Lunedì, 15 Dicembre 2014 13:13

Isolatori sismici, argomento 'tabù': salta di nuovo V Commissione

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Di isolatori sismici, evidentemente, non si deve discutere. Meglio non affrontare il nodo, assai spinoso, dei 5mila isolatori non omologati né omologabili, montati al di sotto dei progetti Case di Cese di Preturo, Paganica Sud, Tempera, Bazzano, Sant'Elia 1, Sant'Elia 2, Camarda, Arischia, Roio 2, Assergi, Paganica 2, Gignano, Coppito 2, Coppito 3.

Altrimenti, sarebbe difficile interpretare il silenzio dell'amministrazione, l'atteggiamento della maggioranza di centrosinistra che, per l'ennesima volta, ha fatto saltare la riunione della V Commissione 'Garanzia e Controllo' convocata dal presidente Raffaele Daniele con, all'ordine del giorno, la discussione sugli isolatori.

Stamane, era prevista l'audizione del dirigente dell'Avvocatura del Comune dell'Aquila, Domenico De Nardis. Non si è presentato, però. Così, il consigliere Angelo Mancini ha presentato una pregiudiziale chiedendo il rinvio della discussione: la richiesta è stata accolta dalla maggioranza di centrosinistra. E il Presidente non ha potuto far altro che sciogliere la riunione.

Non è la prima volta. Non più tardi di un mese fa, infatti, la maggioranza aveva presentato un'altra pregiudiziale per far saltare la discussione. "Non si può usare la Commissione per risolvere questioni politiche di parte", aveva sottolineato Giustino Masciocco di 'Sinistra, Ecologia e Libertà'. "Come maggioranza, non permetteremo più di discutere del sesso degli angeli. Manca la documentazione, manca una relazione all'argomento: così, non è possibile convocare la V Commissione".

Per questa ragione, si era deciso di far saltare la convocazione della Commissione, "dopo che il presidente Daniele - aveva denunciato Masciocco - era stato costretto a convocarla su richiesta pressante di alcuni gruppi consiliari di centrodestra, senza, tuttavia, che vi fossero atti amministrativi o documenti sui quali i consiglieri potessero compiere i necessari approfondimenti e, soprattutto, con una inaccettabile genericità dell'unico argomento posto all'ordine del giorno. Riteniamo infatti del tutto inutile, in questa fase e con gli elementi in nostro possesso, parlare di isolatori sismici. Una vicenda, ricordiamo, per la quale c'è stato un pronunciamento del Tribunale e sulla quale è ancora in corso un procedimento giudiziario, con il Comune dell'Aquila, peraltro, che si è costituito parte civile e ha fatto ricorso contro il mancato riconoscimento del risarcimento provvisionale. Portare questo argomento in quinta Commissione, pertanto, non avrebbe prodotto nessun atto o acquisizione nell'interesse dei cittadini, a fronte, comunque, dei costi sostenuti dalla collettività per la riunione".

Un mese dopo, ecco l'elemento di novità che avrebbe dovuto convincere i commissari di centrosinistra a discutere la vicenda degli isolatori sismici. I consiglieri dell'opposizione, infatti, hanno svelato alla città una missiva inviata dal sindaco Massimo Cialente e dall'avvocatura del Comune dell'Aquila alla Procura regionale della Corte dei Conti e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel maggio 2014.

"La Alga spa - si legge nella lettera - in persona dell'amministratore delegato Agostino Marioni, forniva, per la realizzazione dei suddetti alloggi antisismici, 4896 isolatori sismici a pendolo scorrevole del tipo Algapend per un importo complessivo di euro 7.274.990,00; parte di questi risultavano inidonei e non funzionanti atteso che il campione testato non superava le prove rompendosi macroscopicamente nel corso di esse; altra parte, pur risultando idonei alle prove di funzionamento, non rispondevano alle prescrizioni normative, sia in riferimento allo spessore minimo dell'acciaio, sia alle caratteristiche dell'acciaio fornito".

"Nel corso del giudizio abbreviato - scrivono Cialente e l'avvocato De Nardis - è risultato confermato che tutti i 4896 isolatori dell'Alga spa non solo non erano omologati al momento della fornitura, ma non sono neppure omologabili e neanche conformi al tipo successivamente omologato".
Dunque, appare evidente il danno arrecato al Comune dell'Aquila, "ben superiore rispetto a quello relativo al mero importo della fornitura, in quanto il danno cagionato corrisponde alla totalità della spesa che l'amministrazione dovrà affrontare per eliminare i 4896 isolatori". Un danno stimato in 10milioni di euro.

