Presunta "irregolarità delle procedure adottate nell'emanazione del bando di gara". L'esposto relativo all'impianto delle nuove Fontari, è arrivato ieri alla Procura della Republbica. A presentarlo, la senatrice del Movimento cinque stelle Enza Blundo.
Eppure, dentro lo stesso gruppo aquilano del Movimento di Beppe Grillo si levano voci di protesta contro la mancata condivisione dell'operazione: "Blundo ha fatto di testa sua e non è la prima volta - afferma Giorgio Fioravanti del gruppo aquilano pentastellato - dentro M5S L'Aquila siamo composti in vari tavoli di lavoro tra cui quello relativo all'ambiente costituito da poche persone rispetto al totale. Blundo avrebbe dovuto condividere il comunicato con tutti e non l'ha fatto anche perché non tutti sono d'accordo".
Quella del rilancio del Gran Sasso, secondo Fioravanti, "è una questione molto delicata e vanno prese in considerazione anche altri aspetti come per esempio l'indotto che gira intorno al rinnovamento degli impianti".
Lo scorso marzo, l'Ufficio speciale per la Ricostruzione ha trasferito nelle casse del Comune più di nove milioni di euro per lo sviluppo del Gran Sasso aquilano e almeno altri sei dovrebbero arrivare come previsto step by step nel Piano industriale.
"Mi sembra eccessivo inoltre - continua Fioravanti - definire il progetto di sostituzione come 'devastante per l'ambiente'. Di certo può essere modificato e sono d'accordo che le cose vanno fatte nel pieno rispetto delle leggi ma da qui a mettere i bastoni tra le ruote ad un progetto già finanziato condividendo poco o niente con gli altri ce ne passa".
La senatrice Blundo dal canto suo conferma di aver inviato l'esposto in Procura e si difende dagli attacchi: "Nel gruppo locale dell'Aquila abbiamo il tavolo ambiente ed io mi sono interfacciata con loro. Non ero tenuta ma l'ho fatto perché ho questa linea di relazionarmi sempre con i cittadini, ma c'è da dire che io sono la portavoce eletta e sul blog di Grillo è stato scritto che hanno titolo a pubblicare a nome dei 5stelle solo gli eletti. Non so che discorso Fioravanti vuole fare."
Fin qui i non trascurabili problemi di democrazia all'interno del Movimento di Beppe Grillo. La senatrice nel merito conferma a NewsTown la sua contrarietà all'opera, giudicata come "un investimento inefficiente" quando invece "sarebbe da risistemare la vecchia funivia e sfruttare il percorso esistente". Specifica di aver agito in autonomia anche rispetto al coordinamento di "Emergenza Abruzzo", più notoriamente contrario al progetto ("non so come abbiano preso l'iniziativa dell'esposto, con loro condivido la contrarietà all'intervento"), ma sottolinea che la sua iniziativa è finalizzata "ad appurare che la procedura del bando sia stata o meno corretta".
Per l'attuale vice Presidente della Regione Giovanni Lolli, appassionato di montagna che già prima del suo attuale incarico faceva le veci del Comune sul progetto di rilancio del Gran Sasso aquilano, "il bando è stato fatto nel rispetto della legge". Lolli ammette che "la Valutazione d'impatto ambientale è stata presentata dopo l'appalto di gara ma questo resta comunque subordinato alla valutazione". Una procedura che, secondo l'esponente del Pd, è "anomala ma non illegittima o illegale, determinata dalla necessità di fare presto e iniziare quanto prima l'opera".
"Nessuno - afferma Lolli - è così matto da iniziare i lavori prima dell'approvazione del Via. Se questa non dovesse arrivare infatti, o dovesse stravolgere il progetto, la garà sarà da rifare".
Il Vice Presidente non vuole commentare la vicenda sotto il profilo dell'esposto e dell'aspetto giudiziario: "Mi interessano altri aspetti e su questi purtroppo devo dire che stanno parlando anche persone che non hanno mai messo piede sul Gran Sasso, e comunque le argomentazioni contrarie alle nuove Fontari di chi invece il Gran Sasso lo conosce non mi convincono".
Lolli si dice ben disposto a recepire le considerazioni sulle aree di monitoraggio Lter: "Coi tecnici si è già messa a punto una variazione di 10metri per non andarle minimamente ad impattar. Mi auguro - aggiunge - che la commissione per il Via valuti scrupolosamente quanto rapidamente il progetto e le obiezioni di merito. Non mi interessano invece le obiezioni di chi vuole solo strumentalmente perdere tempo e ritardare lo sviluppo del Gran Sasso, per una volta finanziato".
Ma a questo punto quali sarebbero i tempi per i lavori? "Se la Via venisse approvata per settembre - conclude Lolli - i lavori potrebbero partire subito e continuare anche fino a dicembre. A quel punto chiederemmo una proroga per il vecchio impianto in modo da far partire comunque la stagione e poi proseguire i lavori a primavera".
Di certo, dopo il fallimento dell'aeroporto e con la vicenda Accord Phoenix ancora incerta, per l'amministrazione Cialente sarebbe davvero un colpo mortale non riuscire a raggiungere l'obiettivo del rilancio del Gran Sasso. Che, fondi alla mano, non sembra impossibile.