Il procedimento per frode pubblica nella fornitura degli isolatori sismici del Progetto Case ha subito l'ennesimo rinvio. E' stata rinviata al 3 febbraio 2015 l'udienza dibattimentale, a causa di un difetto di notifiche agli imputati Agostino Marioni e Gian Michele Calvi.
Il Comitato 3e32, parte civile nel processo insieme al Comune di L'Aquila, si è detto "contrariato" da quanto accaduto e dalla "situazione generale di stallo dei procedimenti che riguardano frodi ai danni della collettività e della ricostruzione". L'avvocato Lorenzo Cappa, che assiste il Comitato, ha così espresso tutto il suo disappunto: "Non solo questo, ma anche procedimenti come quello per la frode pubblica nella fornitura dei bagni chimici Sebach risultano ancora nella fase iniziale, con la prescrizione che si avvicina".
"Non si riesce a capire - ha aggiunto l'avvocato Cappa - come il Tribunale non adotti particolare attenzione a questi procedimenti che interessano la cittadinanza aquilana e a reati di una certa importanza legati al sisma del 2009".
Al centro dell'inchiesta c'è la mancata omologazione degli isolatori sismici posti sotto le piattaforme del Progetto Case. Un'omologazione che era arrivata solo un anno e mezzo dopo la fornitura, non garantendo così che i materiali testati fossero effettivamente quelli utilizzati negli isolatori. Da una perizia successiva, infatti, effettuata su un campione di sei isolatori era venuto fuori che due di questi avevano una combinazione di materiali diversi da quelli dichiarati e che, non solo non avrebbero resistito in caso di sisma, ma avrebbero potuto addirittura prendere fuoco.
Un anno fa c'era stata la prima condanna per Mauro Dolce, responsabile del Progetto case. Il gup del tribunale dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella,lo aveva condannato, con rito abbreviato, ad un anno di reclusione con l'accusa di frode nelle pubbliche forniture. Lo stesso era stato condannato, in primo grado, a risarcire 3mila euro alle parti civili (Comune dell'Aquile e Comitato 3e32) per le spese legali.
Nella stessa udienza il gup aveva rinviato a giudizio gli altri due indagati, Gian Michele Calvi, direttore dei lavori, e Agostino Marioni, dirigente di una delle ditte fornitrici, la Alga Spa. Il processo, fissato per il 3 aprile 2014, era poi slittato ad ottobre. Non sorprende, perciò, che la notizia di un ulteriore rinvio a febbraio abbia suscitato malumori.