Una buona base di partenza; un quadro dalla bella cornice, i cui contenuti, però, sono ancora tutti da definire.
Dopo le stroncature senza appello formulate nei giorni scorsi (ieri l'ultima della serie) da una parte del centrodestra aquilano, quella facente capo a Giorgio De Matteis, il disegno di legge regionale sull'Aquila Città Capoluogo, presentato da Pierpaolo Pietrucci, inizia a raccogliere le prime adesioni e i primi (timidi) consensi, per quanto l'impressione sia che molti la considerino ancora un oggetto da decifrare.
Ieri i capigruppo dei partiti presenti in consiglio comunale hanno incontrato il consigliere regionale del Pd per il primo dei confronti nei quali saranno coinvolti, oltre alle forze politiche, tutti i portatori di interesse del territorio. A costoro sarà chiesto di fornire proposte, suggerimenti e correttivi per migliorare un provvedimento che dovrebbe conferire all'Aquila e ai Comuni del suo comprensorio nuove funzioni amministrative e risorse economiche aggiuntive.
La proposta di legge - è il pensiero di molti - per quanto frutto di un'iniziativa e di un impegno meritori è viziata da una certa genericità di contenuti e soffre di coperture finanziarie (per il momento garantite solo dallo 0,5% del bollo auto) troppo esigue rispetto agli obiettivi che dice di voler perseguire.
Critiche che comunque non sembrano preoccupare troppo Pietrucci: “Come avevo detto anche il giorno della presentazione” afferma il consigliere aquilano “dopo l'illustrazione del progetto di legge di base ci sarebbe stato un dibattito pubblico - aperto non solo ai partiti ma anche a tutti gli stakeholders, nonché alle associazioni, ai comitati e alle istituzioni culturali – con il quale avremmo stabilito delle modalità di intervento. Il resto, le polemiche dovute alle invidie o alle contrapposizioni, non mi interessa”.
Anche Cialente respinge al mittente le critiche lanciando una stoccata a De Matteis: “Secondo me il centrodestra non ha letto la legge. Le coperture derivanti dal bollo auto servono per dare alla legge un terreno di appoggio. Per il resto sono previsti finanziamenti addizionali che arriveranno dai fondi nazionali ed europei. Mettiamo che l'Abruzzo debba dividere 200 milioni tra le 4 province: una quota maggiore andrà all'Aquila proprio in virtù del ruolo che la Regione le riconosce con questa legge. Per quanto riguarda le altre polemiche, le ritengo molto stupide, mosse da chi è stato in Regione 12 anni, ricoprendo incarichi importantissimi, senza aver mai dato prova della minima capacità politica e progettuale”.
Pietrucci ammette che il testo da lui scritto e depositato è il frutto di una mediazione politica intessuta soprattutto con il presidente della Regione D'Alfonso ma nega che vi sia stato un compromesso giocato al ribasso: “Sì, il testo di base era più forte ma capisco che così com'era avrebbe aperto delle lacerazioni che avrebbero a loro volta portato all'impossibilità di approvare un progetto di legge per L'Aquila Capoluogo”.
“Si tratta sicuramente di un primo passo visto che la proposta fa parte del programma di mandato di D'Alfonso” dice Ettore Di Cesare (Appello per L'Aquila) “ma l'articolato mi sembra abbastanza povero e non contiene tutti gli impegni assunti dallo stesso D'Alfonso in campagna elettorale. Inoltre vengono messe sul tavolo troppe priorità: quando si hanno poche risorse, tuttavia, sarebbe meglio concentrare quelle che ci sono su pochi ambiti. Un aspetto invece molto positivo è che la legge non prende in considerazione solo il Comune dell'Aquila ma l'intero territorio, del quale fanno parte anche i Comuni limitrofi”.
“La legge è una buona base di partenza che potrà e dovrà essere migliorata” è il commento del capogruppo del Pd Maurizio Capri. “Si può intervenire soprattutto su alcune questioni strategiche, ad esempio quello che L'Aquila vorrà diventare in futuro nel quadro della costituzione delle due macro Regioni, quella adriatica e quella appenninica”.
“Bisogna riflettere anzitutto sull'opportunità di avere una legge come questa” commenta invece Giustino Masciocco, capogruppo di Sel. “E' una legge che deve avere peculiarità e particolarità molto forti altrimenti, se serve solo a ribadire un qualcosa che è o dovrebbe essere già nei fatti, è meglio non farla”.
Aperture sono arrivate anche dal resto dell'opposizione di centrodestra. “E' stato un confronto interessante e positivo” afferma Alessandro Piccinini (Ncd), che lancia anche una frecciatina alla parte del centrodestra (De Matteis, Imprudente, D'Eramo, Colonna e Ferella) che ieri ha marcato deliberatamente visita: “Non sono queste le tematiche sulle quali cercare lo scontro politico. Devo dire però che ci aspettavamo di essere coinvolti ancor prima della stesura di queste linee guida. Comunque, visto che anche Forza Italia presenterà una sua proposta di legge, vedremo se ci saranno le condizioni per far uscire un unico testo da portare all'attenzione del consiglio regionale”.
“Dopo aver letto i contenuti del testo di Pietrucci” chiosa l'azzurro Guido Liris “abbiamo deciso di avanzare una nostra proposta non solo per supplire alle mancanze di quella del Pd ma per dare una filosofia e una strategia diverse. Inoltre temiamo che la legge, per come è impostata, dando ulteriori poteri al presidente della Regione, possa fornire a D'Alfonso la possibilità di entrare con tutti e due i piedi negli affari della città e magari supplire o surrogare alle competenze che invece dovrebbeero essere esclusive prerogative comunali”.