All'indomani del Consiglio comunale straordinario che doveva discutere la bozza di Legge per la ricostruzione e che, al contrario, si è trasformato in un triste spettacolo, con la fuga della sottosegretaria Paola De Micheli, tra l'imbarazzo di alcuni consiglieri di maggioranza e la rabbia delle opposizioni, il centrodestra aquilano si è ritrovato in conferenza stampa.
E i toni non sono stati di certo più concilianti. Anzi. "La sottosegretaria De Micheli ha mostrato scarsa conoscenza dei temi che riguardano la ricostruzione e scorrettezza istituzionale", ha attaccato Giorgio De Matteis. "Persino Trigilia che, arrivato a L'Aquila, pareva sbarcato da Marte, ha avuto almeno la correttezza di ascoltare le istanze del Consiglio comunale. Si è trattato di una indegna presa in giro. Avremmo avuto molte cose da chiedere alla De Micheli: innanzitutto, avremmo voluto chiedergli conto degli 8miliardi di euro stanziati per la sua Emilia Romagna, dell'effettivo tiraggio della ricostruzione che, a differenza del cratere, è ancora commissariata. Inoltre, avremmo voluto domandargli dei fondi promessi agli aquilani: sono tre anni che non si capisce quanti soldi sono stati stanziati, dove sono allocati e quanti sono realmente disponibili".
De Matteis ha voluto sottolineare come Paola De Micheli abbia mentito agli aquilani. "I soldi non ci sono. Basta navigare il sito del Cipe per rendersene conto. A che punto sono le delibere del febbraio 2015?".
Come noto, nel mese di febbraio sono state approvate due delibere Cipe, la numero 22 e la numero 23. La prima, ha assegnato risorse per la ricostruzione dell’edilizia privata, fino alla fine del 2015. Ne beneficiano il Comune di L’Aquila e gli altri Comuni, sia del cratere sismico abruzzese che fuori cratere, per un totale di 1.126.482.439,78 euro, così distribuiti:
- 802,544 milioni di euro per il Comune di L’Aquila;
- 192,192 milioni di euro per gli altri 56 Comuni del cratere;
- 131,745 milioni di euro per i Comuni fuori del cratere.
Sarà l’Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere (USRC) a ripartire le risorse tra gli “altri Comuni del cratere” ed i “Comuni fuori cratere” a fronte delle pratiche concluse positivamente, una volta che, sulla base dei dati di monitoraggio, risultino integralmente impegnate le risorse loro precedentemente attribuite. Inoltre il CIPE ha assegnato fondi per il finanziamento di servizi di natura tecnica e assistenza qualificata per un importo complessivo di circa 6,8 milioni di euro, ripartiti come segue:
- 3,6 milioni di euro per l’ambito territoriale del Comune di L’Aquila;
- 2,2 milioni di euro per l’ambito territoriale degli altri Comuni del cratere sismico;
- 1 milione di euro per l’Amministrazione centrale.
"Come indicato chiaramente sulla delibera - incalza De Matteis - si tratta della assegnazione di somme stanziate dal decreto legge 43/2013, dalla Legge di Stabilità 2013, dal decreto Legge133/2014 e dalla Legge di Stabilità 2014. Insomma, si tratta delle risorse afferenti agli stanziamenti previsti dal governo Letta".
Per quel che riguarda la delibera n. 23/2015, invece, è stato approvato l’utilizzo delle risorse residue di cui all'articolo 14 del decreto legge 39/2009, convertito poi nella legge 77. "Sono residui dei fondi garantiti dal governo Berlusconi. Insomma, nulla è stato stanziato dal governo Renzi. Inoltre - aggiunge De Matteis - sul sito del Cipe è possibile verificare a che punto sono le delibere: bene, la delibera 22 è alla valutazione del Mef, dovrà poi essere formalizzata e passare, quindi, dalla Corte dei Conti, prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Ci vorranno almeno sei mesi, se tutto andrà bene. La delibera 23, invece, non è neppure arrivata alla valutazione del Mef: i soldi saranno disponibili tra 8 mesi, ad essere ottimisti".
