Domenica, 30 Novembre 2014 11:27

Case, isolatori sismici: 5mila non sono a norma. Danno da 10milioni

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5mila isolatori sismici sui 7mila montati a L'Aquila non sono omologati né omologabili. E il danno stimato è pari a 10milioni di euro.

C'è un processo penale pendente: in primo grado, Mauro Dolce - Rup del progetto Case - ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. E' stato condannato ad un anno di reclusione e al risarcimento di 3mila euro per le spese legali alle parti civili. Nell'ambito dello stesso procedimento, il gup ha invece rinviato a giudizio gli altri due indagati, Gian Michele Calvi, direttore dei lavori, e Agostino Marioni, dirigente di una delle due ditte fornitrici degli isolatori sismici, la Alga Spa. Il procedimento è tutt'ora pendente al Tribunale dell'Aquila. Il Comune dell'Aquila si è costituito parte civile, in primo grado e nell'appello che dovrà celebrarsi sulla sentenza di colpevolezza a Dolce. Si rischia, però, l'ennesima prescrizione. 

I consiglieri comunali Luigi D'Eramo, Giorgio De Matteis e Emanuele Imprudente, in conferenza stampa, hanno nuovamente sollecitato il presidente della V Commissione, Raffaele Daniele, a convocare una riunione d'urgenza per discutere la vicenda. Così, verrà portata all'attenzione dei commissari, tra l'altro, la missiva inviata dal sindaco Massimo Cialente e dall'avvocatura del Comune dell'Aquila alla Procura regionale della Corte dei Conti e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel maggio 2014.

"La Alga spa - si legge nella lettera - in persona dell'amministratore delegato Agostino Marioni, forniva, per la realizzazione dei suddetti alloggi antisismici, 4896 isolatori sismici a pendolo scorrevole del tipo Algapend per un importo complessivo di euro 7.274.990,00; parte di questi risultavano inidonei e non funzionanti atteso che il campione testato non superava le prove rompendosi macroscopicamente nel corso di esse; altra parte, pur risultando idonei alle prove di funzionamento, non rispondevano alle prescrizioni normative, sia in riferimento allo spessore minimo dell'acciaio, sia alle caratteristiche dell'acciaio fornito".

"Nel corso del giudizio abbreviato - scrivono Cialente e l'avvocato De Nardis - è risultato confermato che tutti i 4896 isolatori dell'Alga spa non solo non erano omologati al momento della fornitura, ma non sono neppure omologabili e neanche conformi al tipo successivamente omologato".

Dunque, appare evidente il danno arrecato al Comune dell'Aquila, "ben superiore rispetto a quello relativo al mero importo della fornitura, in quanto il danno cagionato corrisponde alla totalità della spesa che l'amministrazione dovrà affrontare per eliminare i 4896 isolatori". Si parla di 10milioni, appunto.

Insomma, gli isolatori dovranno essere "rimossi e sostituiti o dovranno essere attuate opere edilizie destinate a conferire idonea resistenza agli edifici ove sono apposti gli isolatori Alga, onde compensarne l'inefficienza o i limiti". Per intenderci, le piastre che poggiano sugli isolatori non omologati sono a Cese di Preturo, Paganica Sud, Tempera, Bazzano, Sant'Elia 1, Sant'Elia 2, Camarda, Arischia, Roio 2, Assergi, Paganica 2, Gignano, Coppito 2, Coppito 3.

In realtà, la spinosa vicenda degli isolatori sismici era all'ordine del giorno della V Commissione già qualche settimana fa, se non fosse che i consiglieri di centrosinistra avevano presentato una pregiudiziale: "Non si può usare la Commissione per risolvere questioni politiche di parte", aveva sottolineato Giustino Masciocco di Sinistra, Ecologia e Libertà. "Come maggioranza, non permetteremo più di discutere del sesso degli angeli. Manca la documentazione, manca una relazione all'argomento: per questa ragione abbiamo fatto saltare la convocazione odierna della Commissione, dopo che il presidente Daniele era stato costretto a convocarla su richiesta pressante di alcuni gruppi consiliari di centro destra, senza, tuttavia, che vi fossero atti amministrativi o documenti sui quali i consiglieri potessero compiere i necessari approfondimenti e, soprattutto, con una inaccettabile genericità dell'unico argomento posto all'ordine del giorno. Riteniamo infatti del tutto inutile, in questa fase e con gli elementi in nostro possesso, parlare di isolatori sismici. Una vicenda, ricordiamo, per la quale c'è stato un pronunciamento del Tribunale e sulla quale è ancora in corso un procedimento giudiziario".

