Giovedì, 30 Maggio 2013 13:09

Ricostruzione, emendamento salva-L'Aquila: in arrivo 1miliardo e 200milioni

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La sensazione è che, oramai, c’è davvero poco da fare: si sta lavorando per ottenere il più possibile quest’anno per poi tentare di reperire le risorse necessarie alla ricostruzione in sede di programmazione della Legge di stabilità. Le possibilità di riattivare un mutuo con la Cassa deposito e prestiti, infatti, sono svanite vista la bocciatura della Banca d'Italia del sistema contributivo agevolato.

Un emendamento all'articolo 8 del Decreto emergenze in sede di conversione in queste settimane, presentato dalla senatrice Pezzopane, prevedeva proprio la reintroduzione della Cassa con un mutuo venticinquennale a fronte di una rata annuale per interessi di 80 milioni. Il parere della Banca d'Italia, però, è stato negativo: il sistema alimenterebbe il debito pubblico. A rischio ci sarebbero, dunque, anche i fondi per l'Emilia, erogati proprio con il mutuo. Non è una sorpresa, in realtà: l’allora ministro Fabrizio Barca ha sempre detto che non si sarebbe tornati indietro.

Intanto in Commissione di merito, in Senato, il Governo ha riaperto la strada ad alcuni degli emendamenti bocciati dalla Commissione bilancio che dovrà tornare ad esaminarli, a partire da quello per la proroga dei precari degli enti locali. “Il decreto emergenze, che prevede risorse e interventi anche per la zona del cratere del terremoto in Abruzzo, giungerà nell'Aula del Senato la prossima settimana”, ha scritto in una nota la senatrice Pezzopane. “Ieri finalmente abbiamo esaminato l'articolo 7 e le commissioni 8a e 13a hanno espresso parere favorevole su alcuni emendamenti, da me proposti, riguardanti l'assistenza alla popolazione e i SAL. Inoltre, e questo è molto positivo, è stata riaperta la discussione sul tema da me proposto con l'emendamento con il quale proponevo l'applicazione di una deroga del patto di stabilità per gli investimenti dei comuni del cratere. Il governo, rappresentato dal sottosegretario De Vincenti che segue il provvedimento, si è riservato una riformulazione del testo una cifra quantificata dal Ministero dell'Economia in circa 30 milioni. Quando la proposta giungerà riformulata nelle commissioni competenti sarà davvero un fatto storico importante”.

“La discussione sull'art 8 in materia di rifiuti”, continua la nota della Senatrice, “sul quale verte anche un emendamento da un miliardo e 400 per la ricostruzione, deve ancora svolgersi e sarà delicatissima. Sul meccanismo del prestito dalla Cassa Depositi e Prestiti pende un fermo giudizio negativo della Banca d'Italia, che lo considera produttore di indebitamento. Io continuo a credere che, su questo punto, occorra aprire un confronto netto con l'Unione europea. Non ricorrendo al meccanismo della Cassa Depositi e Prestiti, bisognerà ricorrere di nuovo al prelievo fiscale: proprio di questo si sta ragionando in queste ore. Vari ministeri, che incalzo costantemente, sono al lavoro".

Ed in effetti una soluzione si è trovata: è stato riformulato il decreto l'emendamento salva-L'Aquila, che verrà presentato direttamente dal governo, come concordato con i relatori del provvedimento. Contiene un nuovo stanziamento per 1 miliardo e 200 milioni, spalmato fino al 2019. I fondi arriveranno grazie ad un piccolo aumento delle imposte fisse di bollo. E' di certo positivo che, con il meccanismo individuato nel tavolo tecnico-politico, il fondo sia immediatamente spendibile previa intesa tra ABI e comuni. "Questi fondi - ha spiegato la Pezzopane - si aggiungono al vecchio stanziamento Cipe, circa 1 miliardo (tra i soldi  già recentemente trasferiti e i circa 400 milioni ancora da trasferire nel 2014). L'intervento complessivo permette di eliminare le giacenze dei progetti già approvati e i nuovi progetti in via di approvazione. Inoltre, trattandosi del rifinanziamento della 135, si prevede un 5% per le attività produttive".

E' solo un primo passo: assolutamente importante, certo, ma niente affatto sufficiente. La situazione, insomma, resta molto complessa. Se ne discuterà, si spera, già martedi quando è prevista la prima visita ufficiale, in città, del ministro Trigilia, l’uomo nuovo del Governo sul territorio.

 

La nota di Stefania Pezzopane

"Finalmente uno spiraglio positivo. Stamattina nel corso di incontro importante con il governo, coordinato dal sottosegretario De Vincenti che segue il provvedimento, si è convenuta una soluzione positiva. Non tutto è risolto, ma non si blocca la ricostruzione nei Comuni del cratere. E’ stata importante la presenza del sindaco Cialente, venuto con Piero Di Stefano e Giovanni Lolli a sostenere le buone ragioni del territorio. In questo decreto c'è un approccio nuovo alla ricostruzione, che viene programmata fino al 2019. La riformulazione dell'emendamento Salva-L'Aquila verrà presentata direttamente dal governo, come concordato con i relatori del provvedimento. Dal niente da cui si era partiti, alla fine questo decreto ci permetterà di affrontare varie situazioni. Recuperato 1 miliardo e 200 milioni dal governo, con piccolo aumento delle imposte fisse di bollo. Non è stato facile e va dato atto al governo Letta di aver voluto dare un segnale concreto. Purtroppo non è possibile utilizzare questa cifra di 1 miliardo e 200 con il sistema della Cassa Depositi e Prestiti, causa dinieghi recenti dell'Ue e di Bankitalia, altrimenti avremmo risolto gran parte della ricostruzione, ma è nostra intenzione sollevare la questione presso il Parlamento europeo e le Commissioni Ue. Con il meccanismo individuato stamattina nel tavolo tecnico-politico, il fondo è immediatamente spendibile previa intesa tra ABI e comuni. Si prevede la concessione dei contributo secondo gli stati di avanzamento e la possibilità quindi di far ripartire la ricostruzione. Questi fondi si aggiungono allo vecchio stanziamento Cipe, circa 1 miliardo (tra i fondi già recentemente trasferiti e i circa 400 milioni ancora da trasferire nel 2014). L'intervento complessivo permette di eliminare le giacenze dei progetti già approvati e i nuovi progetti in via di approvazione. Inoltre, trattandosi del rifinanziamento della 135, si prevede un 5% per le attività produttive. E' del tutto evidente che si tratta di un primo passo importante e che dobbiamo continuare con ulteriori proposte ed interventi finanziari nella prossima legge di stabilità. Sia per la ricostruzione privata che per la ricostruzione pubblica bisogna ancora insistere e combattere”

Ultima modifica il Venerdì, 31 Maggio 2013 02:03

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