Il Gruppo del Partito Democratico al comune dell'Aquila, composto dal capogruppo, Stefano Albano, dal presidente della commissione di garanzia, Stefano Palumbo, dall'onorevole Stefania Pezzopane e dalla dott.ssa Eva Fascetti intervengono, con una nota, sulla vicenda del rinnovo dei componenti lo staff del Sindaco Biondi.
"Le assunzioni di 20 persone nello staff elefantiaco del sindaco Biondi, sono a nostro giudizio un fatto grave, che non trova né precedenti né parallelismi in nessuna città d’Abruzzo. Dal confronto tra l'ultima delibera di giunta con quelle degli anni precedenti si registra sotto l'amministrazione Biondi un aumento della spesa relativa al cosiddetto “personale di staff” pari ad oltre il 250%, con un graduale e costante incremento dei costi dai 174.000 € sostenuti nel 2017 ai 445.000 € stanziati nell'aggiornamento del Piano Economico di Gestione 2022.
La nostra attenzione non è sulle persone, né sui nomi dei 20 collaboratori scelti, sulla base di criteri chiaramente fiduciari, di cui risponde direttamente il Sindaco. Ci chiediamo però come sia giustificabile una task force così massiccia quando, solo per avere un metro di paragone, per la stessa funzione di supporto nessuna delle altre città capoluogo abruzzesi (Pescara, Teramo e Chieti) supera le 4 unità.
Riteniamo sia dovere del primo cittadino darne spiegazione agli aquilani, chiarendo a quali fondamentali attività verranno assegnati, quali sono i loro compiti e funzioni e sgomberando se possibile anche il dubbio che molti di essi siano funzionali alla imponente macchina comunicativa (supportata da ulteriore personale interno o in comando) con cui il sindaco declama quotidianamente le sue gesta ed un’efficienza amministrativa ben lontana dalla cruda realtà dei fatti.
Una cosa è certa, in un momento di grande preoccupazione, con restrizioni e sacrifici a cui tutto il paese è chiamato, la decisione di aumentare vertiginosamente il costo del proprio staff appare inopportuna e ingiustificabile. I recenti fatti di cronaca mettono in evidenza le fragilità della nostra città e suggeriscono che ci sarebbe probabilmente bisogno di più psicologi, assistenti e mediatori sociali da impegnare su problematiche di interesse comune, piuttosto che di personale addetto al culto della personalità del primo cittadino."