Insomma, gli isolatori dovranno essere "rimossi e sostituiti o dovranno essere attuate opere edilizie destinate a conferire idonea resistenza agli edifici ove sono apposti gli isolatori Alga, onde compensarne l'inefficienza o i limiti". Danno stimato: 10milioni di euro

Sono passati 7 mesi, nulla è stato fatto. C'è un processo penale pendente: in primo grado, Mauro Dolce - Rup del progetto Case - ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. E' stato condannato ad un anno di reclusione e al risarcimento di 3mila euro per le spese legali alle parti civili. Nell'ambito dello stesso procedimento, il gup ha invece rinviato a giudizio gli altri due indagati, Gian Michele Calvi, direttore dei lavori, e Agostino Marioni, dirigente di una delle due ditte fornitrici degli isolatori sismici, la Alga Spa. Il procedimento è tutt'ora pendente al Tribunale dell'Aquila. Il Comune dell'Aquila si è costituito parte civile, in primo grado e nell'appello che dovrà celebrarsi sulla sentenza di colpevolezza a Dolce. 

Si rischia, però, l'ennesima prescrizione. Non solo. Al di là dell'aspetto squisitamente penale, la vicenda sottende a domande che meriterebbero una puntuale risposta dell'amministrazione. Se è vero che gli isolatori dovranno essere rimossi e sostituiti, o se dovranno comunque essere attuate opere edilizie destinate a conferire idonea resistenza agli edifici, siamo sicuri che gli assegnatari che vivono sulle piastre in oggetto non corrano alcun rischio? E ancora: se il Governo non dovesse rispondere alle sollecitazioni dell'amministrazione, chi si accollerà le spese? Infine, la solita domanda, senza risposta: per quale ragione il Comune dell'Aquila ha deciso di acquisire al patrimonio il progetto Case senza una verifica precisa dello stato dei lavori?

Con l'acquisizione al patrimonio del progetto Case, nel settembre 2012, con oneri totalmente a carico del Comune dell'Aquila, si è sancito un passaggio irreversibile. "Tentammo di sollevare alcuni aspetti che, già allora, ritenevamo improcrastinabili", hanno ricordato - in queste settimane - i consiglieri di centrodestra. "La gestione economica delle piastre, la manutenzione ordinaria e straordinaria, la questione delle utenze, gli espropri dei terreni su cui sono stati realizzati gli immobili. Al contrario, la maggioranza non ha voluto neppure considerare la possibilità di trattare con maggiore cautela l'acquisizione, decisa in tutta fretta. Ad esempio, proponemmo di lasciare a carico dello Stato, per almeno dieci anni, la manutenzione degli immobili. E invece, si scelse di non trattare adeguatamente uno dei problemi più difficili che il Comune dovrà affrontare, con conseguenze drammatiche per la città".

Come già alcuni comitati di assegnatari degli alloggi del progetto Case, anche il centrodestra denuncia - da tempo - che l'amministrazione aveva tutte le carte in mano per evitare il disastro che si sta consumando. Già nel marzo 2010, il dipartimento di Protezione civile inviava una nota, al sindaco Cialente, 'con lo scopo di preparare il subentro del Comune dell'Aquila nelle attività concernenti il progetto Case'. Su richiesta del Comune, il Consorzio Case aveva spedito tutte le documentazioni necessarie al passaggio di consegne. E 'a seguito di ciò - si leggeva nella nota - vengono a cessare tutte le attività del Dipartimento della Protezione civile in ordine al predetto progetto'.

Insomma, già a marzo 2010 "l'amministrazione aveva i documenti necessari per affrontare e valutare al meglio la difficile acquisizione del progetto Case che venne formalizzata più di due anni dopo, nel settembre 2012. Per due anni, Cialente non ha fatto assolutamente nulla e ha poi acquisito al patrimonio il progetto Case senza che fossero neppure completati i processi amministrativi di collaudo. Ora, è inutile chiedere aiuto alla Governo. Siamo al dissesto finanziario: chi pagherà le spese di gestione insostenibili del progetto Case? Chi assumerà i costi pari a 10milioni per risolvere la vicenda degli isolatori sismici?"

Non se ne è potuto discutere neppure stamane. E il tempo passa.

 

Ultima modifica il Lunedì, 15 Dicembre 2014 16:31

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