A sentire il centrodestra cittadino, insomma, il governo Renzi non ha assicurato alcuna risorsa fresca alla ricostruzione del cratere. E i 5miliardi e 100milioni annunciati con l'ultima Legge di stabilità? "Quello che c'è, è in termini di competenza, non di cassa", risponde De Matteis. "Ci si basa su ipotesi di entrate tutte da accertare. Inoltre, si fa riferimento a due trienni di programmazione: sapete tutti, però, che il bilancio si fa sul triennio".
Dunque, "Paola De Micheli è venuta a L'Aquila a raccontarci il falso, pubblicamente". I consiglieri d'opposizione non nascondono la forte preoccupazione per quanto potrebbe accadere a seguito dell'auspicata pubblicazione del decimo elenco, ancora atteso dai cittadini. "I fondi finiranno e avremo uno stallo di mesi. Chissà quanto bisognerà aspettare per l'undicesimo elenco. Ad oggi, abbiamo 1500 Sal arretrati ancora da saldare: la situazione, nei prossimi mesi, non potrà che peggiorare. Questa è la ricostruzione del governo Renzi".
Il silenzio di Massimo Cialente, a sentire Giorgio De Matteis, è stato emblematico. "Il governo non ha mai degnato L'Aquila di una sola parola seria: è il massimo della cialtroneria politica nei confronti della città. Ieri, si è scritto soltanto l'ennesimo vergognoso capitolo di questa vicenda".
"Che la legge dovesse essere scritta dai poteri forti della città - ha quindi aggiunto Guido Quintino Liris - lo sapevamo. Dai vertici del Pd aquilano, però, ci aspettavamo che fosse almeno conservata la forma. Invece, il Partito democratico e la sottosegretaria De Micheli hanno preso un impegno ufficiale con l'Ance, snobbando di fatto l'appuntamento con il Consiglio comunale. Il sottosegretario - che poco ha dimostrato di sapere sulla ricostruzione - ha trovato la tavola apparecchiata dal presidente del Consiglio comunale che ha fatto intervenire alcuni consiglieri di maggioranza e ha poi dato la parola alla De Micheli senza che fosse consentito alle opposizioni di discutere nel merito della Legge. Un dispositivo - ha sottolineato Liris - che dipinge gli aquilani come delinquenti, chiudendo le porte a imprese e professionisti del territorio per aprire la ricostruzione a imprese che arriveranno da fuori".
Nel merito del testo, Paola De Micheli ha detto poco o nulla. "Non ha neppure chiarito quando verrà depositata la legge", ha ribadito Emanuele Imprudente. "Anzi, è venuta a dirci che alcuni argomenti al centro della discussione sarebbero già stati superati. Ha parlato soltanto di legalità, ha chiarito che l'unica cosa che gli interessa è la legalità dei processi di ricostruzione. Sul resto, non è stato detto nulla".
"Siamo stati presi per il naso dal Pd e dal presidente del Consiglio comunale", il pensiero di Alessandro Piccinini. "Non solo per l'ordine dei lavori deciso dal presidente del Consiglio comunale, ma anche per averci fatto lavorare su bozze vecchie e non definitive. Al finire del Consiglio, la senatrice Pezzopane è venuta a raccontarci di aver accolto le istanze del territorio: al contrario, la Legge - se mai verrà approvata - non sarà altro che una mannaia per la ricostruzione. Ieri, abbiamo vissuto una delle pagine più scandalose dell'amministrazione Cialente. Per fortuna, l'hanno capito anche gli aquilani".
Durissimo, in conclusione, anche il consigliere Luigi D'Eramo: "L'esperienza del Pd e del centrosinistra si può dire conclusa. Il vero fallimento della dirigenza del Partito democratico cittadino è di non essere riusciuta a far nominare un sottosegretario aquilano. Al contrario, il Pd nazionale ha scelto un rappresentante dell'altro territorio colpito dal sisma, l'Emilia Romagna. I vertici del Pd aquilano hanno voluto monopolizzare la ricostruzione ma non sono riusciti ad ottenere nulla dal loro governo e, ancor più grave, non hanno saputo dar vita ad un processo di ricostruzione reale della città territorio".