Mercoledì, 19 Ottobre 2022 10:39

Modifica legge elettorale regionale: Romano chiede consiglio comunale

di  Redazione

"Chiedo un consiglio comunale straordinario e urgente sulla notizia che vede il presidente della Regione, Marco Marsilio, aver depositato una modifica alla Legge elettorale regionale esistente con, tra l’altro, una evidente sgrammaticatura istituzionale, essendo stato Marsilio ricandidato presidente dalla sua maggioranza". Lo ha detto il consigliere Paolo Romano

"L’assise comunale del capoluogo - prosegue - non può esimersi dal dibattere l’introduzione di novità sostanziali nell’esercizio del voto che vedono soccombere le aree interne, le nuove candidature e la rappresentanza di genere. Si tratta infatti di modifiche che vedono l’abolizione delle quattro circoscrizioni elettorali con, di conseguenza, candidati eleggibili su base regionale e non più su base provinciale; un nuovo quadro che porta inevitabilmente le aree interne, notoriamente con densità abitativa minore rispetto alla costa, a soccombere rispetto alle popolose province di Pescara e Chieti".

"Sparirebbe infatti la rappresentanza che vede numeri certi per gli eletti di ogni provincia. Aumentando poi sensibilmente il bacino elettorale, le eventuali nuove proposte politiche che non dispongono di cospicui finanziamenti per la campagna elettorale vengono di fatto penalizzate. Viene infine introdotta anche la tripla preferenza di genere, con la possibilità per l’elettore di esprimere tre preferenze che comprendano candidati di entrambi i generi".

"Come è facilmente intuibile - attacco Romano, la previsione della tripla preferenza in luogo della doppia, penalizzerebbe le donne che vedrebbero ridursi le possibilità di essere elette, annullando di fatto la portata riequilibratrice dell’attuale sistema in vigore; se la “doppia preferenza”, infatti, risponde pienamente al principio della parità delle condizioni di partenza per uomini e donne, non si può sostenere altrettanto per la tripla preferenza".

"Inoltre chi sbagliasse questa modalità di voto vedrebbe annullate la seconda e terza preferenza, altro escamotage che costituisce una concreta minaccia per la democrazia paritaria del Paese. Marsilio e Fratelli d’Italia cercano di fare filotto ad un anno dalla scadenza del mandato con la complicità dei potentati elettorali ed economici della costa: è pertanto necessario intraprendere una discussione in una seduta di Consiglio comunale con l’opportuna presenza dei consiglieri regionali eletti in provincia, della consigliera di parità in Regione e dei sindaci del nostro territorio".

La nota di Silvio Paolucci

“Pensa già alla nuova legge elettorale il Presidente della Regione Marco Marsilio. A poco più di un anno delle regionali del 2024, lui figura come primo e unico firmatario di una proposta di riforma dell’attuale legge elettorale. Una cosa gravissima, che rivela chiaramente quali sono i veri interessi della maggioranza".

"La comunità sta affrontando senza il sostegno della Regione un vero e proprio shock sul caro energia e il Presidente deposita il disegno di legge per le regole elettorali senza condividere alcun tipo di confronto e durante i lavori di un Consiglio che aveva già calpestato ogni diritto delle opposizioni”, durissimo il capogruppo Pd Silvio Paolucci.

“A parte il contenuto, su cui ci esprimeremo una volta noto, è gravissimo il metodo: una proposta “indecente” perché calata dall’alto, che, presentata quasi alla fine del suo mandato, suona più come un diktat che una riforma – incalza Paolucci – Perché le riforme si costruiscono insieme, ascoltando tutte le voci che compongono la pluralità dell’Assise. Mentre, invece, i diktat, si impongono, com’è successo ieri, cosa inedita nella storia della nostra Regione stravolgendo una legge sui debiti fuori bilancio, trasformata nella solita e vergognosa legge omnibus dove c’è di tutto: dalla variazione di milioni di euro, all'abbassamento delle soglie di trasparenza per gli atti della Regione, fino al rinvio dell'elezione dei Consorzi di bonifica, attesa da tutto il comparto agricolo. È grave  - conclude il capogruppo Pd - che il Presidente di un Abruzzo fiaccato da pandemia e rincari abbia pensato al suo futuro e alla prossima campagna elettorale: un atto di forza che è anche un sintomo di evidente debolezza”.

La replica di Marsilio:

"Ho depositato in questi giorni una proposta di riforma della legge elettorale, che da oltre 6 mesi avevo presentato nelle sue linee essenziali e sulla quale aveva avuto occasione di confrontarmi con la gran parte delle forze politiche presenti in consiglio regionale e con l'opinione pubblica attraverso interventi sui media".

"La proposta - prosegue il presidente - reca solo la mia firma e non è impegnativa per la maggioranza. Non fa parte infatti del programma di governo e di mandato, e non costituisce quindi alcun vincolo per nessuno. Questa scelta di non presentare una proposta “blindata” della maggioranza è una scelta di apertura e di rispetto nei confronti delle forze di minoranza oltre che di rispetto della libertà degli stessi partiti di maggioranza, i quali potranno esprimersi sulla proposta, se accoglierla o emendarla come meglio riterranno".

"Sono convinto - conclude Marsilio - che una legge elettorale non debba essere imposta a colpi di maggioranza e laddove possibile debba essere frutto della più ampia condivisione, perché si tratta di stabilire le regole fondamentali del gioco".

Ultima modifica il Mercoledì, 19 Ottobre 2022 12:22

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