando per il governo e il parlamento europeo, che è stato il vero valore aggiunto per chi, come noi, ha deciso di impegnarsi in politica. Penso all'edilizia scolastica, il cavallo di battaglia di Biondi alle elezioni del 2017 allorquando promise di ricollocare gli studenti aquilani in scuole sicure nei primi 100 giorni di mandato: sono passati cinque anni e non è ancora così; ebbene, le nostre battaglie a livello locale sono state colte dal governo Gentiloni che ha introdotto norme derogatorie per dare al sindaco dell'Aquila gli strumenti utili per poter accellerare sulla ricostruzione dell'edilizia scolastica. Ed è stato sempre il Pd a farsi carico di prorogare quella opportunità che Biondi non aveva saputo cogliere, attraverso un emendamento della deputata Stefania Pezzopane. Con la pandemia, poi, sono state introdotti ulteriori strumenti che conferiscono, oggi, poteri commissariali ai sindaci: norme varate dai diversi governi su impulso della filiera Pd, con Fratelli d'Italia comodamente all'opposizione che sui territori può beneficiare, però, del nostro lavoro", l'affondo di Palumbo.
Di qui, l'appello del capogruppo ai cittadini aquilani "affinché facciano mente locale sul lavoro messo in campo dal Pd in questi anni: il nostro - ha aggiunto Palumbo - è stato un lavoro sempre propositivo, con l'unico obiettivo di migliorare i servizi, di renderli più efficienti. Il confronto, pure serrato, con la maggioranza in Consiglio comunale non è mai stato strumentale: purtroppo, la maggior parte delle nostro proposte non sono state colte dal centrodestra che si è mostrato chiuso ad ogni confronto. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: è saltata la fusione di Ama in Tua, che pure avevamo avviato nella passata legislatura, con il conseguente investimento di milioni di euro dei cittadini, e con il sacrificio dei lavoratori della partecipata che hanno rinunciato ad una fetta di retribuzione, per un servizio che oggi è assolutamente inefficiente; per non parlare della mancata pianificazione urbanistica, con la maggioranza che si è limitata a portare in Consiglio un numero impressionante di varianti con una sorta di politica on demand, dello stallo della ricostruzione pubblica, dello stato d'abbandono in cui versano gli impianti sportivi mentre l'amministrazione 'compra', letteralmente, il titolo di Capitale europea dello sport. E potrei andare avanti a lungo".
Il consigliere comunale Stefano Albano, anche lui ricandidato alle prossime amministrative, si è soffermato sui due concetti chiave della conferenza stampa: il progetto strategico per un rilancio dell'Aquila, e la filiera dem per realizzarlo attraverso un vero e proprio patto per L'Aquila. "Quando ci si approccia a progetti strategici si deve partire dagli strumenti a disposizione; ebbene, deve essere chiaro agli aquilani che i prossimi cinque anni determineranno il destino della città per decenni: è stato già detto, non abbiamo mai avuto tante risorse come oggi. Ai 200 miliardi del Pnrr, cui si concorre rispondendo a bandi e ne abbiamo già perso uno, per la rigenerazione urbana, che metteva a disposizione 20 milioni di euro, si sommano il miliardo e 800 milioni del fondo complementare per i crateri sismici, i 2,6 miliardi a disposizione dell'Abruzzo a valere sulla programmazione comunitaria 2021/2027, i 140 milioni del Restart oltre ai 250mila metri quadrati di patrimonio immobiliare pubblico che si potrebbe, e dovrebbe, mettere a valore. A dire che gli strumenti ci sono, ora va elaborata una strategia, una visione".
Visione che, in questi anni, è drammaticamente mancata. "La sensazione di chi ha investito e investe sulla città è che, oggi, ci siano meno opportunità rispetto a cinque anni fa; d'altra parte, circolano meno soldi se è vero che il tiraggio della ricostruzione privata, con ciò che genera in termini di indotto, è passata da circa 1 miliardo l'anno del 2017 a 300/400 milioni di euro stando ai dati forniti dall'Ance. Per non parlare dei festival nazionali cancellati per motivi ideologici, o regalati ad altre città, che pure producevano un ritorno economico importante: il festival degli Incontri, il festival della Montagna, il festival della Partecipazione. E a proposito di partecipazione, col centrosinistra alla governo del Comune e della Regione le scelte erano condivisi a tavoli partecipati dai portatori di interesse, penso al tavolo della ricostruzione che si riuniva ogni mese: col centrodestra, questa modalità virtuosa è stata smantellata. E non si è stati capaci neanche di cogliere le proposte che pure sono arrivate dall'opposizione: penso al progetto strategico di rilancio del centro storico, che abbiamo scritto noi e che abbiamo fatto approvare dal Consiglio comunale all'unanimità dopo averlo condiviso con residenti e commercianti, rimasto chiuso in un cassetto".
In chiusura di conferenza stampa, l'intervento della candidata a sindaca Stefania Pezzopane: "Oggi il Pd dice alla città che c'è, oggi diciamo alla città che siamo tanti e determinati a cambiare il destino della città dell'Aquila. E' il giorno dell'orgoglio dem: siamo determinati a vincere le elezioni. Insieme. Vogliamo riaprire le porte di una città che, in questi anni, si è arroccata, si è chiusa in se stessa, incapace di dialogare con i cittadini cui ha chiesto, di fatto, accondiscendenza sulle scelte assunte. Vogliamo mettere in campo un nuovo progetto strategico, fatto di patti con le forze sociali e con il territorio: l'obiettivo è unire, in una pianificazione complessiva, il centro città con le periferie e i nostri borghi. Per farlo, vogliamo aprire un dibattito con la città e sfideremo il sindaco Biondi a scendere in campo, a discutere con noi: la logica della pacificazione, artificiosamente richiamata dal primo cittadino per evitare il confronto, la rispediamo al mittente. Invitiamo il sindaco a confrontarsi sulle criticità e sulle soluzioni per risolvere i problemi".
In queste elezioni, "nessuno è defilato" ha tenuto a ribadire Pezzopane, "né i candidati nella lista del Pd, che ringrazio, né coloro che, pure non candidati, stanno dando un grande aiuto; d'altra parte, la nostra è una operazione di rinnovamento, fin dalla lista: il mio compito sarà quello di traghettare una nuova classe dirigente alla guida della città".