Alla luce della missiva svelata sabato mattina però, i consiglieri di centrodestra sono tornati alla carica, convinti che la lettera sia un atto amministrativo da discutere. "Abbiamo chiesto nuovamente al presidente Daniele di convocare con urgenza la V Commissione che non si è potuta riunire per una inconsistente azione del consigliere Masciocco", ha sottolineato De Matteis. "Siamo dinanzi ad una situazione gravissima, che avevamo già denunciato: la maggioranza, però, non ne vuole parlare, la maggioranza crede che possa passare sotto silenzio".

De Matteis non usa mezzi termini: "Se il sindaco Cialente scrive il vero, se gli isolatori dovranno essere rimossi e sostituiti o se dovranno comunque essere attuate opere edilizie destinate a conferire idonea resistenza agli edifici, siamo sicuri che gli assegnatari non corrano alcun rischio? Vogliamo che venga messo per iscritto che non c'è alcun pericolo". Non solo. "Chi paga ora i 10milioni di euro necessari alle opere di sostituzione o messa in sicurezza degli isolatori? Cosa intende chiedere il sindaco Cialente alla Corte dei Conti e alla Presidenza del Consiglio dei ministri?".

Con l'acquisizione al patrimonio del progetto Case, nel settembre 2012, con oneri totalmente a carico del Comune dell'Aquila, infatti, si è sancito un passaggio irreversibile, ha ribadito De Matteis. "Tentammo di sollevare alcuni aspetti che, già allora, ritenevamo improcrastinabili: la gestione economica delle piastre, la manutenzione ordinaria e straordinaria, la questione delle utenze, gli espropri dei terreni su cui sono stati realizzati gli immobili". Al contrario, "la maggioranza non ha voluto neppure considerare la possibilità di trattare con maggiore cautela l'acquisizione, decisa in tutta fretta. Ad esempio, proponemmo di lasciare a carico dello Stato, per almeno dieci anni, la manutenzione degli immobili. E invece, si scelse di non trattare adeguatamente uno dei problemi più difficili che il Comune dovrà affrontare, con conseguenze drammatiche per la città".

Come già alcuni comitati di assegnatari degli alloggi del progetto Case, anche De Matteis è tornato a denunciare che l'amministrazione sapeva e nulla ha fatto, in questi anni, per evitare il disastro che si sta consumando. Aveva già mostrato le carte, nell'ottobre scorso: già nel marzo 2010, il dipartimento di Protezione civile inviava una nota, al sindaco Cialente, 'con lo scopo di preparare il subentro del Comune dell'Aquila nelle attività concernenti il progetto Case'. Su richiesta del Comune, il Consorzio Case aveva spedito tutte le documentazioni necessarie al passaggio di consegne. E 'a seguito di ciò - si leggeva nella nota - vengono a cessare tutte le attività del Dipartimento della Protezione civile in ordine al predetto progetto'.

Insomma, già a marzo 2010 "l'amministrazione aveva i documenti necessari per affrontare e valutare al meglio la difficile acquisizione del progetto Case che venne formalizzata più di due anni dopo, nel settembre 2012. Per due anni, Cialente non ha fatto assolutamente nulla e ha poi acquisito al patrimonio il progetto Case senza che fossero neppure completati i processi amministrativi di collaudo. Ora, è inutile chiedere aiuto alla Governo. Siamo al dissesto finanziario: chi pagherà le spese di gestione insostenibili del progetto Case? Chi assumerà i costi pari a 10milioni per risolvere la vicenda degli isolatori sismici?"

Domande che meritano una immediata risposta dell'amministrazione.

 

Ultima modifica il Lunedì, 01 Dicembre 2014 14:35

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