di Roberto Ciuffini e Mattia Fonzi - E' ancora vuota la poltrona della direzione regionale per i Beni culturali dell'Abruzzo. Nelle scorse settimane vi abbiamo raccontato dell'addio ufficiale dell'ex direttore Fabrizio Magani, trasferitosi alla direzione generale del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) a Roma. Annunciato - e praticato, per quanto riguarda la straordinaria amministrazione - già dallo scorso aprile, il vuoto nel ruolo di numero uno dei beni culturali dell'Abruzzo sta causando non pochi problemi al pagamento dei lavori per la ricostruzione nei confronti delle imprese, in quanto a queste ultime manca la firma per il mandato di pagamento dello Stato di avanzamento dei lavori (Sal). Una situazione di cui si stanno lamentando da mesi sia i costruttori – è di qualche giorno fa l'appello del presidente dell'Ance L'Aquila Gianni Frattale – sia i lavoratori dei beni culturali, che hanno scritto anche al ministro di competenza Dario Franceschini.
Lo scorso 1 agosto, con la circolare n. 269, il Ministero aveva indetto un avviso per la ricerca di un dirigente che potesse ricoprire il ruolo di direttore regionale ad interim, prima della nomina definitiva. Ma, come riportato su Il Messaggero, a quell'avviso pubblico non ha risposto nessuno. Il fatto aggrava ancor di più una situazione paradossale: in un contesto come quello della ricostruzione post-sisma, l'Abruzzo si trova privo del referente regionale del Mibact.
Nel frattempo, si rincorrono i rumors sul nuovo direttore. Le indiscrezioni parlano di una probabile nomina per Francesco Scoppola. L'architetto, classe 1952, è attualmente direttore regionale per i Beni culturali dell'Umbria, e potrebbe essere designato in Abruzzo ad interim, in attesa di una generale rivoluzione organizzativa all'interno del Ministero. Scoppola, dipendente ministeriale dal 1980, guida la direzione umbra dal 2007. Precedentemente è stato direttore regionale del Molise. Dal 2001 al 2004 è stato anche Sovrintendente regionale delle Marche. Il suo nome era già circolato in primavera, alla notizia dell'addio di Fabrizio Magani.
A prescindere da chi sarà il successore del dirigente veneto, non si sa quanto durerà l'incarico ad interim. Per la nomina definitiva, è probabile che si voglia attendere il tempo necessario per completare la riforma dei Beni culturali, cui sta lavorando il governo Renzi. Oltre ai pagamenti per i lavori della ricostruzione (aspetto di non poco conto) nel capoluogo abruzzese è in ballo anche «L'Aquila è viva», lanciato da Franceschini lo scorso marzo durante una visita in città, progetto che prevede la ricostruzione del capoluogo abruzzese in 5 anni. «L’Aquila è viva» avrebbe una certa autonomia rispetto alla direzione regionale per i Beni culturali, soddisfacendo almeno parzialmente le richieste del sindaco Massimo Cialente, che ha chiesto più volte una direzione generale ad hoc per la ricostruzione del patrimonio culturale.
In tal senso, «L’Aquila è viva» necessiterebbe di una cabina di regia dedicata, che potrebbe essere affidata anche allo stesso Magani. Che, in quel caso, rientrerebbe clamorosamente in partita.
Resta comunque un dato di fatto: la direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell'Abruzzo è vacante dal 16 aprile. Una vacatio che non fa onore al governo Renzi, che già a marzo, per bocca del ministro Franceschini, aveva assicurato che Magani sarebbe rimasto all'Aquila. Salvo poi essere smentito.